Recensione - Minoria
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Minoria si accontenta di una struttura narrativa classica per i videogame: la giovane protagonista, la suora Semilla che è anche una strega, si ritrova a dover affrontare l'ennesima battaglia in una guerra tra streghe che si protrae da generazioni, risparmiando così al giocatore la necessità di capirne al meglio le motivazioni e le dinamiche. Alla fine, anche noi deve interessare una sola cosa: ci sono demoni e streghe da abbattere a colpi di spada e magia.Alla base, Minoria è un metroidvania non particolarmente originale ed anche abbastanza basilare, ma non per questo non divertente. La struttura a scorrimento laterale prevede tendenzialmente zone dal design semplice, con percorsi dritti intervallati da occasionali sali-scendi verticali e qualche lieve sezione platform, nulla comunque a che vedere con i tostissimi segmenti di Ori o del recente Touhou Luna Nights. Si incontrano fin da subito cancelli chiusi che bloccano diversi percorsi nella labirintica mappa, con ogni serie di stanze che si completa trovando la chiave per aprire un'area aggiuntiva, spesso dopo aver battuto un boss.
MX Video - Minoria
Non corriamo troppo però con la struttura del gioco, perché ancora non abbiamo parlato dell'aspetto fondamentale del gioco: l'azione, i combattimenti. Pur affidandosi solo ad un paio di tasti per attaccare e schivare, le lotte contro i demoni e le streghe risultano divertenti e stilisticamente accattivanti grazie a mosse veloci ed acrobatiche, con ampi salti e spadate che disintegrano i nemici in un'esplosione di effetti speciali. Visivamente si tratta di una via di mezzo tra i combattimenti fuori dagli schemi di Bayonetta e la semplicità cromatica e stilistica di Prince of Persia, mixato però con un look da anime giapponese.
Il sistema di combattimento è abbastanza semplice, ma non si può dire lo stesso del livello di difficoltà. I nemici, che come di norma per i metroidvania si rigenerano ogni volta che si passa in un'area, sono solitamente meno letali da vicino, ma da lontano spesso lanciano bombe, fulmini e altri attacchi che possono atterrare la protagonista con 2-3 colpi al massimo, costringendo il giocatore a sbrigarsi con l'eliminazione dei nemici - o in alternativa, il loro aggiramento tramite la pratica schivata a un tasto.
Man mano si sbloccano alcuni poteri aggiuntivi per aumentare la varietà delle battaglie, ma la limitata selezione degli scenari e dei nemici fa fatica a giustificare questi aggiornamenti. Per fortuna ogni sequenza si chiude con un boss o un miniboss dove serve mettere in pratica seriamente quanto appreso, perché la nostra salute è poca (anche se ci sono gli elisir per recuperarla), e questi cattivoni hanno numerosi assi nella loro manica.
Dopo 5-6 ore si arriva già ai titoli di coda, evitando che il titolo diventi troppo noioso e ripetitivo prima dei crediti finali. Può poi servire un'altra oretta o due per recuperare quanto mancato, non di più. In giro per il gioco ci sono una quarantina di monete, spendibili in appositi negozi per i potenziamenti che rendono il gioco più facile tramite boost alla salute massima o al mana, per esempio. Sono pochi altri i segreti a disposizione, anche se alcune chicche si sbloccano dopo aver completato la trama facilitando così l'esplorazione libera, come ad esempio il viaggio rapido tra un checkpoint e l'altro, che inspiegabilmente non è disponibile prima. Sottolino infine con piacere la presenza della lingua italiana che traduce egregiamente ogni testo del gioco.
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