Recensione - Chernobylite
Il Gioco
Un'atmosfera cupa e terribile accompagna gli incubi di Igor, tormentato dalla perdita della sua amata Tatyana dopo il devastante incidente del reattore di Chernobyl. Sono passati ormai trent’anni da quel tremendo incidente, ed Igor non ha mai smesso di lavorare per il governo come scienziato e ricercatore facendo scoperte all’avanguardia che però non trovano il consenso del potere politico. Igor si ritrova quindi senza lavoro, senza compagna e senza alcun tipo di rapporto sociale. Sono proprio gli incubi che lo tormentano a spingerlo a cercare Tatyana per scoprire la verità sulla sua scomparsa, impresa che però lo porterà a trovare risposte ben più complesse e sbalorditive.
MX Video - Chernobylite
Chernobylite ci vede impersonare Igor attraverso la città fantasma di Pripyat per ritrovare Tatyana, scomparsa da trent’anni senza che ne sia stato rinvenuto il corpo. La zona di alienazione è tuttavia lontana dall’essere deserta: è infatti popolata da degli strani esseri ombra pronti a infilare gli artigli nelle nostre carni, ma anche dai mercenari della società paramilitare NAR, pronti ad uccidere qualsiasi cosa si muova dinanzi a loro. Il nostro compito è quindi quello di progredire all’interno della zona morta cercando di trovare indizi per scoprire il destino della nostra amata Tatyana, capire il motivo della presenza dei soldati NAR e soprattutto da dove nascono questi inquietanti esseri ombra.
L’impostazione di Chernobylite è principalmente da FPS, ma alla base troviamo radici anche di GdR e Survival, ed è proprio su queste tre basi solide che si costruisce il gameplay strutturato da The Farm 51. L’impostazione FPS ci permette di vivere in prima persona le terribili atmosfere della città fantasma, ma anche di utilizzare alcune meccaniche stealth per non farci trovare dai nemici per ucciderli di soppiatto. Igor è uno scienziato, non un soldato, e le sue capacità sono molto limitate, quindi nelle prime ore di gioco è consigliato utilizzare bene le meccaniche furtive per evitare combattimenti che ci porterebbero a sprecare munizioni utili in altre situazioni. Durante l’esplorazione della mappa possiamo imbatterci in alcuni edifici occupati dai soldati, dov'è possibile recuperare una serie di materiali utili tra cui ricambi elettronici, magnetici, gas, munizioni per armi, erbe e molto altro. Il recupero di funghi e di erbe ci permette di creare, dinanzi ad un falò, alcune erbe utili alla sopravvivenza. Oltre alla barra della vita, abbiamo anche quella della psiche ed una che indica il livello di radiazione: essere troppo stressati inficerà tantissimo sul rendimento del protagonista, ma basta utilizzare i componenti per creare delle pillole calmanti per ripristinare la psiche, che comunque andrà deteriorandosi dopo alcune ore all’interno del gioco, o dopo l'esposizione in aree in cui il picco delle radiazioni è più alto.
Con noi abbiamo un particolare strumento che ci permette di tenere sotto controllo il picco di radiazioni, oltre a fungere da radar per vedere tutti gli oggetti della zona davanti a noi. Ma non è il solo e unico strumento, abbiamo anche “Lo Squarcio”, o così io amo chiamarlo, perché si tratta di uno strumento capace di creare degli squarci temporali per viaggiare nel tempo. Questo è stato creato da Igor anni prima utilizzando una particolare fonte di potere, la Chernobylite, e proprio per questa sua invenzione fu allontanato dal governo. Purtroppo questo strumento è utilizzabile solo per iniziare e terminare la missione, non è possibile viaggiare nel tempo liberamente. Se quindi abbiamo accennato alle meccaniche fa FPS e da quelle di sopravvivenza, dobbiamo ricordarci che Chernobylite è anche un GdR, non profondissimo ma funzionale all’idea di gioco che gli sviluppatori cercavano. E se le conoscenze in campo militare di Igor sono molto scarse, ci vengono in aiuto il compagno Oliver e altri reclutabili nel corso della storia, tutti dotati di un loro albero delle abilità e grazie ai quali possiamo migliorare tutti i principali aspetti di gameplay: la mira, la ricerca di erbe e ingredienti, velocità stealth, abilità di sicurezza, nuove armi e altro.
Ognuno di loro ci aiuterà a migliorare sempre di più le nostre principali abilità di sopravvivenza, attacco e movimento. Ma questi compagni non sono utili soltanto in questo, anzi: oltre alle tre principali meccaniche di gioco sopra descritte, Chernobylite include anche una parentesi di titolo gestionale, perché ogni inizio missione e ogni rientro vedono il ritorno alla base operativa, che deve essere gestita con la creazione di letti, banchi di lavoro e tante altre strutture utili per mantenere alto sia l’umore dei propri compagni, sia il proprio. Mantenere alto il livello di felicità dei compagni, dando anche loro da mangiare con un pasto decente, ci dà maggiori possibilità di riuscita nel mandarli in missioni secondarie di recupero armi o munizioni, ma anche di parti elettroniche o erbe. La gestione della base è inizialmente complessa per la scarsità di risorse, ma più si prosegue nella storia e nel gioco, più materiali si recuperano e più la curva di difficoltà di Chernobylite si abbassa. Ad un certo punto anche le meccaniche stealth saranno meno utili per proseguire, perché ormai Igor si è fatto le ossa sul campo di battaglia.
La storia dura circa una dozzina d'ore, a seconda di quanto deciderete di esplorare e recuperare materiali. Ogni missione è strutturata in modo molto semplice: un obiettivo da seguire e completare, con una mappa esplorabile non eccessivamente vasta ma che richiederà comunque del tempo se vogliamo esplorare ogni angolo possibile. Le missioni principali e secondarie sono tante, alcune è meglio farle di persona mentre per altre è più veloce inviare i nostri compagni. Spesso torneremo in alcune mappe già esplorate e, in alcune di queste, i materiali trovati precedentemente saranno presenti di nuovo negli stessi luoghi in cui li abbiamo trovati prima. Questo rende per certi versi Chernobylite ripetitivo, infatti il gioco non riesce a fuggire completamente da questa trappola, anche se cerca di eluderla dandoci la possibilità di scegliere alcuni dialoghi tra il protagonista e i compagni: questi potranno avere maggiore o peggiore stima di noi, ma in termini pratici non cambierà molto, se non arrivare ad uno dei finali diversi che sono disponibili. La storia di Chernobylite risulta comunque molto interessante e ben studiata, anche dal punto di vista emotivo.
Per quanto concerne l’aspetto visivo, The Farm 51 ha fatto veramente un buon lavoro. Graficamente il gioco si presenta con un’atmosfera molto fedele agli ambienti reali, tanto da rendere giustizia alla terribile angoscia che viene anche solo pensando a cosa sia successo nel 1986. Pripyat è esattamente come dovrebbe essere, fatta di edifici ormai distrutti e logori, degradati dal tempo e dalle piogge, ma anche di zone belle come parchi giochi o cortili completamente perse nel grigio della tristezza e dell’assenza di vita. Girovagare per la zona di alienazione ci spinge ad alienarci noi stessi ed a perderci nel silenzio dell'ambiente, dando sfogo alla nostra emotività. Questo grazie anche alla colonna sonora, perfetta per dare corpo a questo tipo di atmosfera. Il lavoro dietro Chernobylite è quindi di ottima fattura, non eccelle, ma è sicuramente valido. Il gioco è infine doppiato in inglese ma completo di sottotitoli in italiano.
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