Recensione - Blair Witch
Il Gioco
Chiunque ha giocato le opere di Bloober Team, Layers of Fear in primis, troverà non poche somiglianze giocando a questo nuovo titolo. Blair Witch mette il suo protagonista dinanzi ad un incubo sempre crescente, sempre più misterioso e soprattutto sempre più spaventoso, dove soltanto il coraggio e la determinazione possono spingere il giocatore a proseguire e trovare la soluzione a tutta quella lista di enigmi, talvolta utili anche per spezzare il ritmo e tentate di variare la forma. Il gioco è infatti un perfetto mix tra le vicende lineari ma inquietanti di Layers of Fear e di enigmi semplici ma funzionali presenti in >Observer_, fondendo il tutto in maniera piuttosto accattivante anche se non senza qualche problema. La trama di Blair Witch è un vero e proprio seguito dell’omonimo film uscito nel 2016, tra l’altro non particolarmente apprezzato dai fan veterani del primo capitolo, dimostrando che probabilmente la strega di Blair avesse poco da dire nel nostro presente.
Il gioco ci mette nei panni di Ellis, un uomo dal passato particolare, una situazione sentimentale non propriamente stabile e un rapporto con il proprio lavoro che oserei definire “malsano”, ma non andrò oltre per non spoilerarvi nulla. All'inizio del gioco Ellis si ritrova nella foresta di Burkittsville insieme al suo fido compagno, il cane Bullet, vero co-protagonista dell’intera storia. Già dai primi minuti di gioco si respira un senso di vuotezza e inquietudine a causa di auto della polizia semi-abbandonate, degli scorci di luce ridotti al minimo e un silenzio disarmante. In questi primi istanti di gioco ci vengono insegnati i primi comandi: Ellis può innanzitutto prendersi cura del suo fedele cane accarezzandolo, sgridandolo, chiedendogli di cercare oggetti o strade oppure di restare vicino per non allontanarsi. Altri alleati di Ellis sono inoltre il suo walkie-talkie, un cellulare Nokia datato, uno zaino per l’inventario e una torcia, con altri oggetti che si aggiungeranno nel corso della storia.
MX Video - Blair Witch
Ellis è un ex poliziotto ed ex soldato tormentato da orribili visioni post-traumatiche a causa di ciò che ha vissuto e ciò che ha compiuto. Questo trauma ha leso in maniera importante i rapporti con la fidanzata, Jesse, con cui possiamo però parlare ogni tanto grazie al cellulare a nostra disposizione. Ogni tanto, durante il gioco, avremo la possibilità di utilizzare il cellulare per chiamare altra gente e fare conversazione con loro (vi consiglio di chiamare per circa una ventina di volte la pizzeria, non ve ne pentirete). Questa meccanica porta a vivere al meglio la profondità del personaggio di Ellis e del suo rapporto con Jesse, che non è proprio felice della sua avventura in quella foresta. Ellis è però in quel luogo per cercare un bambino scomparso, il giovane Peter, e anche per ricongiungersi con lo sceriffo Lanning, vecchio collega di lavoro e amico, insieme alla sua squadra di ricerca.
Le vicende ci porteranno a trovare una videocamera portatile che diventerà poi centrale nelle meccaniche di gioco: durante l’avventura ci capiterà infatti di imbatterci in alcuni enigmi uniti al ritrovamento di una videocassetta rossa, la quale una volta riprodotta sulla videocamera causerà l'alterazione della realtà in base a quello che avviene sul nastro. Se ad esempio durante la visione di una di queste cassette viene mostrato un particolare oggetto utile, questo si materializzerà proprio dinanzi a noi, anche se un attimo prima non c’era, oppure se siamo davanti ad una porta bloccata e nel nastro questa viene aperta e poi chiusa, basterà mettere in pausa nel punto in cui è aperta per trovarla aperta anche nella realtà. Si tratta di una meccanica assolutamente interessante ma comunque "pilotata" dal gioco, quindi non pensate di poter scegliere voi quali oggetti recuperare o quali cose far accadere. Oltre alle videocassette rosse ci sono poi quelle blu, che però non vanno a modificare la realtà. Queste sono utili maggiormente per comprendere l’ambiente intorno a noi, per avvisarci di particolari pericoli o per introdurci maggiormente nelle follie della strega di Blair.

Per quanto concerne l’ambientazione, stavolta non ci troviamo in una casa chiusa come in Layers of Fear o in un labirinto mentale come in >Observer_, ma cerca di espandersi in modo anche ambizioso viste le non enormi risorse degli sviluppatori. Non a caso il team si è spesso lamentato della difficoltà incontrata nel rendere lo spazio della foresta accessibile e utile all’esplorazione sfruttando il sistema del loop. In alcune zone proseguire verso una direzione porta il giocatore a trovarsi nel punto di partenza, rendendo l’esplorazione a tratti inquietante esattamente come avviene negli altri giochi di Bloober Team, quasi come se fosse un marchio di fabbrica. Ma la foresta non è l’unico luogo di esplorazione, nonostante sia quello principale dell’intera avventura, anche ulteriori zone, prevalentemente oniriche, sono presenti.

All’interno di questa foresta Ellis potrà trovare numerosi collezionabili interessanti, alcuni anche capaci di modificare il sentiero verso il finale: potremmo incorrere in bambole di legno, foto di vittime ignote, totem di Blair, spazzatura da raccogliere per essere ecologista e altri tipi di oggetti. Per quanto riguarda i pericoli, invece, questi non sono tantissimi e si presentano sotto l’aspetto di mostri ombra che possiamo annientare con la luce della torcia, mentre altri sono semplicemente da evitare strategicamente.
Commenti
@Cosmo: Come hai detto la cosa è soggettiva.
@Uroboros: io sono un fan del primissimo film, mentre quello del 2016 non mi è piaciuto quasi per niente, per quanto volesse comunque dire la sua. Ma è stato un flop su tutti i punti di vista: attoriale, registico, idea. Del film si salva che è praticamente Blair Witch, ma del gioco non si può dire la stessa cosa. Io pure l'ho giocato per più della sua metà, di notte con le cuffie al massimo, ma niente, non mi ha causato nessun tipo di tensione e pure i jumpscare mi ho trovati veramente banali e telefonati. Quindi non sono proprio d'accordo che sia un gioco fatto per i fan, anche perché dei miei amici che amano il cinema l'hanno giocato e hanno avuto lo stesso risultato. È una cosa molto soggettiva, ovviamente, ma questo gioco è comunque al di sotto di altri titoli horror, outlast in primis. E alla fine gli ho dato più della piena sufficienza, eh.
@dark lecito il tuo punto di vista, assolutamente, ma non mi trovi d'accordo. Sulla crescita di tensione sono d'accordo ma fino ad un certo punto. Il film crea una crescendo di tensione che per gli anni in cui è uscito e anche per il medium a cui appartiene, funziona, mentre in un videogioco no, almeno a me e molti altri non ha fatto effetto. E ti dico che io ho giocato mezz'ora ad outlast 2 ed ero molto teso, così come quando ho giocato e apprezzato tantissimo the evil within, che al netto di sbavature tecniche, aveva un atmosfera unica, inquetante e onirica al contempo. Blair Witch non mi ha fatto nessuno di questo effetto, anzi, mi ha proprio annoiato, mentre già Layers of Fear mi aveva invece catturato di più. E come ho scritto nella review, la parte finale rende tutto meglio, non a caso quando il gioco diventa più claustrofobico, mentre la sezione nella foresta è stata, a mio avviso, troppo ambiziosa.
Io sono un fan del primo film (visto 5/6 volte) però questo gioco non mi è piaciuto.
Concordo con dark, tra l'altro vi consiglio caldamente di vedere i film di blair witch, su netflix trovate l'ultimo della serie che è anche quello più importante, infatti il gioco è proprio ispirato a quel film oltre che essere collegato. Certo il gioco non è un capolavoro, ma a me è piaciuto sia in termini di meccaniche che di storia, quest'ultima molto psicologica e sopratutto originale, per me da 7,5.
Questo è un gioco per i fan del film è palese. E un fan del film non griderà certo al miracolo ma ne uscirà soddisfatto. Io ci sto giocando solo di notte con le cuffie prima di andare a letto, sono al capitolo 7 e ammetto che di tensione me ne trasmette quando sono nelle sezioni di piena notte con la torcia haha
L'ho giocato per un'oretta e lo riprenderò. Il mio giudizio non é negativo come quello di Mirko, cmq non un capolavoro, certo. La tensione c'è.
Non sono assolutamente d'accordo con la recensione. Al netto di imperfezioni e sbavature tecniche (e ce ne sono), le atmosfere sono assolutamente inquietanti e fedelissime alla storia. Poi "non fa paura", non deve fare paura, deve creare tensione. Se avete visto i film, sapete bene che per tutto il film non si vede mai nulla. È una crescita di terrore interiore, paura dell'ignoto e del male, ma quello che non vedi, che non ha forma, e quindi per questo non può essere combattuto. Se vi aspettavate un gioco pieno di tizi che escono a caso davanti alla camera all'improvviso, o zombie, diavoli e satanassi vari, avete sbagliato decisamente gioco.
In quanto ad atmosfera a me sta piacendo molto e il bosco è stato ricreato benissimo.. Ma sono un fan del film magari sono di parte.
A mio avviso sei stato fin troppo generoso. Ammetto di non essere andato oltre il primo livello del bosco. Il tizio continuava a dire che il cane poteva aiutarlo, davo il comando al cane per cercare e non trovava nulla. Mi rendo conto che magari, se lo avessi accarezzato un po', gli avessi dato da mangiare o altro, sarebbe stato più collaborativo. Ma io volevo proseguire nella storia, arrivare almeno a un punto stimolante e non mi andava di mettermi a giocare a Nintendogs. Così me ne sono fregato del cane e sono andato avanti per conto mio. Dopo un quarto d'ora / venti minuti non era accaduto nulla, ero ancora nel bosco col tizio che suggeriva di far cercare al cane (che ovviamente non trovava nulla). L'unica cosa inquietante era vedere prestazioni davvero pietose su One X (scattano anche le cutscene!). Alla fine l'ho disinstallato. Per carità, non che mi aspettassi chissà cosa da questo titolo, ma tanto per darvi un'idea: quando tanti anni fa sono uscito dal cinema dopo aver visto il film con un amico, sono passato a casa di un terzo, l'ho caricato in auto e siamo andati in un bosco. Abbiamo passato la notte lì, camminando a caso e registrando con la mia vecchia telecamera Sony HI8, che aveva la luce verde a infrarossi per vedere al buio (non ci eravamo portati nemmeno la torcia). Il terzo amico il film l'ha visto qualche giorno dopo è mi ha detto che, se l'avesse visto quella sera, col cavolo che sarebbe venuto con noi! :) Ripeto, non mi aspettavo emozioni da cardiopalma, ma di sicuro non venti minuti a fare da baby sitter a un cane scemo. :)