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The Surge 2
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Recensione - The Surge 2Xbox OneGame

Dopo il discreto successo di The Surge, i tedeschi Deck13 ci riprovano con un secondo capitolo che abbandona l’idea del protagonista fisso e mette sul campo un personaggio creato da noi. The Surge 2 dà inoltre maggiore attenzione alla trama e soprattutto all’ambientazione, sempre più distopica e cyberpunk. Le buone premesse ci sono: scopriamo ora insieme come sono realizzate.

Il Gioco

Messo in cantina l’esoscheletro di Warren, protagonista del primo capitolo, in The Surge 2 sta a anoi creare il protagonista di quest’avventura tramite un editor che ci permette di scegliere anche il sesso del nostro eroe senza nome. È quindi possibile personalizzare il proprio avatar, anche se in modo approssimativo, prima di passare all’introduzione della storia, che lo/la vede essere vittima di un bruttissimo incidente aereo che puzza di cospirazione segreta. Ci ritroviamo in una prigione adibita a laboratorio di proprietà della CREO, una compagnia all'avanguardia sul piano ingegneristico degli esoscheletri e dell'intelligenza artificiale. Dopo diversi e sconosciuti esperimenti sul nostro avatar, un allarme ci risveglia dal sonno dandoci la possibilità di scappare da quell'edificio, ma non senza combattere. È proprio qui che possiamo imparare a conoscere al meglio il sistema di combattimento di The Surge 2, grazie anche ad un buon tutorial che ci mette in condizioni di estremo pericolo già dall’inizio.

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Dopo aver indossato il nostro esoscheletro e fatto a pezzi i primi droni, possiamo finalmente posare gli occhi sulla distopica Jericho City. Nel primo The Surge, uno dei principali difetti lamentati dal pubblico e dalla critica era proprio un’ambientazione asettica e piatta dall’inizio alla fine, con pochi guizzi di design. Gli sviluppatori hanno quindi pensato bene di passare ad un’enorme città piena di vicoli e segreti, fatta di parchi, zone industriali e altri luoghi. Jericho City è infatti composta da ben nove settori diversi tra loro, sia per difficoltà che per design, che ci vedono passare da una discarica piena di rottami a fogne putride e velenose fino alla zona più ricca fatta di grattacieli di vetro, parchi per bambini o, addirittura, zone forestali.

MX Video - The Surge 2

Per quanto concerne la trama di gioco, questa si muove su binari poco lineari e diretti, esattamente come in qualsiasi altro souls-like che si rispetti. La storia viene raccontata tramite dialoghi sintetici, registrazioni e documenti da trovare, oltre a delle missioni secondarie che possono approfondire non poco il mondo di gioco. Incontriamo, infatti, personaggi con particolari linee di dialogo utili a rispondere alle nostre domande, ma non tutte avranno una risposta chiara e dettagliata. Probabilmente una scelta voluta dagli autori visto che questi avevano dichiarato di voler rendere la narrativa decisamente più contorta e complessa del primo gioco. Nonostante le premesse, anche se non mancano personaggi sopra le righe la storia si rivela essere sempre meno incisiva, tanto da non scostarsi molto da quella di Warren nel primo capitolo. A stimolare il giocatore per arrivare ai titoli di coda, quindi, non è di certo la narrativa di gioco, bensì la curiosità di affrontare i nuovi pericoli misteriosi e nascosti di Jericho City. Purtroppo, nonostante si tratti di un souls-like nudo e crudo, si arriva a fine gioco relativamente presto: l’avventura del vostro eroe senza nome e senza voce non durerà oltre le 20-25 ore di gioco, che per l’appunto non sono poche, ma comunque al di sotto dei capostipiti del genere che durano anche più del doppio. Sicuramente l’approcciarsi al gioco in maniera calma e strategica, oltre alla voglia di dedicarsi a tutte le missioni secondarie o a migliorare la propria build di gioco, rendono The Surge 2 più lungo, ma comunque stiamo ben al di sotto di altre produzioni.

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Ma passando alla chiave principale del gioco, ossia il gameplay, qui troviamo non poche novità: in primis è stato completamente rivisto il sistema delle build di gioco e la velocità. Deck13 sviluppa quindi un gameplay più solido e corposo, più frenetico e sicuramente più entusiasmante. Già dalle prime battute possiamo notare come il nostro avatar si muova in maniera più veloce e dinamica, senza tutta quella macchinosità che si percepivano sia in The Lords of the Fallen che nel primo The Surge. Ritorna in grande stile il sistema di puntamento, che ci permette di scegliere quale parte del corpo vogliamo attaccare o smembrare. Molti nemici possiederanno degli scudi in grado di difendere delle particolari zoni del corpo, come la testa, le braccia, le gambe, e toccherà a noi scegliere dove attaccarli per fare maggiore danno. Questo sistema è interessante anche perché permette al giocatore di recuperare un particolare oggetto di armatura: nel dettaglio, se attacchiamo il braccio bionico di un nostro nemico, una volta mozzato possiamo recuperare la sua arma e il suo pezzo di armatura. Questo ci dà la possibilità di migliorare il nostro esoscheletro in tutte le sue dotazioni, partendo dal casco e arrivando fino agli upgrade delle gambe, potenziando sempre di più la nostra armatura.

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Tra l’altro viene in nostro aiuto anche il crafting, permettendoci di creare oggetti utili per migliorare e massimizzare le nostre dotazioni in carica nell’esoscheletro. Ma gli sviluppatori non si sono soffermati soltanto su questo, hanno anche aggiunto un nuovo sistema di parata direzionale: i nemici potranno decidere dove attaccarci, ma basterà capire la direzione esatta per difendersi dal colpo, dandoci anche la possibilità di sfruttare il nostro tempismo per una parata perfetta, capace di sbilanciare il nostro nemico ed annullare le sue difese. Ci sono poi gli impianti, dei perk capaci di migliorare anche passivamente il nostro avatar: rappresentano un po’ gli anelli visti in Dark Souls, utili a diminuire l’utilizzo della stamina o a possedere maggior difesa/attacco nei confronti di un particolare nemico, o ancora ad avere maggior resistenza al veleno e simili. Si tratta del fiore all’occhiello di questo The Surge 2, che rende il gameplay decisamente più accattivante e dinamico, senza troppe macchinosità viste in altri titoli del genere.

Amore

Gameplay e combattimento

- La qualità del sistema di combattimento di The Surge 2 è davvero eccelsa e intelligente. Rispetto al primo capitolo abbiamo dei miglioramenti non da poco che rendono il titolo decisamente più interessante da giocare. Ad affiancarci nella nostra avventura troviamo anche un drone utile strategicamente: è ad esempio possibile bloccare o sparare ai nemici quando ci accerchiano. L’introduzione della parata direzionale, inoltre, rappresenta una vera genialata in termini di gameplay, in quanto rende lo scontro molto più dinamico. È da premiare quindi l’attenzione data al sistema di combattimento, capace di essere molto più frenetico e interessante rispetto alla staticità del primo capitolo.

Crafting e build

- Una cosa che ho veramente apprezzato è stato il crafting, molto solido e facile da padroneggiare. E' possibile trovare dei pezzi utili per migliorare il nostro esoscheletro in tutte le sue forme. Questo ovviamente richiede l’utilizzo scarti elettronici, utili anche a migliorare il nostro livello, quindi toccherà a voi saper bilanciare la spesa. Stessa cosa dicasi per quanto riguarda le build possibili: ogni tipo di arma e armatura cambia rispetto all’altra. Alcune armi sono più pesanti, altre più veloci, altre da taglio, altre da tank: insomma la varietà non è poca in questo senso, ma a renderla così piacevole e un game design ispirato per quanto concerne boss e nemici. Viene spesso spontaneo andare a modificare il nostro arsenale in base al nemico che abbiamo di fronte, soprattutto per i boss.

Contenuti e difficoltà

- Non c’è dubbio che, anche su questo aspetto, i ragazzi di Deck13 abbiano preso quanto di buono c'era nel primo capitolo, migliorando in quasi tutte le sue sfaccettature questo The Surge 2. In termini di contenuti ora ci troviamo in una metropoli decisamente più vasta, anche in verticale, rispetto al passato. L’introduzione di numerose missioni secondarie e la gran varietà di nemici rendono The Surge 2 decisamente meno noioso da giocare, inoltre bisogna un punto a favore sono anche i numerosi boss presenti, forse anche più del doppio rispetto al primo The Surge. La difficoltà per affrontare tutto ciò è molto equilibrata, anche se impegnativa e punitiva, soprattutto per quanto concerne appunto i boss.

Odio

Narrativa

- Per quanto in questi giochi la storia sia spesso non lineare ma molto più basata sulla lore, in The Surge 2 manca quel guizzo interessante a rendere la narrativa valida. In Dark Souls il design del mondo, delle armi, dei nemici e dei boss racconta una storia bellissima, talvolta toccante, mentre sia in Lords of the Fallen che The Surge questa direzione artistica manca. Nonostante rispetto al primo capitolo si siano fatti dei passi avanti, The Surge 2 rimane ancora al di sotto della concorrenza, sia dei capostipiti come i Souls, sia di quelli minori come Ashen o NiOh.

Level Design

- Anche se Jericho City rappresenta una metropoli interessante che si sviluppa anche in verticale, il passaggio tra i diversi settori è spesso incoerente sia dal punto di vista dell’art design che da quello narrativo. Si tratta di una costruzione spesso confusionaria, nonostante la varietà non manchi. Mancano situazioni labirintiche, mancano strade tortuose e soprattutto mancano approcci di gioco diversi in base ai nemici presenti in zona. L’ambientazione sci-fi cyberpunk è molto appetibile, ma è il caso di lavorarci maggiormente sopra.

Tecnicamente arretrato

- Forse una delle cose che si notano prima giocando a The Surge 2: tecnicamente il gioco appare come molto più vecchio di quanto dovrebbe essere. The Surge 2 è graficamente inferiore al primo capitolo, e anche sul piano delle performance le prende dal suo predecessore. Scalettature di ogni tipo, texture piatte e scialbe ed effettistica al minimo storico. In termini di risoluzione e frame-rate, su Xbox One X, il gioco offre due tipi di soluzioni: qualità e prestazioni. La prima porta il gioco in 4K upscalati e 30 fps con particolari problemi di frame-pacing, mentre in modalità prestazioni si passa ad una risoluzione FullHD e 60 fps non propriamente stabilissimi. Speriamo in un qualche aggiornamento capace almeno di migliorare le performance.

Tiriamo le somme

Ci si aspettava un salto di qualità maggiore rispetto al primo capitolo, ma purtroppo questo The Surge 2 non decolla più di tanto. Siamo di fronte ad un titolo migliorato molto sul fronte del sistema di combattimento ma considerando che ormai lo studio è ben più rodato dopo il discutibile Lords of the Fallen e il buon The Surge, ci si aspettava quel guizzo in più in tutte le aree di gioco. Purtroppo The Surge 2 arranca su altri aspetti importanti come level design ed art design, presentando peraltro una narrazione scialba e poco convincente. A chiunque abbia amato il primo capitolo consiglio di dare una chance a questo successore in quanto rappresenta un miglioramento in quasi tutti gli aspetti, anche se non in modo così deciso. Per chi, invece, ha abbandonato il predecessore senza terminarlo, allora è veramente difficile ricredersi con The Surge 2.
7.3

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L'autore

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Personaggio particolare, simpatico e con la curiosità di un gatto. Cresciuto a pane e videogiochi, che ha scoperto nei primi anni di età, si è poi appassionato alla scrittura, alla filosofia e al cinema. Fedele al movimento multipiattaforma, che prima o poi metterà la parola fine alla console war.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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