Recensione - Wreckfest
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Dopo aver realizzato i tre racer arcade distruttivi e ormai cult FlatOut, FlatOut 2 e FlatOut Ultimate Carnage, e dopo aver perso la licenza della serie, i finlandesi Bugbear Entertainment seguono ora la strada del "sequel spirituale" con Wreckfest, creato con l'intento di tornare a fare ciò che ha reso i primi capitoli della saga così unici e memorabili. L'elemento distintivo di questi giochi era il modello di guida "pesante" di cui disponevano: le auto ricordavano quelle degli autoscontri, con pesi imponenti, sospensioni che le facevano rimbalzare all'impazzata sui tanti dislivelli delle piste di stampo rurale, e la guida era sicuramente meno scattante rispetto a titoli come Need for Speed, dovendo dosare al meglio la velocità e lo sterzo per non finire in testacoda, per non schiantarsi contro le barriere, o anche solo per non ribaltarsi sui numerosi dislivelli, presenti in gran numero su piste che offrono tanto sterrato e occasionali pezzi di asfalto. Tutto questo lo ritroviamo in Wreckfest.Non può però mancare nemmeno la distruzione, che sin dal primo FlatOut è caposaldo della serie. Le macchine si deformano in maniera realistica, con carrozzerie che dopo pochi giri ricordano a malapena la forma della macchina iniziale. Le piste stesse però e i loro dintorni sono a loro volta piene di oggetti distruttibili o abbattibili come muri di pneumatici, cartelli in legno o coni. Ogni oggetto ha una fisica realistica e se viene buttata in mezzo alla pista al primo giro, ripassando al secondo lo si ritroverà esattamente lì, diventando così un potenziale ostacolo da evitare visto che potrebbe anche far ribaltare la macchina se preso in un certo modo.
MX Video - Wreckfest
La campagna prevede una lunga serie di mini-campionati ed eventi singoli che portano i giocatori attraverso tante piste, solitamente a contendersi gare arcade classiche da tre giri, con però ben 23 avversari da battere e anche un obiettivo opzionale per i collezionisti (come per esempio causare alcuni testacoda o passare due giri interi al comando). Partecipare agli eventi e vincerli porta soldi, spendibili poi in aggiornamento estetici, di performance e di resistenza fisica ai propri veicoli, nonché in macchine nuove di zecca. Ci sono anche eventi particolari come quelli di autoscontro, nonché quelli su piste con tanto di incroci (dove fioccano incidenti e scontri violenti), alcuni dei quali da affrontare con veicoli atipici. Avete mai corso una gara a bordo di tagliaerba elettrici mentre cercate di evitare un mietitrebbia? Probabilmente no, ma in Wreckfest anche questo è possibile.
Tutte le piste, le macchine e le modalità sono disponibili anche nelle gare personalizzate, dove i giocatori possono modificare diverse regole. C'è inoltre un completo comparto multiplayer che permette di affrontare piloti di tutto il mondo con la pressione di pochi tasti. Assente invece purtroppo lo schermo condiviso, mentre nella tradizione dei FlatOut c'è anche una roboante colonna sonora rock/metal/punk con artisti indie che fanno del loro meglio per dare ulteriore energia alle adrenaliniche gare del gioco. Ottima notizia infine la localizzazione completa in italiano, con ogni testo del gioco tradotto nella nostra lingua.
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