Recensione - The Dark Pictures: Man of Medan
Il Gioco
I relitti sommersi, si sa, hanno sempre esercitato un certo fascino nell'immaginario collettivo, attirando gli esploratori più avventurosi che cercano di svelarne i segreti. Ed è proprio uno di questi relitti ad attrarre un gruppo di amici: i ricchi fratelli Conrad (interpretato dall'attore Shawn Ashmore) e Julia, il fidanzato di quest'ultima Alex e suo fratello Brad. I quattro si avventurano con la capitana polinesiana Fliss su una barca per immersioni verso alla posizione di un vecchio aereo affondato, determinati a scoprirne i segreti. E' esplorando questo relitto che vengono a conoscenza delle coordinate dell'Oro della Manciuria, quello che sembra essere un tesoro a sole due ore di navigazione dalla loro posizione. Un obiettivo irresistibile per il gruppo… e non solo per loro.The Dark Pictures: Man of Medan, il primo di una serie di titoli antologici (quindi con storie e personaggi sempre diversi e slegati tra loro) di Bandai Namco e Supermassive, è un'avventura narrativa che segue la storia dei cinque ragazzi che, da semplice escursione esplorativa nel Pacifico meridionale, degenera velocemente trasformandosi in un vero incubo per tutto il gruppo. Non voglio svelarvi troppo della storia, ma vi basterà sapere che i nostri avventurieri si imbatteranno presto in individui molto pericolosi per poi finire su una vecchia nave abbandonata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ancorata per chissà quale motivo nel mezzo dell'oceano e con l'intero equipaggio morto, in gran parte con smorfie di terrore dipinte sul volto. Ed è proprio su questo vascello che un antico mistero e, soprattutto, il terrore, la faranno da padroni, portando a vicende che, a seconda delle nostre scelte, vedranno il gruppo uscirne vivo o meno, al completo o solo in parte.
MX Video - The Dark Pictures: Man of Medan
Il nuovo titolo di Supermassive games si propone infatti come un'avventura fortemente ramificata, in cui ogni nostra scelta - operata tramite dialoghi (completamente doppiati in italiano) e/o azioni - può portare ad evoluzioni della vicenda molto diverse. Alcune delle scelte fatte nella prima ora di gioco potrebbero avere impatti importanti non solo sul finale, ma sull'intero svolgimento della trama; durante una partita ad esempio potreste vedere i due fidanzati ormai determinati a sposarsi e uno dei loro amici uscire dalla scena ancor prima di raggiungere la nave, mentre in un'altra potreste trovare gli amanti in rotta ed il loro amico presente per l'intera avventura, ma destinato ad una brutale fine. Ma anche la formazione dei vari "gruppi" all'interno della storia può cambiare in base alle nostre scelte; i protagonisti non sono infatti sempre insieme e spesso si separano in due o tre gruppi la cui composizione dipenderà dalle nostre azioni, influenzando di conseguenza il resto della storia. Inutile dire che quest'alta combinatorietà porta ad un gran numero di situazioni, dialoghi ed esiti diversi in base alle nostre scelte.
Di tanto in tanto nel corso della storia, poi, la narrazione si interrompe portandoci nella biblioteca del Curatore, un uomo misterioso che sembra sapere tutto di quello che potrebbe o meno accadere; ogni tanto fa la sua comparsa commentando le scelte fatte e mettendoci in guardia (rivolgendosi proprio a noi, i giocatori) su quello che il futuro ci riserva. Questo sarà l'unico personaggio ricorrente e filo conduttore che troveremo anche nei futuri giochi della serie "The Dark Pictures".
Se quanto illustrato finora è il cuore del gioco, le fondamenta su cui è costruita l'intera esperienza narrativa, vediamo ora quali sono gli strumenti ludici utilizzati da Supermassive per dar vita a tale esperienza. The Dark Pictures: Man of Medan si presenta come un'avventura in terza persona con ambienti a telecamera fissa, quindi legata alla regia degli sviluppatori, in cui di volta in volta controlliamo le azioni dei vari personaggi mentre si dipana l'intera storia: nei panni del personaggio di turno possiamo esplorare l'ambiente, interagire con alcuni oggetti (indicati da un bagliore luminoso) raccogliendoli ed esaminarli oppure tirando leve, aprendo porte e così via, o anche scegliere come condurre i dialoghi scegliendo tra due risposte da dare entro un tempo massimo, oppure non dicendo nulla. L'esplorazione si conduce in gran parte camminando più o meno lentamente, talvolta accompagnati da uno o più personaggi, in ambienti prevalentemente scuri (almeno una volta arrivati sulla nave), e senza grandi possibilità di deviazione: in ogni ambiente è possibile esplorare stanze opzionali per trovare segreti ed informazioni rilevanti sulla storia sotto forma di diari, lettere e telegrammi, ma di fatto l'esperienza è totalmente lineare al netto delle scelte compiute nei momenti chiave.
Dove interviene però l'elemento di orrore, o per lo meno di tensione, che un gioco del genere deve necessariamente avere? Per prima cosa c'è ovviamente l'atmosfera, sempre molto cupa e misteriosa, che, aiutata anche da un ottimo sound design, ci tiene sempre sulle spine; e non mancano ovviamente generose quantità di jumpscares a base di teschi, morti e teste mozzate, che avvengono nei momenti più inattesi (altrimenti non sarebbero tali, no?) causandoci più di un sussulto. Nei momenti più "concitati" ci sono poi i QTE - sequenze di tasti da premere col giusto tempismo - la cui corretta esecuzione può fare la differenza tra la salvezza e la morte di un personaggio, e sui quali non si può tornare indietro visto che il gioco salva istantaneamente le nostre azioni. In alcuni momenti particolarmente tesi, quando ci stiamo nascondendo da un pericolo mortale, interviene infine una sequenza "mantieni la calma" che ci vede premere un tasto a ritmo con il battito cardiaco del personaggio, il cui fallimento ci porta ad essere scoperti. Questi meccanismi fanno quindi sì che stiamo sempre ben attenti a quello che avviene sullo schermo, senza mai mollare il pad; una distrazione o uno sguardo al telefonino possono infatti significare modificare irrimediabilmente la storia per il resto della partita, con l'unica possibilità di ricominciare dall'inizio oppure ricaricare il singolo capitolo, opzione questa però disponibile solo dopo essere arrivati alla fine della trama. E no, chiudere velocemente il gioco per poi riavviarlo e ricaricare la partita non funziona, perché la vostra azione (o non azione) sarà salvata istantaneamente; fidatevi, c'ho provato.
Tutto questo è condito da una buona dose di segreti collezionabili (50 in tutto) e 13 quadri da cercare in giro per l'ambiente, che vi causeranno brevi visioni di quello che potrebbe (ma anche no, dipende tutto da voi) accadere in futuro. Tutto questo non è ragionevolmente reperibile in una singola partita, quindi vi servirà più di un playthrough non solo per raccogliere tutto ma anche per vedere le varie diramazioni della storia, cercare di salvare tutti o anche di trovare il finale più negativo possibile, senza contare ovviamente la completa "millatura" del gioco. Arrivare dall'inizio alla fine della storia vi richiederà ogni volta circa 4 ore e spiccioli (non è possibile saltare le cut-scenes, quindi dovrete sempre rivedere per intero anche quelle già viste), e la rigiocabilità è molto alta grazie alle tante variabili in gioco, per cui vorrete sicuramente rigiocare il tutto almeno due o tre volte, magari anche in compagnia di amici.
Eh già, perché a differenza di praticamente tutti gli altri giochi di questo tipo (dalle avventure Telltale a quelle di Quantic Dream, incluso lo stesso Until Dawn di Supermassive dal quale The Dark Pictures: Man of Medan eredita molti tratti), qui troviamo anche delle modalità pensate specificamente per giocare tra amici. Il menu principale del gioco ci presenta infatti due opzioni iniziali, "Non giocare da solo" e "Gioca da solo"; mentre la seconda porta alla classica esperienza single player, selezionando la prima abbiamo la possibilità di accedere alle modalità "Storia condivisa" e "Serata al cinema". La prima ci permette di giocare online con un amico, controllando ognuno un personaggio diverso: quando i due personaggi sono insieme nella stessa scena, potremo interagire e portare avanti insieme la storia, ma poi se/quando si divideranno ognuno continuerà la storia dalla propria prospettiva, raccontandosi a vicenda quello che accade e dandosi consigli. La modalità "Serata al cinema" invece permette ad un massimo di 5 giocatori di seguire l'intera storia davanti alla TV, passandosi il controller quando è il momento di controllare il proprio personaggio (o i propri, visto che i personaggi vengono spartiti tra i giocatori presenti se sono meno di 5) e contribuendo così alle decisioni per portare avanti la trama.
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