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Darksiders: Genesis
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Recensione - Darksiders: GenesisXbox OneGame

THQ Nordic torna a narrarci le avventure dei Cavalieri dell'Apocalisse, ma facendo un salto indietro nella linea temporale e concentrandosi con Darksiders: Genesis su Conflitto e Guerra, proponendoci un gameplay da action-RPG cooperativo con visuale dall'alto. Eccovi le nostre impressioni!

Il Gioco

Darksiders: Genesis porta la travagliata ma apprezzata saga fantasy di THQ Nordic, creata originariamente dal fumettista Joe Madureira, in un contesto del tutto nuovo. Ci troviamo infatti di fronte ad un prequel del primissimo titolo della serie, ambientato molti anni prima di questo, e segue due personaggi: Guerra, già protagonista del primissimo Darksiders e suo fratello Conflitto, per la prima volta giocabile. I due sono chiamati a spazzare via un'invasione demoniaca iniziata nientemeno che da Lucifero, e stavolta invece di un action game in terza persona ci troviamo di fronte ad un action-RPG con visuale top-down "alla Diablo" sviluppato dallo studio Airship Syndicate, già autore del valido Battle Chasers: Nightwar.

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E le somiglianze con la saga di Blizzard sono tante fin da subito: i mondi del gioco sono visivamente molto simili ai dungeon infernali di Diablo 3, sia dal punto di vista tecnico che da quello artistico, la visuale dall'alto con mondi tridimensionali ad inquadratura fissa è molto simile, così come lo zoom che cambia automaticamente in base alle circostanze. I comandi sono semplici e ci permettono di controllare a 360 gradi i nostri personaggi, mentre abbattiamo centinaia di mostri cercando di completare obiettivi e ottenere maggiori tesori possibile, utili per diventare più forti.

MX Video - Darksiders: Genesis

E se finora ho parlato di "personaggi", al plurale, è perché Darksiders: Genesis ci permette di controllare sia Guerra che Conflitto: giocando in single player è possibile passare in qualsiasi momento (anche durante il combattimento) dall'uno all'altro, potendo così sfruttare abilità, armi e quantità di salute diverse, mentre giocando in cooperativa a due giocatori (sia in locale che online) ognuno controlla uno dei due protagonisti, che così possono darsi man forte a vicenda combinando i diversi stili di combattimento. Da una parte troviamo lo stile frenetico e acrobatico di Conflitto, che grazie alle sue lame, armi da fuoco e magie mirate dell'inganno danza abilmente tra i demoni in un'esplosione di colpi che ricorda la grazia di Bayonetta o Devil May Cry. Dall'altra parte invece c'è il massiccio Guerra, non interessato allo stile ma solo alla potenza: spadone, enormi lame da e un'armatura massiccia è tutto quel che gli serve per compensare con brutalità e resistenza l'agilità e velocità del fratello.

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La combinazione di questi due stili aggiunge varietà e contribuisce a stravolgere la formula dei classici titoli di questo genere: gli ambienti presentano infatti anche numerosi enigmi da risolvere, sezioni platform e meccanismi da azionare con sistemi relativamente complessi che richiedono, appunto, le abilità dei due personaggi per poter funzionare. Per chi vuole esplorare ogni angolo di mappa ci sono poi tesori, monete ed obiettivi nascosti e soprattutto le "monete del traghettatore" e le anime dei nemici caduti, entrambe utili per potenziarsi. Le prime possono essere spese su abilità aggiuntive dei due personaggi, le seconde per potenziare statistiche come la velocità d'attacco o il danno. Questo sistema va di fatto a sostituire quello dei loot generati casualmente che tanti giochi di questo tipo hanno, rendendo lo sviluppo più limitato e lineare ma in compenso meno cervellotico.

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Darksiders: Genesis rimane comunque un Darksiders, seppure uno spin-off, quindi troviamo tanti elementi iconici della saga come ad esempio le cavalcature, utili per viaggiare velocemente e dalle quali possiamo sferrare limitati attacchi o travolgere i nostri nemici. Ritornano anche le parti d'esplorazione e platforming alla Tomb Raider con sporgenze, salti, trappole e i già citati enigmi tra doppi salti, planate, piattaforme mobili e sfere magiche che ci scagliano in alto permettendoci così di raggiungere punti elevati altrimenti impossibili da raggiungere. Insomma, se l'ispirazione è Diablo qui troviamo molto di più di una semplice copia del titolo Blizzard.

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E tra combattimenti furiosi, esplorazione ben ricompensata da segreti e sblocchi, potenziamento dei personaggi e opzioni cooperative, la campagna da una dozzine d'ore di base può tranquillamente diventare molto più lunga anche grazie ad un sistema di progressione che incoraggia molto la ri-esplorazione di livelli già visti o il riaffrontare arene già completate. Per un prezzo di lancio di 39,99 Euro Darksiders: Genesis non pecca certamente di longevità, e potrebbe accompagnare gli appassionati del genere per diverso tempo. L'online è completo con la possibilità di fare partite private e pubbliche, ed è infine stato un vero piacere trovare un doppiaggio italiano completo molto ben fatto.

Amore

Darksiders + Diablo

- I paragoni con la storica saga di Blizzard sono ovvi: le influenze (soprattutto dal terzo episodio) sono innegabili, dal look dei paesaggi infernali alla struttura del gioco. Nonostante ciò Darksiders: Genesis riesce però a mantenere una sua identità grazie all'implementazione di meccaniche di platforming, all'utilizzo del cavallo, alle combo micidiali, ai portali e molto altro, creando un mix decisamente affascinante che da una parte risulta più accessibile di RPG dalla rigiocabilità infinita come Torchlight o Diablo, ma che dall'altra offre molte più varietà nelle situazioni di gioco con tutti gli elementi aggiunti.

Dualità

- Il titolo di Airship Syndicate punta molto sulla presenza di due protagonisti, due cavalieri dell'apocalisse che devono collaborare per fronteggiare valanghe di demoni e salvare il mondo. Le loro abilità sono molto differenti: Conflitto è veloce, leggero ed acrobatico, combatte con armi corpo a corpo veloci e pistole, mentre Guerra è più lento e pesante ma può apportare danni più ingenti con un colpo singolo e colpire al meglio gruppi interi di nemici. E le abilità aggiuntive che si sbloccano nel corso dell'avventura li differenziano sempre di più, rendendoli particolarmente efficaci in situazioni specifiche e portandoci così a dover alternare il loro uso in maniera strategica. A questo si aggiungono i numerosi enigmi risolvibili solo con i poteri di uno o l'altro, cosa che rende ancor più importante usarli al meglio. Ancora meglio se invece si gioca in cooperativa, dividendosi i compiti tra due giocatori.

Tanta carne al fuoco

- Pur non puntando alla straordinaria profondità e longevità dei classici del genere (comunque spesso ottenuta con la generazione casuale di livelli e oggetti), questo spin-off di Darksiders fa la sua bella figura per quel che riguarda la quantità di contenuti e la rigiocabilità, soprattutto considerando il buon prezzo di lancio. Anche a una difficoltà abbastanza bassa e andando con una certa fretta, la campagna del titolo richiede tranquillamente una dozzine d'ore, ma tra le varie opzioni di difficoltà, gli obiettivi secondari, lo sviluppo dei due personaggi e la modalità arena, è facile far durare il titolo almeno il doppio. Più che soddisfacente per quel che riguarda la longevità.

Odio

Confusione

- Un elemento che rende gli action-RPG acclamati come Diablo 3 e Torchlight II così apprezzati è la chiarezza degli obiettivi, l'intuitività di meccaniche anche relativamente complesse e tanti piccoli accorgimenti che rendono il gioco veloce, fluido e soddisfacente in ogni suo aspetto. E' proprio questo che manca a Darksiders: Genesis: il sistema di sviluppo dei personaggi è poco chiaro, con tanti upgrade dalla dubbia utilità anche perché non ci sono indicatori di danno rendendo spesso difficile capire cosa sia efficace e cosa no. Un elemento fondamentale come la mappa 2D è a sua volta piuttosto frustrante: scomoda da navigare e, soprattutto, incredibilmente sprovvista di un indicatore che segni la posizione del giocatore. Poco intuitivi anche i comandi del gioco, che prevedono combinazioni di tasti davvero inusuali per alcuni dei poteri più importanti.

Sezioni platform approssimative

- Parlando dei comandi, è impossibile non soffermarsi su come questi impattino le numerosi sezioni platform del gioco; tra doppi salti, planate, scalate su pareti e volteggi tra una sporgenza e l'altra è importante poter agire in maniera precisa ma sembra che il sistema di gioco non sia ben tarato per questo compito. I comandi sono poco intuitivi, ma ci si abitua: strana ad esempio la scelta di non usare lo stick analogico sinistro per scegliere la direzione del salto da una sporgenza, dovendo invece tener premuto LT per farlo. Al resto è più difficile abituarsi, però: la fisica del gioco è molto approssimativa così come le collisioni poligonali, cosa che ci porta spesso a mancare salti e cadere nel vuoto. Ci si mette poi anche la telecamera, che è sempre dalla stessa angolazione mentre numerose sezioni di salto avvengono con una prospettiva che rende difficile valutare bene profondità e distanze. Se poi aggiungiamo sezioni a tempo dove dobbiamo muoverci il più in fretta possibile piattaforme mobili mentre scappiamo da lava che cola o dal pavimento che crolla, appare evidente come la frustrazione sia dietro l'angolo.

Problemi di bilanciamento

- Altro problema del gioco è relativo alla taratura dell'intera esperienza. Per quasi tutta la durata del mio test ho giocato alla difficoltà normale, vedendo alternarsi continuamente combattimenti con nemici che a malapena mi potevano sfiorare ad altri con nemici che invece erano letali con pochi colpi. Ogni livello ha tra l'altro un livello di potenza consigliato che conviene raggiungere prima di avventurarcisi, e questo costringe a volte a rifare aree già viste solo per "grindare" e raggiungere quel livello, altrimenti si rischia di essere troppo vulnerabili. Ma, per assurdo, tutto questo ha un'importanza relativa: ottenere pozioni per la salute è semplice, e se muore uno dei due personaggi basta far sopravvivere l'altro per 20 secondi e si torna in azione come niente fosse. Questo significa che alcune sezioni sono sì frustranti per via delle morti facili, ma allo stesso tempo basta un pochino di cautela per avere respawn infiniti. Per assurdo le perdite di tempo maggiori le causano le già citate sezioni platform a tempo, dove una banale caduta riporta il giocatore all'inizio del percorso (o anche molto prima, in alcuni casi).

Tiriamo le somme

Darksiders: Genesis è un gioco di ruolo d'azione competente e divertente, che amplia il già variegato universo della saga di THQ Nordic risultando godibile anche ai neofiti della serie. La formula funziona abbastanza bene grazie ad un gameplay riuscito, una buona longevità, tanti sblocchi e diverse opzioni cooperative, ma purtroppo alcune scelte di design e problemi tecnici impediscono al gioco di raggiungere il pieno potenziale rendendo l'esperienza un po' confusionaria e frustrante. Per chi ha già spolpato ogni action-RPG in circolazione e ha assolutamente bisogno di una nuova avventura, Darksiders: Genesis saprà comunque regalare dozzine d'ore di spasso.
7.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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