Recensione - Steamroll
di
Antonello Santopaolo / Ans360one
P
Il Gioco
Come avviene spesso nei puzzle games, le vicende di Steamroll si basano su un incipit narrativo piuttosto semplice: nel gioco vestiamo i panni di un ingegnere che, causando involontariamente un’esplosione nella miniera dove sta effettuando dei controlli (nel suo primo giorno di lavoro), si trova a dover fuggire dalla caverna in sella al suo Scarabeo, un veicolo sferico spinto da un serbatoio a vapore. Questa premessa dà vita ad un titolo divertente ed appassionante, dove precisione e pazienza sono doti necessarie per ultimare tutti i livelli del gioco. Il protagonista dell'azione è proprio lo Scarabeo, il nostro veicolo che possiamo condurre liberamente per i livelli fino ad agganciarlo ad alcune pedane che ci permettono di sparare delle sfere metalliche più piccole e di varie tipologie, con lo scopo di raggiungere ed attivare ingranaggi, interruttori, ponti e passaggi segreti per sbloccare livelli successivi.La peculiarità di questo atipico titolo sta nel cambio di telecamera dalle fasi esplorative, durante le quali muoviamo lo Scarabeo con visuale in terza persona attraversando varie aree con sporadici momenti platform, a quelle di "sparo" delle sfere dove, dopo esserci agganciati alla pedana, l'inquadratura si allontana per mostrarci quella parte di livello con una visuale dall'alto. Ed è in queste fasi che emerge la natura puzzle del titolo: se i primi livelli sono solo dei tutorial per farci comprendere al meglio le meccaniche, dal quarto livello in poi viene fuori tutta la difficoltà di Steamroll. In queste sezioni il nostro scopo è quello di aprire i vari passaggi nei quali dovremo successivamente condurre lo Scarabeo con l’ausilio delle "steamball" in nostra dotazione: delle sfere che possiamo letteralmente sparare facendole rimbalzare sulle pareti del livello per raggiungere i meccanismi di attivazione di interruttori, pedane e ponti.
MX Video - Steamroll
Il titolo ci offre una buona varietà di situazioni: le steamball a nostra disposizione non sono solo disponibili in quantità limitata, ma sono anche di tipi diversi: ci sono quelle classiche, utili per azionare dispositivi, quelle che si tramutano in un muro, permettendoci di creare superfici sulle quali far rimbalzare le altre sfere, quelle esplosive, utili per liberare la strada da casse ed ostacoli di pietra, e le sfere che posizionano delle rampe adatte per raggiungere i luoghi più alti. Graficamente il titolo si presenta bene richiamando il mondo steampunk, anche se le ambientazioni risultano fin da subito un po’ troppo simili fra di loro, una ripetitività che colpisce anche le tracce sonore. Nonostante l’assenza dei sottotitoli in italiano, infine, il gioco è tranquillamente godibile anche da chi non conosce l'inglese visto che la storia è ampiamente superflua.
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