Recensione - Disintegration
Il Gioco
Nell'affollato panorama odierno di alcuni generi, per emergere, i giochi devono essere o molto validi o particolarmente innovativi. Meglio poi se sono entrambe le cose. V1 Interactive, piccolo studio statunitense fondato da Marcus Lehto, uno dei designer che hanno plasmato l'universo di Halo, ha deciso per il proprio esordio di puntare proprio sull'innovazione, e Disintegration è il risultato di tale scommessa. Ambientato in un futuro dove è possibile diventare degli "Integrati" trasferendo la propria coscienza all'interno di un corpo robotico, il gioco arriva fornito di una modalità single player dove i giocatori prendono il controllo del pilota di gravicicli (una sorta di moto/drone armato di tutto punto) Romer e della sua squadra, per resistere alla corporazione militare chiamata Rayonne o Occhi Rossi per i non amici.L'esperienza della campagna, nonostante non sia lo scarno compitino da poche ore visto in altre produzioni, non è però il punto focale di Disintegration, che di fatto punta buona parte delle sue fiche sul multiplayer. Pertanto la storia della resistenza di Romer ha i tratti di un lungo tutorial introduttivo per i mezzi e la gestione della squadra. Tutto ruota, più o meno letteralmente, intorno al graviciclo, un mezzo che nella sua natura base ricorda molto l'astore di Destiny. Questa moto semi-volante può essere equipaggiata con diverse armi, più o meno pesanti, ed è di fatto la cabina di regia dalla quale il giocatore, attraverso gli occhi di Romer, impartisce i comandi ai propri uomini gestiti dall'IA del gioco.
MX Video - Disintegration
La parte strategica è tutta assegnata ad un solo bottone, il dorsale destro, ed è di fatto racchiusa nello spettro di due semplici comandi: vai qui, attacca quello. Il resto viene gestito dall'intelligenza artificiale che spinge gli alleati, in assenza di obiettivi precisi, a concentrarsi in modo autonomo sui nemici. Si tratta di una soluzione semplice, necessaria perché nel corso dell'azione siamo anche chiamati a controllare il nostro graviciclo con il quale combatteremo in prima persona, elemento che costituisce la componente FPS del titolo.
L'unione delle due anime del gioco dà vita ad una notevole pletora di possibilità, che vanno da un ruolo di secondo piano in favore di un più attento controllo delle truppe ad un utilizzo dei propri uomini come elemento di distrazione mentre si concentra il fuoco pesante del graviciclo sul fianco dei nemici. A corredo di queste meccaniche vi sono poi delle abilità speciali, assegnate ai vari personaggi, che possono essere attivate con le frecce direzionali. Si va dalla più semplice granata stordente all'utile fuoco di mortaio, passando per frecce che creano campi di stasi, torrette automatiche e via dicendo. Buona parte dell'elemento strategico risiede anche nel saper combinare queste abilità per ottenere il massimo effetto possibile.
Interagendo con l'ambiente, infine, è possibile raccogliere componenti necessari per salire di livello e chip da assegnare ai propri uomini (o a Romer stesso) per potenziare i diversi tratti del combattimento. Un sistema semplice da capire, ma utile per affrontare la campagna che, di suo, offre un tasso di sfida ben calibrato – ad eccezione di alcuni momenti che vedremo più avanti.
Passando al multiplayer il cuore di Disintegration non cambia ritmo, ma i giocatori sono chiamati ad adattarsi ad alcune variazioni della formula. Innanzitutto il fatto di trovarsi faccia a faccia con dei piloti controllati da altri giocatori spinge a dover pensare le proprie strategie in modo più rapido e flessibile, cercando di puntare in particolar modo sul gioco di squadra. Inoltre sono presenti diversi "equipaggi" con i quali scegliere di entrare in battaglia, e questa decisione non ha un effetto solo estetico ma ci permette di trovare diverse combinazioni di armi, abilità e gregari. Il team dei Cavalieri, ad esempio, ha il graviciclo dotato di lance e una squadra con tre gregari, mentre quello dei Pagliacci - che si portano a casa il premio Inquietudine 2020 - ha solamente delle bombe adesive ma può schierare in campo quattro gregari. I team vengono scelti all'inizio della partita, ma ad ogni morte è possibile cambiarli, come fossero delle classi di un qualsiasi sparatutto.
Il tutto è pensato per le tre modalità d'esordio di Disintegration: la prima è un semplice controllo a zone, la seconda ricorda modalità già viste in Gears of War e Call of Duty dove bisogna raccogliere le piastrine dei nemici per ottenere punti, e la terza divide le due squadre in attaccanti e difensori con i primi che devono raccogliere dei nuclei e portarli alla base dei difensori. A corredo dell'aspetto puramente ludico, vi sono diverse possibilità di personalizzazione del proprio team, con molti oggetti da sbloccare completando le sfide sul campo di battaglia.
Commenti