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XIII
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Recensione - XIIIXbox OneGame

Ai tanti titoli classici che abbiamo potuto riscoprire in versione remastered o remake si è da poco aggiunto XIII, cult d'inizio millennio che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nella storia degli FPS. Come sarà andata questa riproposta da parte di Microids e PlayMagic? Scopriamolo insieme.
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Il Gioco

All’annuncio di XIII la sorpresa è stata grande e anche molto positiva: chiunque conosca questo cult degli anni 2000 sicuramente porterà con sé un buon ricordo. Uscito quasi vent’anni fa il gioco, all’epoca sotto le redini di una Ubisoft nel suo periodo d’oro, proponeva una forte componente narrativa e una struttura ludica molto diretta, veloce e frenetica, perfettamente coadiuvata dal ritmo della storia. Non era privo di difetti, anzi, ma ai tempi della prima Xbox, di PS2 e del GameCube si poteva comunque chiudere un occhio su molte lacune. Con l’annuncio di un remake, tutti i fan di vecchia data si aspettavano un miglioramento netto nelle meccaniche di gioco, magari riformulando quel tipo di gameplay che è invecchiato piuttosto male paragonato agli FPS di oggi, non tanto per la direzione artistica quanto più le fasi di gunplay e intelligenza artificiale. Purtroppo questo non è avvenuto, anzi per certi versi la riproposizione in chiave moderna di XIII va ulteriormente a peggiorare l’esperienza. Ma andiamo con ordine.

La storia di XIII gira intorno alla scena dell'assassinio del presidente americano, William Sheridan, durante una manifestazione per la vittoria alle elezioni. Una partenza ispirata all'assassinio di John F. Kennedy, ucciso mentre andava in visita ufficiale alla città di Dallas, in Texas. Il protagonista si risveglia privo di memoria su una spiaggia, con un tatuaggio raffigurante il numero romano XIII; una giovane e bella bagnina lo recupera e lo porta nella sua beach house per soccorrerlo, ma lì inizia l’inferno per il nostro eroe. Avanzando nei vari livelli del gioco i fatti, i luoghi e i ricordi gli restituiranno man mano la memoria e contribuiranno alla scoperta della sua vera identità, portando a smascherare i cospiratori che hanno assassinato il presidente Sheridan. Così come allora, la narrativa di XIII spicca per originalità e anche per una notevole scrittura visto che è la trasposizione diretta della serie a fumetti belga XIII, uscita a puntate a partire dal 1984. Per quanto concerne invece la direzione del gioco, tra inquadrature e regia, gli sviluppatori hanno celebrato anche in maniera piuttosto semplice e scolastica i maestri degli Spy Movie come Doug Liman, con dialoghi spesso grotteschi e ironici. Per tutti coloro che hanno giocato il titolo in passato, possiamo confermare che nulla è stato snaturato: la trama, i dialoghi e gli eventi sono ripresi pari all’originale di vent’anni fa e riteniamo che sia stata la scelta più giusta e sensata per quanto riguarda questo aspetto. Oltre alla struttura dei livelli, anche il doppiaggio è stato riproposto con le medesime voci che accompagnarono l’originale, dove nella versione italiana spiccano figure di primo livello come Francesco Prando, Chiara Colizzi e Sergio Lucchetti, così come anche il layout dei livelli, praticamente lo stesso in tutti gli aspetti: dal posizionamento dei nemici ai luoghi esplorabili. Anche se è stato annunciato come un remake completo, il titolo di PlayMagic ha quindi tutte le caratteristiche del remaster.

MX Video - XIII

Per quanto concerne il gameplay, XIII offre al giocatore una visuale in prima persona in una struttura dal design molto lineare: i livelli infatti sono predisposti come un lungo percorso lineare dove eliminare i nemici che ci ostacolano. Fin dai primissimi livelli si nota come la progressione sia frenetica e diretta, senza troppi fronzoli, basta recuperare un’arma e sparare a qualsiasi cosa si muova su schermo. Tuttavia, nonostante potrebbe non sembrare, alcuni di questi cercano di proporre una modalità stealth-action per variare il ritmo del gioco, con la possibilità di atterrare e/o eliminare nemici in modo del tutto silenzioso. Il nostro protagonista può veramente portarsi dietro un arsenale non di poco conto: pistole, fucili, mitragliatori, cecchini, bazooka, granate, coltellini e chi più ne ha, più ne metta. Alcune di queste armi hanno anche silenziatori da sfruttare per uccidere nemici senza che questi si rendono conto della nostra presenza, utile nelle missioni in cui bisogna evitare l’attivazione dell’allarme o di essere scoperti mandando all’aria il lavoro.

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Ciò che però maggiormente colpisce a primo acchito è la grafica in cel-shading, che già all’epoca riuscì ad immergere i giocatori grazie al suo stile fumettoso che replica l’opera belga a fumetti originale. Per tutta la durata della storia, sia nei filmati, sia nelle normali sezioni di gameplay, possiamo assistere ad onomatopee che accompagnano ad esempio la rottura di un vetro, un’esplosione o anche i semplici passi dei nemici. In quest’ultimo caso, il “Tap Tap” delle scarpe sul pavimento ci mostra anche capire il loro pattern di movimento qualora fossimo nascosti per eliminare silenziosamente i nemici. Lo stile fumettoso ripercorre fedelmente le vicende della storia e si ritrova in un connubio perfetto con il sonoro, molto in linea con gli spy-movie del passato di cui sopra. Anche in questo aspetto gli sviluppatori non hanno snaturato l’opera originale, riproponendo fedelmente la stessa colonna sonora ed effetti audio. Ciò su cui maggiormente si sono impegnati è la qualità delle immagini e della grafica di gioco: per quanto il cel-shading non invecchi alla stessa velocità di uno stile più realistico, il primo XIII rimane comunque un titolo di vent’anni fa e quindi PlayMagic si è impegnata nel ridisegnare gli scenari ammodernando e ripulendo tutte le sezioni di gioco. Il lavoro è molto convincente, con uno stile visivo molto colorato e vivido, oltre che nettamente migliorato per quanto riguarda l’illuminazione, l’ambient occlusion e le ombre, ma anche con un campo visivo decisamente più avanzato. Capita talvolta di fermarsi a cogliere i suggestivi panorami o le particolari sezioni di gioco anche grazie ad una varietà degli ambienti molto elevata.

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Amore

Realizzazione visiva

- La prima cosa che salta all’occhio nel caso di remaster di questo tipo è proprio il miglioramento grafico dell’opera. PlayMagic ha cercato di svecchiare uno stile molto accattivante con un lavoro di ristrutturazione molto convincente. L’illuminazione in primis è ciò che ne ha guadagnato su tutti i fronti, con finalmente una resa grafica più verosimile ai giochi moderni, così come anche i riflessi sulle armi che rendono l’impatto visivo molto più suggestivo. La realizzazione migliorativa però non si ferma qui, perché anche alcuni modelli dei personaggi sono stati completamente ridisegnati e riproposti: un esempio può essere Jones, collega del protagonista, decisamente diversa dall’originale e molto più in linea con la controparte fumettistica.

Storia

- Anche se questa non è stata soggetta a cambiamenti, non si può non considerare la storia di XIII. Non parliamo di certo di un capolavoro narrativo, ma sicuramente nel complesso è molto riuscito. La storia si sposa perfettamente con lo stile fumettoso del gioco e anche al gameplay frenetico e veloce. Nulla sarà lasciato al caso, con colpi di scena interessanti e momenti molto adrenalinici e decisamente efficaci. Il giocatore sarà portato a scoprire una cospirazione molto grossa dietro l’economia e la politica del mondo, ma anche sul suo personale passato, su chi era e quali sono le sue intenzioni.

Odio

Troppi problemi

- La pandemia da Covid-19 ha colpito qualsiasi tipo di industria mondiale, e anche il medium videoludico non è stato da meno. Che PlayMagic e Microids potessero aver avuto problemi a causa dello smart-working e di altri problemi di tempistiche era prevedibile, ma questo non giustifica l'editore a portare sul mercato pieno di problemi. Al costo di ben €39,99, XIII non praticamente nulla che funzioni a dovere: la progressione di gioco è minata dai diversi bug, tanto che ho dovuto ricominciare il titolo ben tre volte. In molte sezioni il doppiaggio e il sonoro scompaiono, spesso si incontrano eventi che non scattano bloccando quindi la progressione, personaggi comprimari che rimangono fermi e rendono la sezione praticamente bloccata, obbligandoci a ricaricare il checkpoint o il livello o, nel peggiore dei casi, ricominciare tutto il gioco dall’inizio.

Intelligenza artificiale sottotono

- Nell’opera di remake generale, spesso alcuni titoli subiscono cambiamenti importanti per svecchiare e migliorare il gioco. In questo caso non solo l’intelligenza artificiale mi è sembrata davvero la più stupida mai vista negli ultimi anni, ma addirittura peggiore di quella di vent’anni fa quando i nemici erano maggiormente in grado di accerchiarci e nascondersi. Qui la situazione è pressoché disastrosa, oltre che ulteriormente deficitaria a causa dei bug citati poc’anzi.

Mancanze rispetto all’opera originale

- Altra cosa che proprio non mi è andata giù è stato l’aver eliminato quelle chicche che l’opera originale portava con sé e che rendevano il tutto maggiormente unico e peculiare. Un esempio possono essere gli intermezzi della storia, che qui sono stati fatti con dei video dal motore di gioco e nemmeno così bene, con una risoluzione più bassa e una visione molto sgranata. L’originale del 2003 proponeva invece sempre gli intermezzi fumettistici con una resa migliore. Un’altra mancanza è la simpatica “uscita di schermo” quando per esempio c’erano delle enormi esplosioni causate da bazooka o granate, che all’epoca mostravano i contorni delle vignette facendo intendere di star giocando su una pagina di fumetto. Questo purtroppo è stato completamente eliminato, così come alcune onomatopee classiche.

Tiriamo le somme

Avere un degno remake (o remaster, come s'è rivelato essere questo) di XIII sarebbe stata una vera gioia, ma l'opera di Microids e PlayMagic risulta avere fin troppi problemi: sembra quasi una versione pre-release ancora in sviluppo, con tanti bug che rovinano completamente l’esperienza rendendo la progressione difficile se non, talvolta, impossibile. A questi si affiancano altri problemi come l’intelligenza artificiale scandalosa, bug visivi e l'intermittente perdita di doppiaggio e sonoro. Si salvano l'ottima storia e la bella grafica in cel-shading, ma se vogliamo un’esperienza accettabile dovremo ripescare il gioco Ubisoft uscito nel 2003 oppure sperare che gli sviluppatori, come promesso, rilascino una serie di patch migliorative; ad una decina di giorni dal lancio non si è però ancora visto nulla ed il lavoro da fare per sistemare tutti i problemi sarà sicuramente tanto.
4.0

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L'autore

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Personaggio particolare, simpatico e con la curiosità di un gatto. Cresciuto a pane e videogiochi, che ha scoperto nei primi anni di età, si è poi appassionato alla scrittura, alla filosofia e al cinema. Fedele al movimento multipiattaforma, che prima o poi metterà la parola fine alla console war.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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