Recensione - Trials Rising
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Se non conoscete la longeva saga di Trials, vi basti sapere che attraverso ormai 11 giochi tra capitoli principali, remake e spin-off, uno dei quali assolutamente folle e ambientato nel mondo di Far Cry Blood Dragon, la serie ci ha da sempre proposto una versione estrema e a scorrimento laterale del trial motociclistico. In questa disciplina degli sport a due ruote, la velocità pura e le staccate al limite lasciano spazio a manovre di precisione a bordo di moto simili a quelle del motocross ma pensate per permetterci di superare agevolmente dislivelli, assi di legno e ostacoli vari tra salti, impennate ed acrobazie. La serie di RedLynx parte da questo concetto ma lo estremizza unendolo a meccaniche da platform game, offrendoci percorsi a scorrimento laterale con salti lunghissimi, esplosioni, rampe in movimento, ma anche piste altamente variegate, che portano i giocatori in giro per il mondo attraverso eventi sempre più folli, fino ad arrivare allo spazio o in mondi medievali. Attraverso così tanti capitoli si è arrivati ormai ad una fisica e dei controlli praticamente perfetti, legati ai soli grilletti di acceleratore e freno, con lo stick analogico sinistro usato invece per l'inclinazione della moto. Un gameplay semplice sulla carta ma incredibilmente tosto da padroneggiare per riuscire a superare i percorsi più ostici.Trials Rising parte da queste basi puntando ad offrire un'esperienza più social e multiplayer che mai, mettendo i giocatori all'interno di un enorme campionato come campagna a giocatore singolo: un evento che ci porterà in giro per il mondo tra America, Europa, Asia e così via a completare gare sempre più impegnative, con in mezzo dei veri e propri tornei contro avversari gestiti dal gioco. Ogni evento propone una serie di tempi da superare per ottenere le diverse medaglie: bronzo, argento, oro e platino. Normalmente basta il bronzo per proseguire ai livelli successivi, e questo è raggiungibile anche se cadiamo più di una volta lungo il percorso, ripartendo dal checkpoint precedente (con conseguente perdita di tempo); per ottenere invece le medaglie più alte è importantissimo non cadere mai e non perdere mai troppa velocità tra salti e ostacoli.
MX Video - Trials Rising
Le medaglie non sono però l'unico obiettivo a cui puntare: ci sono anche delle classifiche globali online per ciascun evento, che ci permettono così di confrontarci con i giocatori di tutto il mondo. Ottenute le medaglie, infatti, si inizia a correre contro i record di altri giocatori e relativi fantasmi, cosa che può essere utile anche per osservare quanto fatto dagli altri e trovare eventuali scorciatoie o soluzioni più rapide a parti impegnative dei percorsi. Troviamo inoltre un pratico sistema di sponsor che ci porta altre sfide aggiuntive, come per esempio il completamento del livello entro un limite di tempo, la riuscita di un certo numero di rotazioni aeree o di un numero massimo di cadute durante la sfida.
Oltre ai percorsi singoli, Trials Rising ci vede anche gareggiare in tornei con fino ad 8 corsie in cui gareggiamo con altrettanti avversari (fin qui parliamo sempre di nemici gestiti dal gioco, quindi non giocatori reali), offrendoci quindi sfide più accattivanti. Ritornano anche i minigiochi, dove cambiano totalmente le regole e si cerca di puntare a record sempre più alti basati sui punti o sulle distanze percorse attraverso sfide che ricordano un po' quelle della saga automobilistica FlatOut: sfide di equilibrismo, lancio del proprio rider attraverso un campo di barili esplosivi, un percorso dove la moto è infuocata e dove se si rallenta troppo si esplode e così via. Degna di nota anche l'inedita modalità Università di Trials, dove attraverso percorsi lineari ma sempre più impegnativi il gioco insegna tutte le tecniche del vero esperto di Trials, a partire dal dosaggio della velocità e delle inclinazioni arrivando alla gestione ideale degli atterraggi e dei rimbalzi dalle pareti. Anche queste modalità propongono valutazioni e classifiche per chi vuole il brivido della competizione.
Troviamo poi una corposa componente multiplayer, con la possibilità di giocare contro i propri amici in locale in una modalità party o di sfidare i giocatori di tutto il mondo attraverso gare online di ogni genere e su praticamente tutte le piste. Questa funzionalità del titolo ci permette di guadagnare delle speciali ghiande di diamante, spendibili poi per sblocchi cosmetici più rari. Degna di nota anche la nuovissima modalità Tandem, che similmente a quanto avviene nel Double Driver di TrackMania Turbo (guarda caso un altro titolo pubblicato da Ubisoft), mette due giocatori in sella allo stesso veicolo, vedendoli così cercare così di sincronizzare un set doppio di manubri, freni e acceleratori per superare i numerosi livelli del gioco.
Nelle varie competizioni si guadagnano inoltre punti esperienza utili per salire di livello: questo ci porta alla possibilità di sbloccare non solo oggetti cosmetici più rari ma anche e soprattutto moto differenti, che con le loro statistiche di velocità e maneggevolezza ci offrono delle sfide molto diverse tra loro. Ogni aumento di livello è accompagnato anche dallo sblocco di una cassa equipaggiamento, un classico lootbox che contiene 3 oggetti cosmetici di diverse rarità: da parti per la moto fino ad arrivare ad adesivi, incollabili su ogni elemento del veicolo ma anche sui vestiti del rider stesso, che in questo capitolo risulta essere enormemente personalizzabile. Il nostro personaggio è anche equipaggiabile con emote e balli da sfoggiare prima o dopo delle gare. Gli oggetti cosmetici quindi possono essere reperiti in queste casse o sbloccati manualmente in cambio di crediti di gioco. Al momento Trials Rising non presenta comunque microtransazioni e non abbiamo informazioni su una loro aggiunta futura; sappiamo solo che ci saranno corposi DLC ad aggiungere nuovi elementi cosmetici, mappe, elementi per l'editor e così via.
E sì, ritorna anche l'ambizioso editor di percorsi, che questa volta offre la bellezza di oltre ottantamila oggetti differenti per dar vita alle nostre creazioni, inclusi tutti gli elementi dei capitoli precedenti. Anche questa volta l'editor ci permette di stravolgere telecamere, regole del gioco, di aggiungere eventi come lo schianto di una macchina o l'apparizione di un mostro, o di proporre piste dinamiche con pezzi in movimento. Per i più creativi, le potenzialità sono alla pari di altri giochi con editor potenti come LittleBigPlanet. C'è anche un pratico browser in-game dei livelli creati dalla community per accedere alle creazioni di altri giocatori, con la possibilità di votarle dopo averle provate. Il gioco, infine, risulta interamente tradotto in italiano per quel che riguarda i testi, mentre le spiegazioni audio dell'Università di Trials rimangono in inglese ma con sottotitoli italiani ben curati. Segnalo inoltre anche l'ottima performance del titolo, che gira benissimo ed a 60 fps fissi nonostante una grafica davvero niente male anche su Xbox One standard, mentre su X arriva agevolmente a 4K senza compromessi sulla fluidità, indispensabile per un videogioco di questo tipo.
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