Recensione - Cosmic Top Secret
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
La genesi di Cosmic Top Secret è molto interessante: la regista danese Trine Laier presentò per la prima volta il titolo in forma di un documentario quasi interattivo, dopo di che ricevette però finanziamenti dal Det Danske Filminstitut, organizzazione danese che amministra i progetti cinematografici, che le permisero di ampliare il progetto e realizzare, assieme allo studio Klassefilm, una vera e propria avventura più completa e variegata uscita dal 2018 su PC e mobile e che ora è arrivata anche sulle nostre console. Si tratta di un titolo autobiografico in cui l'autrice sfrutta numerose registrazioni di conversazioni con i suoi genitori, che ai tempi della Guerra Fredda furono costretti a collaborare con i servizi segreti danesi, cosa che inevitabilmente portò con sé segretezza e bugie. Ma non siamo di fronte ad un noioso documentario, perché il modo in cui il tutto è narrato in Cosmic Top Secret è decisamente più leggero, almeno da un punto di vista visivo: i personaggi (tra cui Trine stessa, la protagonista del gioco) sono rappresentati da figure cartonate con appiccicate le loro foto, ma con occhi goffi ad aggiungere ironia al tutto, con uno stile di animazione d'impostazione retrò.
MX Video - Cosmic Top Secret
Il gioco è suddiviso in una serie di livelli nei quali, di area in area, dobbiamo trovare i vari indizi per riempire le facce di un cubo di Rubik. Questi indizi, una volta trovati, fanno partire dei filmati che mostrano documenti d'epoca, foto d'archivio e così via. La narrativa è volutamente frammentata e non lineare, perché lo scopo è ricostruire il processo che ha vissuto la stessa Trine per mettere insieme i pezzi della storia dei suoi genitori attraverso documenti, interviste, richieste di dati al governo e così via.
In tutto questo noi controlliamo direttamente T, la rappresentazione "cartonata" della regista che, attraverso livelli con visuale in terza persona, interagisce con "cartonati" di oggetti, personaggi, veicoli e via dicendo in base agli indizi presenti sul proprio diario per sbloccare man mano reperti storici e informazioni utili a sbrogliare il mistero. Seguendo questa storia scopriremo la fitta rete di segreti e bugie che ha impattato pesantemente la vita della regista quando era una giovane ragazza negli anni 80-90.
Ogni livello presenta una serie di indizi e oggetti da trovare, con dialoghi e documenti che completano l'opera. Ogni tanto ci sono anche dei veri e propri enigmi numerici o segmenti con qualche potenziamento che cambia il gameplay, ma di fatto è un titolo con interattività e livello di sfida ridotti, conta più l'acume e lo spirito di osservazione con lo scopo di snocciolare poco a poco una storia e un mondo a molti di noi certamente estraneo, cioè la Danimarca della Guerra Fredda. Il gioco è composto da 6 livelli da un'ora ciascuno compresi i documenti da guardare e leggere, un viaggio anche discretamente corposo quindi. Il doppiaggio è in danese, ma fortunatamente sono disponibili i sottotitoli in italiano.
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