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A Juggler's Tale

Recensione - A Juggler's TaleXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

I tedeschi kaleidoscube si ispirano agli spettacoli di marionette per proporci A Juggler's Tale, un intrigante e colorato platform game in cui tutti i personaggi, protagonista compresa, si muovono grazie ai fili che li sorreggono dall'alto. Scopriamo insieme le caratteristiche del gioco.
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Il Gioco

A Juggler's Tale narra la storia, tramite le parole di un cantastorie le cui rime accompagnano ogni sua vicenda, di un giovane fanciulla di nome Abby, chiusa in gabbia come attrazione da circo solo per essere liberata insieme al suo amico orso per un pochi minuti, giusto il tempo di mettere una scenetta per il pubblico. Abby sa però che c'è un mondo da scoprire lì fuori, e così un giorno trova lo stratagemma per scappare dal suo gabbiotto e fiondarsi verso l'ignoto. A Juggler's Tale è la sua avventura, con il narratore muove tutti i fili, letteralmente.

MX Video - A Juggler's Tale

Giocando al titolo dei tedeschi kaleidoscube è impossibile non evocare un parallelo con le ben più note opere di Playdead, Limbo e INSIDE: è palese come queste opere abbiano isiprato, a volte anche fin troppo, le avventure di Abby, ma il piccolo team tedesco è comunque riuscito a realizzare qualcosa di sufficientemente originale sia nelle meccaniche di gioco che nelle tematiche affrontate. Alla base le somiglianze sono molte: grafica 3D stilizzata ma con colori tendenti al realismo, atmosfere piuttosto cupe ed un gameplay platform dominato più dall'esplorazione e la risoluzione di enigmi che da salti, velocità e combattimenti come in altri titoli del genere.

In questo scenario ci troviamo a interagire con vari oggetti, ma non manca anche qualche minuscola acrobazia tra salti e la possibilità di aggrapparsi alle sporgenze. La vera novità di A Juggler's Tale sta però nella già citata gestione dei fili. Ogni personaggio del gioco, umano o animale che sia, è legato a dei fili come una classica marionetta e mosso dal cantastorie che narra le vicende. E questo espediente non fa parte solo di una scelta stilistica e narrativa, ma influenza anche il gameplay stesso: la presenza infatti dei fili ci impedisce di infilarci in alcuni cunicoli, ma possono anche essere sfruttati a per spostare leve o altri elementi che il corpicino della bambina non potrebbe mai raggiungere.

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Persino nelle parti platform più classiche la presenza di questa "mano divina" fa la differenza, con il narratore che in alcune situazioni muove letteralmente i fili per salvarci da una situazione pericolosa, disintegrando così la quarta parete che dovrebbe separare l'autore e i personaggi immaginari della vicenda. Ma saranno davvero così tanto immaginari? Perché ci vuole poco a capire che, per l'appunto, il cantastorie ha controllo sui personaggi ma questi non sono solamente delle marionette. I personaggi del gioco godono di volontà propria, e già nel secondo capitolo si può intravedere una creatura che in qualche modo spezza il legame col suo burattinaio.

Attorno a questo collegamento ruota quasi tutta la trama del titolo, con la vita da schiava della protagonista all'interno del circo che trova diversi paralleli con la sua nuova esistenza, poiché i fili che la controllano rimangono ancora lì, mentre il narratore parla talvolta direttamente ad Abby cercando di manipolarla in più di un modo. Un concept molto intrigante, che porta anche ad alcuni momenti sorprendenti e memorabili, ma non vi dirò di più per evitare spoiler.

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Si tratta comunque di un gioco per lo più lineare, con la rigiocabilità data principalmente dalla presenza di alcuni piccoli segreti ed eventi secondari che non per forza ogni giocatore affronterà al primo tentativo. Man mano che si avanza alcune delle sezioni platform richiedono una maggior precisione e velocità, mentre alcuni puzzle risultano abbastanza cervellotici per il genere, senza contare addirittura la presenza di sezioni stealth e inseguimenti. Tutto questo non dura però moltissimo: parliamo di due ore abbondanti per arrivare alla fine della trama, ma molto godibili e variegate. Il gioco infine presenta il parlato in inglese e tedesco, ma è fortunatamente localizzato in italiano nei testi e sottotitoli.

Amore

Appesi a un filo

- Difficile entrare nel dettaglio del perché questa formula funzioni così bene, ma A Juggler's Tale ha un pregio non indifferente: la capacità degli autori di affrontare a 360 gradi una tematica esistenziale intrigante come quella del cantastorie che controlla ogni personaggio tirandone i fili. Non è il primo titolo indie dove si controllano delle marionette, anche se qui i personaggi sono ben più che oggetti inanimati, ma è forse l'unico che rende questo elemento una componente integrale sia del proprio gameplay che della trama. Questo gioco ha sicuramente le sue pecche, ma l'idea di base è una delle più interessanti degli ultimi anni.

Quante rime belle; impreziosiscono le storielle

- Molto godibile la narrazione del titolo, dove il cantastorie racconta ogni vicenda attraverso frasi sempre in rima e molto poetiche, che con la loro struttura donano anche un certo ritmo all'avventura di Abby. Persino con l'avanzare degli eventi, con più di una scena drammatica, il narratore tende a non perdere il filo del discorso, riuscendo ad usare giochi di parole e rime creative per qualsiasi cosa avvenga a schermo. Naturalmente la traduzione italiana di queste rime è differente rispetto alle controparti inglesi; del resto, avrebbe poco senso tradurre letteralmente una rima.

Visuali splendide

- Lo studio tedesco kaleidoscube ha saputo creare ambientazioni molto colorate e distinte tra loro tra boschi, campi e montagne, rese ancora più memorabili da tramonti che hanno del romantico e piogge intense che circondano la protagonista come una presenza malvagia. C'è più di un paesaggio in A Juggler's Tale che, se catturato come screenshot, può diventare un eccellente candidato come sfondo per la dashboard della vostra Xbox.

Odio

Questa l'ho già vista

- Ho già citato in precedenza titoli come INSIDE, e il motivo è abbastanza ovvio anche solo guardando pochi secondi di gameplay in cui emerge uno stile artistico affine al capolavoro di Playdead, con un gameplay a scorrimento laterale molto simile. L'ispirazione non è però solo artistica o di meccaniche purtroppo, visto che gli stessi puzzle, sezioni stealth e parti platform sembrano presi quasi pari pari da questo titolo o dal suo predecessore Limbo. Molto originale l'utilizzo dei fili come parte integrante del gameplay, ma quando una fase non ruota attorno a quelli, si torna a cose già viste e riviste.

Parti poco chiare

- A Juggler's Tale ha un lato artistico sicuramente degno di nota con uno stile molto dettagliato e curato, ma a volte l'eccesso di decorazioni e di elementi che catturano l'occhio del giocatore toglie un po' di chiarezza ad alcune aree di gioco. Più volte infatti mi sono ritrovato a camminare dentro un burrone poco visibile o dentro una letale pozza d'acqua, complice per l'appunto la scelta di riempire alcune schermate che invece avrebbero potuto beneficiare di una maggior chiarezza.

Tiriamo le somme

A Juggler's Tale è un platformer cinematografico e fiabesco, capace di combinare alcuni dei migliori elementi di classici come Limbo e INSIDE ad un suo concept davvero peculiare. Il meccanismo dei fili delle marionette e la costante presenza del burattinaio fuori schermo crea non solo situazioni di gameplay insolite, ma riesce anche a dar vita ad una trama sorprendentemente profonda ed emozionale. Consigliato senza remore a tutti i fan dei platformer cinematografici indipendenti.
8.0

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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