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Tomb Raider: Legend (360)
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Recensione - Tomb Raider: Legend (360)Xbox 360Game

Non servono presentazioni, è lei: Lara Croft, la più sexy e leggendaria archeologa mai comparsa sugli schermi di noi videogiocatori. Per la prima volta, nella sua settima avventura, Lara compare anche sulle console di casa Microsoft. Si, esatto: settimo capitolo, traguardo raggiunto da pochissimi titoli. Dopo una facile ascesa nell’olimpo dei videogiochi con i primi due capitoli grazie ad una grande personalità, trame intricate e curve di tutto rispetto, la serie di Tomb Raider ebbe in seguito un facile declino con il passare del tempo. Ora Lara si ritrova per l’ennesima volta sul baratro del giudizio: capolavoro o ennesimo flop? Analizziamo.



Ritorno alle origini
Si dice che l’importante non è parlarne bene o male ma semplicemente parlare di qualcuno, ed in questo caso a miss Croft è andata benissimo. Dopo aver subito un notevole calo di vendite negli ultimi tre episodi di Tomb Raider, la palla ora passa dagli sviluppatori storici Core Design ai promettenti ragazzi della Crystal Dynamics, già fattisi valere con la saga di Legacy of Kain, affiancati niente meno che da Toby Gard, il papà di Lara. In Tomb Raider: Legend sembra che la nostra versione femminile di Indiana Jones sia tornata ai grandi fasti dei primi due episodi: niente più ambienti prettamente cittadini e vicoletti stretti, ma il ritorno di livelli ampi e vecchi siti archeologici che fanno da sfondo alle nostre imprese e restituiscono alla serie parte del fascino perduto.

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Il gioco inizia con un flashback di Lara che ricorda la scomparsa della madre avvenuta tra le gelide cime del Kazakhistan, e si dà il via ad una trama intricata e ricca di colpi di scena, che cavalcando il mito di Avalon e di Re Artù con i suoi cavalieri della tavola rotonda ci terrà incollati appassionatamente al gamepad e allo schermo con trepidazione e voglia di scoprire. L'avventura è strutturata in soli sette livelli più la residenza Croft che può essere utile per allenarsi a padroneggiare Lara e recuperare qualche tesoro. I livelli, tutti molto vari ma che richiamano inevitabilmente le ambientazione dei primi capitoli, sono completabili in un media di un'ora ciascuno portando quindi ad un tempo di completamento totale di sette-otto ore: una longevità decisamente sotto la media.

Strutturalmente si è dunque tornati alle origini: meno nemici a cui sparare e più esplorazione e enigmi da risolvere per andare avanti, anche se questi ultimi potevano essere strutturati con maggiore difficoltà. Spesso gli enigmi si limitano infatti ad un semplice "sposta la cassa e salta sulla sporgenza", ma questo già si intuiva dall’inizio del gioco vista l’assenza di un vero e proprio inventario in cui depositare gli oggetti.

Vero punto di forza , a parte l'enorme carisma della protagonista, è la giocabilità che come sempre si assesta su altissimi livelli. Grazie anche all’immediatezza di gioco ed all’ottima scelta della disposizione dei tasti, sarà molto semplice e intuitivo padroneggiare la signorina Croft e permettergli di effettuare balzi, capriole e combo varie. Da sottolineare l’introduzione del rampino magnetico che ci permette di creare in alcuni punti una vera e propria liana volante in modo da passare da una parte all’altra delle locazioni come dei novelli Tarzan. Oltre al rampino c’è anche l’introduzione dello scanner, che ci permette di identificare meccanismi e oggetti nascosti nello scenario e la possibilità di utilizzare, dove previsto, la nostro fida moto Ducati.

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Ad aumentare leggermente la longevità di Tomb Raider: Legend vi è l’introduzione della modalità Sfida a Tempo, nella quale dovrete terminare i singoli livelli in un determinato tempo limite indicato, in modo da poter sbloccare qualche obbiettivo. Anche il recupero di tutti gli artefatti disposti nei singoli stage vi darà un pò da fare, permettendovi di sbloccare piccoli bonus come costumi alternativi, filmati e bozzetti. Da sottolineare la completa assenza del supporto Live, questo farà sicuramente storcere il naso a qualcuno che forse immaginava qualcosa a riguardo.


Cosa vedono i nostri occhi
Il nuovo restyling di miss Croft, grazie all’elevato numero di poligoni utilizzato, è fantastico: curve giuste al posto giusto. Il nuovo motore grafico che gestisce questo action-adventure è di tutto rispetto: texture, effetti e soprattutto le animazioni risultano essere tutti di prim’ordine, inutile sottolineare che il massimo effetto visivo si ottiene tramite l’ausilio dell’alta definizione. Una programmazione magistrale è stata apportata alla fisica dei movimenti e degli oggetti che danno la sensazione di poter realmente interagire con essi, quindi molto convincente sotto questo punto di vista. Le ambientazioni delle diverse locazioni sono molto curate e ben dettagliate, si fa sfoggio di bump mapping ovunque, dalle texture dei massi a quelle delle pareti dei siti archeologici e degli altri livelli. Uso eccessivo anche degli effetti di luce dinamica un po’ ovunque, il che non infastidisce il giocatore che si lascia molto volentieri incantare dalle delizie grafiche che compaiono a schermo.

I filmati che ci raccontano la trama sono realizzati con lo stesso motore grafico del gioco e risultano egregiamente realizzati sia nel design che nei movimenti, rendendo pienamente giustizia allo stile di programmazione usato. Da sottolineare che nei primi piani del volto di Lara dopo essere usciti da fiumi o laghetti è perfino visibile lo scorrere dell’acqua sul suo corpo. Maggiore cura doveva invece essere dedicata alla realizzazione dei nemici, che a volte risultano ripetitivi e più scarni, mentre ottimamente realizzati sono i ghepardi che ci toccherà affrontare di tanto in tanto. Il Comparto audio risulta nella norma, le musiche ricalcano il solito stile al quale la saga ci ha abituati da anni con quel misto di arcano fuso al profano, mentre il doppiaggio, completamente fatto nella nostra lingua madre, risulta essere molto buono ed egregiamente realizzato. Quindi sotto il profilo video e audio miss Croft riesce ad impressionare e a vincere la sfida.

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Tirando le somme
Siamo giunti ai riti di conclusione, quindi qual'è il verdetto per Tomb Raider: Legend? Promosso o bocciato? Per ora potremmo forse dire "promosso, ma potevi impegnarti di più": sono state gettate tutte le basi per riportare il mito nel suo olimpo ma vi sono ancora lacune da colmare, prima tra tutte la bassa longevità e poi la completa assenza del supporto Live, che avrebbe aiutato a rendere più duratura l'esperienza di gioco. Comunque Tomb Raider Legends risulta essere un titolo divertente da giocare , molto immediato e con una storia appassionante ed egregiamente realizzato nella sua struttura tecnica, quindi consigliato a tutti ed indicato soprattutto a chi in un gioco cerca l’immediatezza e pone la parola avventura innanzi a tutto. Viste tutte le premesse ed i passi avanti fatti in questo titolo non possiamo che sperare fin d'ora in un nuovo sequel, quindi aspettiamo il nuovo episodio della saga sperando che i ragazzi della Crystal Dynamics continuino con l'ottimo lavoro svolto fin qui, riportando miss Croft ai suoi più antichi splendori.
8.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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