Recensione - Necromunda: Hired Gun
Il Gioco
Sviluppato dal team francese Streum On Studio, Necromunda: Hired Gun ci cala sull’omonimo pianeta-formicaio dell'universo di Warhammer 30K, mettendoci nei panni di un anonimo cacciatore di taglie in cerca di vendetta. Dopo aver rischiato la vita, veniamo tratti in salvo dal famoso cacciatore di taglie Kal Jericho e condotti a Martyr’s End, un piccolo rifugio in cui vari avventurieri trovano riparo dal pericolo costante che questo pianeta porta con sé. Necromunda è infatti un pianeta in cui non esiste la legge, dove alcuni malcapitati vengono ridotti in schiavitù fino a diventare dei veri e propri ingranaggi di oscuri macchinari e dove la gilda dei Mercanti fa affari di ogni tipo con i vari clan che abitano queste lande desolate. In tutto questo ci siamo noi, accompagnati dal nostro mastino ed alla ricerca di Silver Talon, un criminale che è il bersaglio principale della Gilda e dello stesso Jericho. La trama non è certamente il punto forte di questo gioco, nonostante possa far leva sul vastissimo universo ideato da Games Workshop.
MX Video - Necromunda: Hired Gun
Dopo aver creato il nostro personaggio scegliendo l'aspetto tra una delle opzioni predefinite a nostra disposizione, ci ritroviamo a Martyr’s End, che rappresenterà il nostro campo base. Qui troviamo alcuni venditori, un particolare medico che si occuperà dei nostri potenziamenti e di quelli destinati al nostro fedele mastino, ed un vero e proprio tabellone dal quale possiamo lanciare le varie missioni che il gioco ci offre. Necromunda: Hired Gun non ha alcuna velleità Open World, ma piuttosto si affida al classico schema suddiviso in livelli: una volta scelta la missione da affrontare veniamo trasportati nella zona preposta, per poi tornare a Martyr’s End una volta completato il compito.
Necromunda: Hired Gun è un'esperienza completamente single player, composta dalle 13 missioni della campagna principale e che ci occuperanno per circa 7/ 8 ore al livello intermedio, oltre ad una nutrita selezione di missioni secondarie casuali suddivise in classi di difficoltà crescente. Queste non aggiungono però nulla alla lore del gioco, limitandosi a buttarci nella mischia in arene ambientate solitamente in parti già affrontate nella campagna e rivelandosi utili principalmente per recuperare crediti e loot che ci aiuteranno nel corso della storia principale. I nostri nemici sono i tre principali clan che dominano i bassifondi di questo desolato pianeta: gli Orlock, un clan di industriali che sfrutta armi standard, le Escher, donne guerriere capaci di teletrasportarsi e di colpirci con attacchi magici, ed infine i Goliath, dei veri e propri bestioni corazzati dotati di armi pesanti e martelli enormi. Oltre a questi verremo in contatto anche con dei particolari Troll e dei piccoli mech corazzati che metteranno alla prova i nostri riflessi.
Il gameplay del gioco cerca di riproporre quello che abbiamo già provato in giochi come Doom, alternando fasi esplorative tra i labirintici livelli di gioco, in cerca di casse sempre ben nascoste che ci offriranno loot di buon livello e crediti, a fasi da Arena Shooter in cui dobbiamo farci largo tra vere e proprie orde di nemici, accompagnati da musica metal in sottofondo. Per farlo il nostro personaggio è dotato di vari innesti cibernetici che ci offrono una serie di upgrade che spaziano dal doppio salto allo scatto in volo, arrivando a poteri speciali che ci permettono di far letteralmente esplodere i nostri nemici tramite delle sfere di energia, oppure tramite attacchi che ci consentono di teletrasportarci alle loro spalle per poi sferrare potenti colpi ad area che coinvolgono chiunque sia all'interno del raggio d'azione. Sempre seguendo la strada tracciata da altri giochi, avremo la possibilità di compiere le classiche esecuzioni corpo o corpo che devasteranno il nemico di turno e ci riforniranno di punti vita, aspetto da non sottovalutare visto che per ogni missione abbiamo a disposizione un massimo di tre medikit e di altrettanti Stim, delle fiale che ci permettono di ritornare in vita non appena veniamo uccisi. Come già accennato, abbiamo anche la compagnia del nostro fedele mastino potenziabile a sua volta con diversi innesti cibernetici, che ci aiuterà a sbarazzarci delle orde di nemici, oltre che ad indicarci la loro esatta posizione.
Il gioco presenta anche una componente da looter shooter, seppur in maniera piuttosto abbozzata. Proseguendo nelle missioni potremo raccogliere varie bocche da fuoco che, come da tradizione, sono suddivise in livelli a seconda della loro rarità, da quelle grigie che sono le armi di base, passando per le azzurre, poi le viola ed infine le armi dorate che, ovviamente, rappresenteranno il meglio che il gioco può offrirci. Oltre al nostro arsenale potremo recuperare anche corazze, manufatti tecnologici e portafortuna che andranno a migliorare le nostre statistiche o la probabilità di raccogliere loot e bottino di migliore qualità. Al termine di ogni missione avremo un vero e proprio debriefing con tanto di valutazione finale in cui potremo decidere quali armi tenere nel nostro inventario, per poi vendere tutte le rimanenti recuperando i sempre utili crediti.
Amore
Tanti potenziamenti, tante possibilità
- L'aspetto migliore di Necromunda: Hired Gun è senza dubbio la grande possibilità di personalizzazione del nostro personaggio tramite gli innesti cibernetici che il gioco ci offre. Spendendo i nostri crediti possiamo potenziarci notevolmente andando a migliorare, oltre alla nostra capacità di fuoco, anche la nostra agilità, per muoverci più velocemente nel bel mezzo dei furiosi scontri che il gioco ci sbatte in faccia di continuo grazie a salti, doppi salti, scatti ed anche all'utilissimo rampino. Questo, unito alle varie abilità a nostra disposizione, al buon numero di armi disponibili ed anche alle particolari capacità del nostro fedele mastino, rende questo gioco godibile e potenzialmente più che valido al netto dei tanti, troppi problemi di cui vi parlerò a breve.Odio
Totale approssimazione
- I pochi buoni propositi di Necromunda: Hired Gun naufragano in brevissimo tempo nel mezzo di un vero e proprio mare di mediocrità ed approssimazione che devasta questo gioco. Siamo di fronte ad un chiarissimo esempio di grande ambizione unita ad un piccolissimo budget e, probabilmente, alle limitate capacità di sviluppo del team francese. Quasi ogni singolo aspetto di Necromunda scade nella mediocrità più totale, a partire dall'ambientazione che certamente aveva del potenziale grazie all'enorme background che un prodotto come Warhammer può offrire, ma che si limita a buttarci in livelli assolutamente anonimi e privi di mordente, che difficilmente rimarranno impressi nella memoria di qualsiasi giocatore. La storia è scialba, senza alcun colpo di scena o momento significativo, per non parlare di quella che a fatica possiamo definire regia: durante le pochissime cut scene che il gioco ci offre, il team ha optato per una bizzarra scelta di inquadrature che evita accuratamente di mostrarci il volto del nostro personaggio, andando ad inquadrarlo addirittura di spalle, evitare così al team di dover lavorare sulle animazioni facciali. Stesso dicasi per i nostri nemici e gli altri NPC: casualità vuole che tutti quelli che pronunceranno le poche frasi dell'intero gioco avranno sempre il volto coperto, lasciando solo al buon Jericho l'innata capacità di muovere la bocca: assurdo.Non sfugge alla mediocrità nemmeno il particolare sistema di loot che Necromunda: Hired Gun ci propone; vi basti sapere che il gioco non ha alcun menu dedicato all'equipaggiamento, permettendoci di selezionare le armi da portare in battaglia solo nella fase di briefing della missione e di modificarle solo ed unicamente dal venditore di armi presente a Martyr’s End. Una scelta che ci fa capire immediatamente quanto l'aspetto di looter shooter sia messo nel gioco solo per far numero, più che per un'effettiva utilità. Stesso, triste destino anche per l'arsenale a nostra disposizione, che ci propone quasi solo ed unicamente armi convenzionali, senza alcuno slancio di originalità che un mondo futuristico e decadente come quello di Necromunda avrebbe accolto più che volentieri. Il loro bilanciamento, poi, non è ben realizzato e vi basterà scegliere una singola arma per usarla per l'intera durata del gioco senza troppi problemi. La lista delle problematiche che affliggono questo gioco prosegue e coinvolge anche le esecuzioni corpo a corpo; a differenza di DOOM, dove bisognava prima ferire il nemico per poi poterlo terminare con una cruenta esecuzione, in Necromunda possiamo eseguirle senza sparare un singolo colpo, permettendoci quindi di proseguire in molte fasi di gioco semplicemente sfruttando questa insensata scelta di design. Chiude questo desolante quadro una colonna sonora totalmente assente, ridotta solo a piccoli motivi metal che ci accompagneranno nelle sparatorie, ma lasciandoci nel silenzio per tutto il resto della nostra avventura.
Tecnicamente inaccettabile
- Necromunda: Hired Gun risulta ottimizzato per la next-gen, ma dopo averlo giocato su Xbox Series X l'unica domanda che mi faccio è come sia possibile dichiarare un gioco in queste condizioni come ottimizzato. Il frame-rate è la prima cosa che mi ha spiacevolmente colpito. il gioco ci offre la possibilità di utilizzare un piccolo contatore di fps direttamente su schermo, cosa che, di primo impatto, mi ha fatto pensare ad un framerate stabile, vista l'ostentazione di tanta sicurezza. Invece la situazione è semplicemente pessima. Nonostante questo contatore indichi sempre valori tra i 58 ed i 60 frame per secondo, il risultato finale è tremendo. Non appena si gira la visuale tutto procede a microscatti offrendo un quadro agghiacciante, specialmente se pensiamo alle potenzialità delle console di nuova generazione ed alla frenesia che un gioco come questo porta con sé. La situazione non migliora dal punto di vista della definizione, con un gran numero di textures non proprio brillanti, per non parlare del fortissimo riciclo di assets che rende i vari stage monotoni e spesso anche monocromatici, con una predominanza del rosso davvero disarmante.Inutile aggiungere che anche il character design lascia molto a desiderare, con nemici sempre uguali e con la ciliegina sulla torta rappresentata dai volti dei particolari Troll che a volte incontriamo nel gioco: totalmente inespressivi. Non si salvano da questo scempio nemmeno le cruente esecuzioni, create talmente male da risultare a volte incomprensibili, per non parlare dei piccoli glitch che le contraddistinguono: più di una volta mi è capitato di vedermi trasportato a distanza nell'esecuzione di una di queste finisher, per poi essere riportato al punto d'origine una volta finita l'animazione. Possono le sorti di Necromunda: Hired Gun risollevarsi grazie ad un intelligente level design capace di sfruttare le grandi capacità dinamiche del nostro personaggio? Certo che no, visto che i livelli sono realizzati in maniera caotica e mi è capitato più di una volta di perdere completamente l'orientamento. Se nelle prime missioni il gioco offriva il classico segnale su schermo per orientarci, ad un certo punto questo piccolo aiuto è scomparso e trovare la strada giusta in mezzo a strutture sempre uguali che tendono a ripetersi fino alla nausea non è stato facile. Chiude il quadro la prevedibile sequenza di bug e glitch assortiti che mi hanno portato in più occasioni a crash totali del gioco che mi hanno sbattuto nella home della console senza alcun motivo apparente. Ovviamente risulta completamente assente il supporto al'HDR.
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