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Destroy All Humans!
copertina

Recensione - Destroy All Humans!Xbox OneGame

A 15 anni dall'uscita del titolo originale, THQ Nordic propone alle nuove generazioni ed ai nostalgici di vecchia data di rivivere la follia di Destroy All Humans!, tra rapimenti alieni, distruzione e… mucche! Scopriamolo insieme.

Il Gioco

Dopo aver acquisito numerose IP del passato, THQ nordic sta conducendo una vera "operazione nostalgia" per far conoscere questi giochi al pubblico moderno, prima di proporci gli inevitabili sequel. L'hanno fatto di recente con SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom, lo faranno tra un mese con Kingdoms of Amalur, ed anche l'appena uscito Destroy All Humans! rientra in questa strategia: si tratta di un remake del titolo rilasciato due generazioni fa da Pandemic Studios, ricreato in tutti gli elementi ma fedele per storia, meccaniche e gameplay all'originale.

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Si tratta alla base di uno spassoso (seppur limitato) action game in terza persona, ambientato negli Stati Uniti degli anni '50 dove utilizziamo il alieno Cryptosporidium, per gli amici Crypto (ritratto come il classico "grigio" dell'immaginario ufologico degli anni '80-90, seppur in versione super-deformed), chiamato sulla Terra per scoprire cosa ne hanno fatto gli umani del suo compare caduto qualche anno prima nel famoso incidente a Roswell. Ma per un buffo malinteso, gli alieni credono che la razza dominante sulla Terra siano le mucche, quindi l'obiettivo di Crypto è quello di estrarre il DNA dai nostri bovini, estraendoglielo da morti o rapendoli direttamente usando il classico raggio trattore del suo disco volante. Gli umani naturalmente non vedono di buon occhio questa invasione, diventando così l'ostacolo primario tra noi ed i nostri obiettivi.

MX Video - Destroy All Humans!

Il gioco è strutturato con delle piccole aree open world tra fattorie, città e campagne che possiamo esplorare tra una missione e l'altra. Il tutto scatenando il caos più totale tra contadini che scappano o che ci attaccano e la polizia e l'esercito che ci braccano non appena facciamo qualche danno, ma anche con edifici da scoprire e missioni secondarie da completare: insomma, un Grand Theft Auto in miniatura (e parliamo di un gioco del 2005, credevate che gli hub open world fossero una novità di questa gen?). Il nostro arsenale prevede sia armi vere e proprie come vari tipi di laser che poteri paranormali come la telecinesi e, elemento ancor più spassoso, la possibilità di clonare l'aspetto di un essere umano per trasformare il nostro look, mimetizzandoci così tra gli ignari terrestri. E se i dannati umani dovessero sopraffarci? Di corsa al nostro disco volante, per poi usarne il letale raggio laser per distruggere tutto e tutti. A mali estremi, estremi rimedi.

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Il gameplay indubbiamente tradisce l'età del gioco originale, ma risulta comunque divertente. I comandi in terza persona non sono certo rifiniti e precisi quanto i titoli odierni, ma gli sviluppatori hanno applicato alcuni accorgimenti come una mira lock-on e un feeling della telecamera decisamente migliorato. Sorprende anche il lato tecnico, con l'Unreal Engine 4 usato per ricreare da zero ogni ambiente e personaggio del titolo, con un look decisamente più al passo coi tempi ma senza perdere lo stile cartoonesco e colorato che ha contraddistinto l'originale del 2005.

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Il game design rimane invece invariato, proponendoci missioni lineari in aree simil-open world che poi si aprono al giocatore per seguire missioni secondarie e sfide opzionali a tempo, permettendci dunque di distruggere, rapire e altro senza conseguenze nella trama. Le missioni lineari prevedono anche sequenze stealth dove si fallisce qualora si venga scoperti, ma anche epiche e comiche battaglie boss. Completare la trama richiede poche ore, anche se questo remake aggiunge un paio di missioni rimosse dal gioco originale, ma finire tutte le varie attività secondarie porta via numerose ore e la ricompensa per ciò sono diversi aggiornamenti per il nostro arsenale oltre a modifiche estetiche per Crypto. Destroy All Humans! è infine localizzato in italiano per quel che riguarda testi e sottotitoli.

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Amore

Mucca in faccia

- Era divertente 15 anni fa e lo è ancor oggi: interpretare un piccolo alieno capace di grande distruzione, usare la telecinesi per lanciare mucche addosso alle persone, rubare i cervelli umani, usare il disco volante per spazzare via interi quartieri e plotoni dell'esercito, rubare l'identità di un umano per passare inosservati... un concetto ancora molto divertente, nonostante la realizzazione non sia paragonabile ai recenti capolavori tripla-A.

Fantascienza d'epoca

- L'epoca in cui è ambientato Destroy All Humans! è molto affascinante dal punto di vista fantascientifico, con complotti vecchio stampo su alieni, Roswell e Area 51, con i fantomatici 'man in black' ed un modo decisamente datato di immaginare le tecnologie future, fatte di metallo, stagnola e luci colorate ovunque. Divertente poi il fatto che si faccia continuamente riferimento a piccoli alieni verdi, con diversi personaggi che fanno notare che, invece, il nostro Crypto è grigio.

Un remake tecnicamente sorprendente

- Destroy All Humans! già a suo tempo non fu un gioco troppo avanzato a livello tecnico, complice un budget minore e l'uscita a cavallo di un cambio generazionale. Era dunque difficile attendersi un remake troppo curato visivamente, ma Black Forest Games ha saputo stupire utilizzando l'Unreal Engine 4 per creare ambientazioni cartoonesche ma comunque curate, con giochi di luce ed effetti speciali impressionanti e molti asset parecchio dettagliati, soprattutto il protagonista Crypto-137.

Odio

Remake più grafico che altro

- Destroy All Humans! a suo tempo ebbe il suo seguito, e fu sicuramente rivalutato anche perché il compianto studio Pandemic fece poi alcuni titoli decisamente più memorabili come i leggendari Star Wars: Battlefront o Full Spectrum Warrior. La struttura e il gameplay erano però sempliciotti già nel 2005, e questo remake apporta giusto qualche minuscolo accorgimento lato gameplay, lasciando immutati pressoché tutti i pregi e difetti del titolo originale. Un remake che dunque soddisferà chi già era fan o non disdegna una formula di gioco semplice e datata, che però difficilmente convincerà gli scettici a ricredersi su questa saga.

Picchi di difficoltà

- Il bilanciamento di Destroy All Humans! è stato calibrato meglio per evitare improvvisi aumenti di difficoltà come accadeva nel gioco originale, ma il risultato è altalenante. Ci sono infatti ancora diversi livelli e sezioni boss dove un piccolo errore porta al fallimento pressoché immediato, costringendoci così a un po' di trial and error e a un po' di grinding per potenziare le proprie abilità prima di affrontare ancora il nemico più tosto. Oltre a fucili laser, armatevi dunque anche di perseveranza.

Tiriamo le somme

Destroy All Humans! è un upgrade prevalentemente grafico di un titolo che già ai suoi tempi non fu un capolavoro senza tempo, e che indubbiamente non è invecchiato troppo bene rispetto a giochi d'azione 3D odierni. Il ripristino di alcuni contenuti tagliati, il ribilanciamento di alcuni elementi di gioco e l'aggiunta di qualche piccola miglioria fanno in modo che questo titolo del defunto Pandemic Studios possa divertirvi qualora troviate ancora spassoso l'originale, ma per conquistare nuovi fan ci sarebbe voluto un design più ambizioso.
7.3

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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