Recensione - Martha is Dead
Il Gioco
San Casciano, 1944. Gli alleati stanno risalendo velocemente lo stivale e i soldati tedeschi sono in ritirata verso il nord. I partigiani hanno iniziato una fitta opera di sabotaggio nei confronti dei corpi nazifascisti che cercano di mantenere la presa su un’Italia sempre più libera. In questo contesto, abbarbicata su un colle in riva a un lago, vive la famiglia K (come anche in The Town of Light, i cognomi sono sempre omessi). Giulia K., così si chiama la protagonista di Martha is Dead, nota, durante una sessione fotografica nel bosco fra il cascinale e il lago, un corpo galleggiare nell’acqua: è quello di Martha, la sorella gemella. Queste sono le premesse dell’ultima fatica di LKA, piccola software house indipendente italiana che ha sede proprio nella Toscana che ci viene raccontata nei suoi giochi.
MX Video - Martha is Dead
Martha is Dead è un'avventura punta e clicca investigativa a tinte horror, nella quale la protagonista Giulia è chiamata a indagare sulle cause della morte della sorella esplorando una leggenda tratta dal folklore locale e nel mentre affrontando la dura realtà della Seconda Guerra Mondiale. L'intera esperienza avviene in prima persona con le dinamiche tipiche di tutti i giochi di questo genere; il gioco parte con una connotazione thriller/horror metafisica, ma poi vira verso una narrazione più adulta e matura seppur mantenendo altissimi i livelli d'ansia e angoscia, anche se per motivi differenti. I jumpscare nel gioco sono pochissimi, tuttavia l’ansia non ci abbandona mai.
Parlando di gameplay, le componenti sono quelle ben note nel genere: Giulia è equipaggiata con una borsa a tracolla che contiene di base una serie di oggetti con i quali può interagire con il mondo circostante, inoltre, sparsi qua e là, è possibile raccogliere anche una serie di altri oggetti che servono per le quest secondarie che arricchiscono l’avventura. Centrale nell’esperienza è la macchina fotografica, che diventa fondamentale nella prosecuzione della trama ma che può essere usata anche per scattare foto a piacere oppure per avviare missioni secondarie; questa è è realizzata riproducendo fedelmente un modello dell’epoca e può essere utilizzata in qualsiasi momento con la pressione di un pulsante. Man mano che si progredisce con la storia vengono sbloccate nuove skin (senza nessuna utilità pratica, ma solo estetica), nuovi filtri e rullini che permettono di scattare foto anche in situazioni non ottimali, ad esempio al buio o con sovraesposizione. Le foto scattate poi, devono essere sviluppate nella camera oscura che si trova nella cantina della villa in cui abitano Giulia e la sua famiglia. Anche qui ci viene spiegato per filo e per segno il funzionamento del macchinario per sviluppare le foto, e le differenze e le semplificazioni che sono state utilizzate rispetto alla controparte reale.
Questo è solo un esempio degli sforzi fatti dagli sviluppatori per rendere l’esperienza più reale possibile, per permettere al giocatore di immergersi nell’ambientazione e di percepire ciò che succede intorno alla protagonista. Le ambientazioni sono curate a livello maniacale, sono presenti numerosi documenti che è quasi obbligatorio leggere e che aiutano a rappresentare con un altissimo livello di dettaglio la vita nel 1944 in pieno conflitto mondiale. I ragazzi di LKA hanno inoltre fatto la precisa scelta di rendere il doppiaggio Italiano la lingua madre del gioco, anche nelle versioni per i mercati esteri, proprio per conservare l’autentica atmosfera della campagna toscana. Graficamente poi è stato fatto un ottimo lavoro: il dettaglio grafico è al limite del fotorealismo e sono presenti due modalità su Series X: 1080p a 60fps o 4K a 30 FPS. Personalmente l’ho trovato molto più godibile a 60 FPS. Le chicche però non finiscono qui: anche le musiche che è possibile ascoltare nella radio presente nel gioco, e che fanno un po’ da colonna sonora, sono vere canzoni italiane dell’epoca (Bella Ciao everyone?).
Infine Martha is Dead, come già noto, presenta tematiche e scene molto forti, quasi disturbanti. Al momento è possibile saltare solo una di queste - preceduta da un apposito avvertimento - mentre le altre non sono evitabili. Non sappiamo se verrà introdotta la possibilità di saltare tutte le scene, ma giocare Martha is Dead senza di esse finirebbe per farci perdere il significato della storia e il pathos dietro di essa. Il gioco è PEGI 18, ma consiglio di non giocarlo a chi sia troppo impressionabile o che soffra di disturbi psicologici. A parte il tema della guerra, affrontato in maniera molto seria, non posso accennarvi nulla degli altri temi per non incappare in spoiler. L’intera bellezza di questo gioco non è purtroppo esprimibile facilmente, potrei scrivere pagine e pagine di descrizioni, ma poi finirei per rovinarvi l’esperienza. Dovete giocarlo per capire a cosa mi riferisco.
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