Recensione - Foreclosed
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Cosa fareste se la vostra vita vi venisse tolta dalle mani? Se la vostra identità fosse requisita dal governo? Se i vostri conti bancari fossero congelati? Se veniste sfrattati? Se non poteste più affidarvi a nessun servizio o tecnologia che vi circonda? E, se ciò non bastasse, se non poteste nemmeno chiedere aiuto a chi vi circonda? E' la distopica premessa dietro a Foreclosed, con il protagonista Evan Kapnos che inizia la sua storia proprio in questo modo. Una funesta mattina Evan si vede requisita identità, abitazione, controllo della sua arma e persino la possibilità di identificare gli altri cittadini, che per via di un impianto di realtà aumentata gli appaiono con i volti offuscati; gli viene chiesto di presentarsi in tribunale per risolvere la situazione, ma lungo la strada viene attaccato da brutti ceffi vestiti di un elegante nero.Parte così la storia creata dai ragazzi di Antab Studio, con la necessità per Evan di scappare prima di essere terminato per motivi a lui ignoti. Una ricerca della verità all'interno di un mondo futuristico distopico in cui tutti possiedono un impianto n-eurale che gli permette di vedere informazioni in realtà aumentata davanti ai proprio occhi, dai messaggi ricevuti fino addirittura alla pubblicità. Ma non solo: questo impianto, modificato ad hoc per tutti, permette alle persone di interagire con macchinette di bibite, bancomat, porte e molto altro, facendo da dispositivo di riconoscimento per permettere al governo di tenere sempre sotto controllo le azioni delle persone.
MX Video - Foreclosed
Evan non è però solo nella sua disavventura: viene presto contattato da un misterioso personaggio che lo aiuterà a sfuggire dai primi pericoli e lo preparerà per i prossimi, dotandolo di un'arma molto speciale e "sbloccandogli" dei poteri speciali che lui stesso non sapeva di possedere e che scopriremo essere legati ai suoi guai. Questa prima fase di gioco ci vede sfuggire alla vostra delle telecamere di sicurezza o dei nostri inseguitori con una meccanica stealth e visuale a telecamera fissa, ma in gran parte il titolo si svolge con una visione in terza persona, con un gameplay che rimane comunque più vicino a titoli stealth come Hitman o agli immersive sim alla Deus Ex. Si combatte infatti anche con armi da fuoco, ma molti degli incontri è meglio affrontarli stealth quando possibile, osservando i pattern dei nemici dell'IA e sistemarli uno per volta.
Per questo ci sono numerose tecnologie a nostra disposizione. Un upgrade all'impianto neurotico permette a Evan di vedere la posizione dei nemici anche attraverso i muri, in una specie di wallhack degno dei migliori cheat dei titoli multiplayer. E' anche possibile sovraccaricare gli impianti di altre persone, potendole così stordire da dietro le spalle senza dover nemmeno mettergli un dito addosso. Similmente al recente Cyberpunk 2077, anche in Foreclosed è possibile interagire anche con gli oggetti tecnologici circostanti, creando così diversivi o trappole letali per i poco sospettosi avversari controllati dall'intelligenza artificiale.
C'è anche una blanda componente RPG che permette non solo di sbloccare e potenziare abilità, ma anche di modificare la propria pistola, unica arma a disposizione di Evan. Queste modifiche possono di fatto cambiarne l'essenza, creando per esempio una mitraglietta che spara colpi a una velocità incredibile, o addirittura farla diventare un preciso fucile simil-cecchino con precisione e danni enormi, dotato però di rateo di fuoco molto più limitato.
Il gameplay sicuramente prende spunto da tanti titoli disponibili sul mercato, senza proporre troppe idee nuove, ma lo stesso non si può dire del lato artistico, estremamente azzeccato. Il mondo di gioco è un accattivante futuro cyberpunk con colori neon, tecnologie che hanno preso il sopravvento e un governo fin troppo oppressivo nei confronti degli individui, privandoli di privacy e libertà. Si vedono in combattimento i flussi degli impianti cibernetici all'interno del corpo di Evan, ogni apparecchio elettronico è programmato per interagire in maniera personale con le persone, e così via.
Ma la parte più originale del gioco è sicuramente la presentazione in stile comic, una realizzazione che ricorda molto lo sparatutto di Ubisoft degli anni 2000, XIII. Similmente a quel titolo infatti, ogni elemento del mondo di gioco è realizzato con contorni fumettistici in cel shading, con colori pastello e un filtro video che dà quasi l'impressione di giocare su fogli stampati. Ci sono persino le onomatopee che sottolineano gli effetti sonori, come "BLAM!" o "BOOM!", proprio come in un fumetto. Persino le cutscene e le inquadrature del gioco spesso si dividono in vignette multiple come la pagina di un comic, per offrirci più punti di vista su una stessa situazione. Non è la prima volta che viene realizzato un gioco in questo stile, ma qui la realizzazione è particolarmente soddisfacente.
La narrativa del gioco è chiave, con la storia che ha diversi risvolti abbastanza imprevedibili nel corso della campagna divertente campagna, che ci porta attraverso locali al neon, vicoli desolati e a bordo di mezzi futuristici. Non ci sono modalità di gioco ulteriori, single player o multiplayer che possano essere, ma la componente RPG del titolo dà qualche spunto per un eventuale replay del titolo, potendo infatti puntare a stili di gioco e costruzioni dell'arma differenti. Il tutto si lascia giocare per circa 5-6 ore, e come potreste aspettarvi dall'opera di un team italiano, anche se il parlato è un inglese, testi e sottotitoli sono tutti nella nostra lingua.
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