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Lost Words: Beyond the Page

Recensione - Lost Words: Beyond the PageXbox One DigitalGame

L'avventura 2D scritta da Rhianna Pratchett e sviluppata da Sketchbook Games, Lost Words: Beyond the Page, è arrivata sulle nostre console e noi ci siamo tuffati nel suo sognante mondo per potervene parlare: ecco di cosa si tratta!
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Il Gioco

I ricordi sono una delle cose più importanti che ci portiamo dentro. La nostra vita è un susseguirsi di momenti impressi nella mente, spesso dettati dai nostri sensi. Con mia nonna avevo un bellissimo rapporto e di ricordi con lei ne ho tanti: alcuni mi fanno sorridere a piena faccia, altri invece sono di un sorriso malinconico che però mi fa riflettere e mi rinforza. Credo che noi tutti abbiamo provato queste virtù, e non è da meno Rhianna Pratchett (scrittrice tra gli altri di Rise of the Tomb Raider e Mirror’s Edge) che ha collaborato con i ragazzi di Sketchbook Games per scrivere la storia di Lost Words: Beyond the Page. La realtà è un po’ una gabbia dove siamo costretti a vivere quotidianamente, fatta di contorni che non sempre possiamo controllare. La fantasia invece è quello spettro del nostro animo, delle nostre emozioni, che ci spinge ad essere protagonisti di un mondo in cui noi siamo esattamente ciò che vogliamo. Isabelle “Izzy” Cooke è una teenager che, come tutti i ragazzi della sua età, inizia a crescere e maturare per superare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, e vive costantemente nella dicotomia di cui sopra, gettando le basi di ciò che vorrà essere nel suo futuro.

MX Video - Lost Words: Beyond the Page

La sua passione è la scrittura e sul suo diario inizia a buttare giù delle bozze e delle idee per il suo romanzo fantasy, ispirato soprattutto da sua nonna, che dopo le prime pagine di presentazione in cui ci racconta il suo rapporto con lei, vive un tragico momento che la porterà in ospedale. Non voglio dilungarmi per non rovinarvi l’esperienza, ma la scrittura di Lost Words: Beyond the Page vi colpirà a suon di pugni nello stomaco pagina dopo pagina, anche se vi darà, in ogni capitolo, il tempo di respirare e godervi un discreto e “falso” momento di tranquillità. In questi attimi ci troviamo ad Estoria, un mondo magico e pacifico in cui la protagonista Grace (ma potreste chiamarla anche Georgia o Robyn) si scoprirà essere la nuova Guardiana delle Lucciole, con un potente libro di parole con cui può trasformare la realtà. Purtroppo anche ad Estoria, in concomitanza con la realtà di Izzy, un terribile male colpirà il villaggio pacifico di Grace: un potentissimo ed enorme drago sputa fuoco. Solo Grace potrà recuperare tutte le lucciole smarrite e sconfiggere la temibile minaccia, portando Estoria di nuovo nel regno della quiete.

La storia di Lost Words: Beyond the Page viaggia quindi attraverso due mondi diversi, che però sotto un’attenta analisi mostrano un male comune. Izzy e la sua controparte Grace dovranno lottare e crescere, maturare i successi e i fallimenti e arrivare a concepire cosa sia realmente la vita e soprattutto la propria esistenza. Sotto il profilo artistico Lost Words: Beyond the Page eccelle senza mezzi termini: la commovente storia scritta da Rhianna Pratchett riesce perfettamente a coinvolgerci già dalle prime fasi, catturandoci con lo splendido doppiaggio originale (completo di sottotitoli italiani) dei protagonisti e le musiche incredibili di David Housden che ci accompagnano durante tutta l’avventura, tra momenti epici ed emozionanti e altri intrisi di emotività. Il progresso nella storia è evidenziato da piccoli strappi di pagine del diario, alcuni piccoli e altri più grandi, che ci mostrano sempre con molta fantasia i due mondi: la realtà è resa attraverso le scritte, le foto e altri disegni che la giovane Izzy ci mostra, la parte fantastica invece è impreziosita da un mondo completamente nuovo. Nei panni di Grace possiamo muoverci nella terra ideata dalla giovane scrittrice e possiamo vivere in tempo reale le avventure in quel di Estoria, fatta di luoghi colorati e affascinanti. Le due storie mostrano più di un conflitto in comune: è facile individuare il senso di colpa, la paura e anche l’insicurezza di una giovane donna come Izzy, incapace in quel momento di vivere quello che sta accadendo nella sua vita, ma anche di Grace, così piccola ma già piena di responsabilità.

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Passando alle fasi di gameplay, la fusione tra questo e la storia è comprensibile ma non perfettamente bilanciato, rimane un’esperienza molto semplice e forse per certi versi un po’ poco coraggiosa. Durante le fasi di Isabelle ci troviamo dinanzi al diario su cui lei scrive ciò che pensa: c'è una piccola Izzy disegnata che controlliamo tra le pagine, saltando tra le parole e leggendo ciò che racconta, ma in alcuni casi siamo chiamati in causa per completare alcune frasi o ricostruire dei periodi. Nulla di complesso, anzi, forse fin troppo semplice, ma è comprensibilmente funzionale alla storia che vuole raccontare. Ogni capitolo è strutturato in modo da raccontare una parte della storia di Izzy e l’altra di Grace, con un passaggio in termini di gameplay dalla struttura di cui sopra ad una di gioco effettivo con visuale 2.5D. Qui abbiamo la possibilità di saltare, muoverci negli scenari di Estoria e sfruttare il libro delle parole per proseguire nella trama di gioco. Con un tasto apriamo il libro e con il cursore trasciniamo la parola per superare l’ostacolo: è infatti possibile trovarsi dinanzi ad un tronco che ci impedisce di proseguire, ed in questo caso basterà usare la parola “sollevare” o “distruggere” per superare l’impedimento. A conti fatti ci troviamo di fronte a due stili completamente diversi a seconda del personaggio che impersoniamo in quel momento, ma in entrambi i casi la soluzione è troppo semplicistica. Gli sviluppatori si sono conservati senza osare troppo e questo comporta un poco coinvolgimento da parte del giocatore. Non ci sono sorprese o strumenti particolari per tutta la durata dell’esperienza – che si assesta sulle quattro o cinque ore – rendendo ripetitive le fasi di gioco.

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Anche se è stato già menzionato, il comparto tecnico è perfettamente in linea con la produzione e l’idea del titolo. Sulle fasi di gameplay di Isabelle c’è poco da dire in quanto ci troviamo dinanzi ad un diario con immagini e parole, mentre nelle sequenze di Grace veniamo trasportati in un mondo più vivo e fatto di diversi e colorati scenari. Il comparto artistico è molto evocativo e in sintonia con la storia che vuole raccontare, ma ci sono delle imperfezioni tecniche non troppo giustificabili: c’è stato qualche crash del gioco e qualche calo di frame-rate, ma parliamo di un gioco che è leggerissimo e che non richiede una macchina così prestante. Per quanto concerne l’aspetto sonoro, Lost Words: Beyond the Page offre un doppiaggio in lingua originale veramente di alto livello, con una prova interpretativa davvero solida e coinvolgente, ma lo stesso si può dire delle perfette melodie che accompagnano l’avventura di gioco. Come già detto, i sottotitoli in italiano aiutano i meno avvezzi all'inglese nella comprensione della storia.

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Amore

Una storia toccante

- Isabelle è una ragazza a cui non si può non voler bene: dolcissima e simpatica, con una spiccata creatività e l’innocenza della sua giovinezza. La storia che Lost Words: Beyond the Page vuole farci vivere è molto intima, molto romantica ma sempre verosimile: il suo rapporto con la nonna, le bizzarre abitudini del suo fratellino, così come le debolezze della mamma e la vitalità di suo padre. Per alcuni può sembrare troppo romanzata, ma il punto focale di Lost Words: Beyond the Page non è coinvolgere il giocatore in una storia melensa, ma concentrarsi sull’aspetto psicologico che una giovane donna come Izzy può vivere.

Riflessioni ed emotività

- Anche se parliamo sempre della storia, questi aspetti voglio trattarli in modo distinto. Lost Words: Beyond the Page fa tanta riflessione sulla psicologia di una giovane adolescente, ma in realtà mette in condizione qualsiasi persona di pensare ai valori e alle bellissime cose che noi viviamo ogni giorno ma di cui spesso non ci rendiamo conto. Izzy ricorda spesso di quando era bambina e faceva cose con sua nonna che, una volta cresciuta, non ha più fatto, e gli ha dato un profondo valore, mostrando come lei stessa, esattamente come noi, abbiamo perso quei momenti che ora ci mancano. L’emotività dietro ogni singola frase detta da Izzy è prepotente, capace di cadere come un macigno enorme sulla nostra testa, facendoci cadere in una malinconia riflessiva che ci aiuta a stare meglio.

Comparto sonoro

- Non posso non inserire l’aspetto puramente sonoro nelle cose che ho apprezzato di più del gioco. Ho già ribadito come il doppiaggio sia veramente di grande impatto, perché riesce a coinvolgere perfettamente il giocatore con i toni usati da Isabelle. A volte è felice e carica di entusiasmo, altre volte e distrutta e triste, e riusciamo a percepire ogni singola sfumatura dal suo tono di voce, immaginandoci la sua faccia e le sue smorfie. Menzione anche per la colonna sonora di David Housden che risulta praticamente perfetta.

Odio

Troppa semplicità, poco gameplay

- Più che un difetto, si tratta di un’osservazione. Per quanto l’aspetto non rappresenti un serio problema in quanto il focus era un altro, ho trovato che il gioco perda mordente a causa della sua semplicità. Le fasi di gameplay non mettono il giocatore dinanzi a nessun tipo di reale ostacolo, anzi, sono sicuro che molti farsi talmente coinvolgere dalla storia, da saltare tutte le parti in cui si “gioca”, rendendo quasi l’esperienza come una speedrun.

Ripetitività

- Al di là della poca sfida che si presenta durante l’esperienza, è anche l’esasperante ripetitività che rovina l’approccio al gioco. Non nascondo che, per quanto la storia mi abbia coinvolto ed emozionato, dopo circa mezz’ora di lettura e ascolto preferivo mettere in pausa per la noia. Forse anche questo non è un problema del tutto oggettivo, proprio perché la direzione artistica del gioco punta ad altro, ma se avessi voluto un eBook non avrei acceso la console.

Tiriamo le somme

L’esperienza di Lost Words: Beyond the Page è emotivamente forte. La storia è interessante, ben narrata e incredibilmente emozionante, complice anche un comparto sonoro e interpretativo davvero di buonissimo livello. C’è il problema del gameplay, con fasi alternate tra i due mondi che però non coinvolgono mai veramente il giocatore creando un disequilibrio così elevato da spingerci a correre avanti solo per vivere a pieno regime la storia senza alcuna pausa. Per chi ama le storie, per chi vuole vivere anche dei ricordi legati al proprio passato familiare, Lost Words: Beyond the Page può veramente sorprendere, ma se non si cerca questo, allora meglio rivolgersi altrove.
7.3

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L'autore

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Personaggio particolare, simpatico e con la curiosità di un gatto. Cresciuto a pane e videogiochi, che ha scoperto nei primi anni di età, si è poi appassionato alla scrittura, alla filosofia e al cinema. Fedele al movimento multipiattaforma, che prima o poi metterà la parola fine alla console war.

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