Recensione - Fight Night Round 3 (360)
di
Christian De Filio / DarkChris
P
Diretti, ganci, montanti e nuovi colpi
La voglia di provare a menar le mani è tanta, e quindi via subito con un match rapito, per apprezzare il sistema di controllo del gioco. La prima cosa, quella davvero fondamentale in un gioco di boxe, è il controllo del personaggio e in particolare dei suoi arti superiori, con la relativa capacità di tirare pugni ben assestati: questa cosa in Fight Night Round 3 è resa magistralmente attraverso il Total Punch Control, vale a dire il sistema di controllo totale dei pugni. Come nel precedente capitolo anche qui è stata mantenuta la possibilità di controllare tutti i movimenti delle braccia attraverso la sola levetta analogica di destra mentre con la sinistra vengono coordinati gli spostamenti, le schivate e, insieme ai grilletti, anche le parate. Il sistema risulta abbastanza intuitivo anche per chi non ha mai giocato prima ad un gioco di boxe e, in ogni modo, le molte configurazioni disponibili del pad soddisfano praticamente tutti: assegnando i vari colpi ai tasti è possibile, volendo, limitare l’uso dello stick e avere un approccio più immediato ed arcade. Per chi invece preferisce una versione più completa e realistica del controllo è consigliabile impratichirsi con l’uso della levetta che alla lunga ripaga con una maggiore gamma di colpi e combo eseguibili.
E’ proprio nei nuovi colpi disponibili che risiede infatti una delle principali innovazioni introdotte in questo capitolo, e così al già conosciuto Haymaker si aggiungono altri due colpi d’impatto: il Flash Ko e lo Stun Punch. Questi tre potenti pugni sono fondamentali per stordire l’avversario, lasciarlo momentaneamente scoperto e poi buttarlo al tappeto e permettono di rovesciare in pochi secondi l’esito di un incontro che può sembrare già segnato. Questi richiedono un’esecuzione particolare che consiste in una serie di tre varianti progressive di "mezze-lune" seguite da un altro mezzo-giro di levetta destra in senso opposto alla precedente roteazione (più facili da eseguire che da descrivere!) durante le quali il nostro pugile caricherà il colpo da sferrare nel momento giusto. Nel caso in cui però questi potenti pugni non vadano a segno si rimarrà scoperti e quindi indifesi per qualche istante, facili bersagli di un eventuale contrattacco avversario, scegliete quindi con cura il momento in cui eseguirli! Esistono poi una serie di colpi proibiti e di provocazioni che si possono attuare attraverso la croce direzionale, ma attenzione perché gomitate, ginocchiate, capocciate o altre scorrettezze simili, se notate dall’arbitro, verranno sanzionate con la penalizzazione del nostro punteggio o, se ripetute più volte, addirittura con la squalifica.
Vecchie glorie e nuovi campioni
Dopo aver fatto un po’ di pratica possiamo creare il nostro campione o scegliere di usarne uno già esistente partendo da zero e tentare la scalata al titolo nella modalità Carriera. Nel primo caso ci verrà chiesto attraverso un particolare editor di modellare il fisico e l’aspetto in generale del nostro alter-ego virtuale fino a renderlo il più possibile vicino alla nostra idea di pugile perfetto, nel secondo caso si disporrà da subito delle fattezze di un campione già noto ed affermato o di una vera leggenda come ad esempio i grandi Muhammed Ali, Jake Lamotta, Ray Leonard o Evander Holyfield. In ogni caso bisognerà poi decidere lo stile base, quello dei pugni e delle parate e distribuire dei punti-valore facendo aumentare vari aspetti come la resistenza ai colpi alla testa o al corpo, la velocità di recupero salute o stamina, la potenza, l’esecuzione delle combo e così via tenendo conto che questi parametri sono comunque soggetti a variare in positivo o in negativo con il nostro avanzare nella carriera. Prima di ogni incontro ci sarà infatti data la possibilità di allenarci per aumentare i suddetti valori, attraverso il sollevamento pesi, il sacco, il manichino per le combo o combattendo con lo sparring partner (quest’ultimo esercizio però non incrementerà nessun parametro ma servirà solo a migliorare la nostra tecnica). L’allenamento potrà essere fatto manualmente attraverso dei brevi esercizi o in modo automatico per i più sbrigativi, in questo caso però i punti guadagnati per ogni valore saranno solo la metà di quelli potenzialmente raggiungibili attraverso lo "sforzo" dell’esecuzione manuale.
A questo punto non resta che scegliere un avversario da affrontare basandosi sulle ricompense previste come ad esempio i dollari, utili ad acquistare vari equipaggiamenti e nuove mosse, o la notorietà che servirà invece a salire di rango e ad avvicinarci alle sfide finali dei vari tornei. I primi incontri avranno luogo in sedi minori, generalmente palestre, per poi passare allo splendore del Madison Square Garden o dello Staples Center, le vere luci della ribalta della nobile arte del pugilato. Anche i premi saliranno notevolmente permettendoci di comprare nuovi pantaloncini, guantoni, scarpe e paradenti che oltre all’estetica gioveranno anche al nostro status fisico donandoci maggior velocità, agilità o resistenza, un po’ come succede nei giochi di ruolo anche se in chiave molto semplicistica ed intuitiva. I dollari vinti poi ci metteranno in condizione di pagare lo stipendio ad un personal trainer più qualificato di quello gratuito disponibile inizialmente e che meglio incentiverà il nostro campione nella preparazione fisica e psicologica, incoraggiandolo con galvanizzanti discorsi a bordo ring tra un round e l’altro, quando dovremo anche ricorrere alle cure mediche (anche qui si può optare per quelle manuali o quelle automatiche) per diminuire le tumefazioni e ricucire i tagli eventualmente presenti.
Non si vive di sola carriera
Ad affiancare questa modalità troviamo poi, oltre alla classica partita veloce e all’allenamento, due opzioni davvero interessanti: ESPN Classic e Hard Hits. La prima consiste nella possibilità di rivivere una serie di incontri storici, come ad esempio Ali contro Frazier, Robinson contro Lamotta e Leonard contro Duran, il tutto con la telecronaca del commentatore ESPN Joe Tessitore, purtroppo solo ed esclusivamente in inglese, come nel resto del gioco. La seconda è invece una versione estrema di un incontro di pugilato con personaggi a scelta in cui però non vi è limite di tempo e nella quale vince chi totalizza più knock-down durante i 15 round che sono determinati dall’atterramento dell’avversario; ogni volta che va al tappeto s’inizia cioè un nuovo round. Vale la pena ricordare che è possibile creare un pugile per poi usarlo in queste modalità e nelle altre presenti nel gioco comprese quelle on-line che costituiscono il cuore pulsante del gioco assieme agli scontri casalinghi tra amici.
Le modalità Xbox Live presenti vanno dal semplice Standard Match, ininfluente per la classifica mondiale, al ben più interessante Ranked Match, ovvero la scalata alla prima posizione assoluta della graduatoria dei migliori pugili di Fight Night Round 3, dove partiremo dal numero 1000 del mondo e saliremo o scenderemo in base alle nostre prestazioni sul ring e dove ogni incontro disputato sarà memorizzato su un diario personale, traccia indelebile dei nostri progressi, consultabile tanto da noi stessi quanto dagli altri giocatori/sfidanti. Non manca ovviamente la possibilità di creare o visitare una Lobby dove accettare o lanciare sfide ad altri giocatori in base a vari criteri di scelta, come categoria o nazionalità. Il tutto funziona molto bene, anche se ogni tanto si possono notare dei leggeri cali nel frame-rate che comunque non disturbano l’incontro e sono davvero sporadici.
Grafica mozzafiato, anzi da KO!
La realizzazione grafica è indubbiamente la punta di diamante del gioco e nel caso siate in possesso di una tv ad alta definizione potrete godere di un vero e proprio spettacolo che vi lascerà senza parole più volte durante il corso del gioco. Le animazioni ed i movimenti in generale tendono a ricalcare la realtà, quindi niente combo a trecento all’ora (anche perché il calare della stamina non lo permetterebbe) che risulterebbero d’altronde troppo difficili da schivare o da parare, ma vi è comunque una discreta velocità d’esecuzione che permette inoltre di apprezzare fino in fondo ogni singolo colpo e le sue conseguenze sul volto dell’avversario. L’effetto dei pugni sui volti dei pugili è arte pura; vedremo deformarsi i visi con conseguenti tumefazioni, occhi abbottati e rivoli di sangue che colano assieme a vere espressioni di dolore mentre il replay ci mostrerà il colpo appena sferrato, tutte le volte che vogliamo e da varie angolazioni con la sola pressione del tasto X, stesso meccanismo per i vari highlights a fine round in cui ci verranno mostrati i momenti salienti appena vissuti e dove il motore grafico sfoggia senza riserve una cura di dettaglio mai vista prima d’ora, al punto che se qualcuno passasse davanti allo schermo inconsapevole che si tratta di un gioco lo scambierebbe tranquillamente per un vero incontro di boxe!
Cura estrema è stata posta anche nel realizzare, oltre al dolore anche la fatica, la rabbia ed altre smorfie sui visi perlati di sudore, così come altrettanta cura è stata messa nelle texture dei muscoli, negli sfiziosi tatuaggi applicabili e nei bellissimi panneggi dei pantaloncini acetati, sicuramente tra gli accessori più riusciti ed ispirati. Menzione a parte merita poi l’atipica visuale in prima persona che si ottiene quando uno Stun Punch va a segno; in questo caso, infatti, vedremo il nostro pugile attraverso gli occhi dell’avversario e ci troveremo nella posizione di dover tirare un colpo decisivo al volto del rivale che tenterà di ripararsi dietro i guantoni posti in primo piano sul nostro schermo: il tutto, oltre che tecnicamente gratificante, c’indurrà ad ammirare ancora più da vicino un dettaglio fotorealistico sconvolgente. Anche le movenze dei combattenti e dei loro personal-trainer sono caratterizzate magistralmente, dal momento in cui salgono sul ring, timorosi o spavaldi, sino all’esultanza finale per una vittoria o al disappunto per una cocente sconfitta, niente è lasciato al caso.
Ci sono anche le tipiche ragazze con i tabelloni segna-round, graficamente ben realizzate ma animate con meno cura del resto (forse per non distrarre troppo gli atleti!) e poi ci sono i vari ring ciascuno con diverse coreografie e vari effetti di luce ed il pubblico a fare da degna cornice a quello che rappresenta una vera e propria rivoluzione grafica alla quale vorremmo volentieri abituarci. Ottimo anche il sonoro che enfatizza egregiamente i colpi, lascia percepire la stanchezza attraverso il fiato corto dei pugili esausti ed ansimanti e riproduce fedelmente gli scarni rumori di fondo delle prime palestre e la più roboante concitazione presente nelle grandi arene e negli ariosi teatri finali. Meno convincente e poco varia invece la tracklist ma installando in hard-disk i propri brani preferiti il problema si aggira facilmente e comunque anche giocarlo senza musica ma solo con gli effetti sonori, la telecronaca ed il pubblico è un’esperienza da provare per immergersi ancora più a fondo e concentrarsi solo sulla sfida.
In conclusione Fight Night Round 3 ha mantenuto tutte le ottime premesse già accennate nella demo e merita sicuramente il titolo di miglior gioco di boxe esistente, anzi io lo definirei quasi un simulatore di pugilato in quanto l’ottima giocabilità, la grafica iper-realistica e la necessaria dose di cervello e tattica richiesta per emergere lo pongono un gradino sopra a tutto quello che finora si era visto in questo settore, acquisto obbligato per tutti gli emuli di Rocky e consigliatissimo a tutti possessori dell’Xbox 360 in cerca d’emozioni next-gen; eccovi accontentati, buon divertimento! 8.4
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