Recensione - Crackdown 3
Il Gioco
Le città di tutto il mondo sono state colpite da un super-blackout seguito da un'inondazione di una sostanza tossica chiamata Chimera, che ha decimato la popolazione e costretto i superstiti a fuggire dai centri abitati per salvarsi; la situazione sembra disperata per l'umanità, quando una mega-corporazione chiamata TerraNova raccoglie i sopravvissuti mettendoli in salvo e portandoli nella nuova città-isola futuristica New Providence. Ben presto appare chiaro come la calamità che ha colpito tutte le città del mondo sia stata causata proprio da questa corporazione e dalla sua malvagia leader, Elizabeth Niemand, con lo scopo di crearsi un proprio impero basato sullo sfruttamento dei cittadini. Per sventare questa nuova minaccia si mobilita quindi l'Agenzia, un corpo di polizia e sicurezza che per mantenere l'ordine sfrutta le abilità di agenti iper-potenziati; un velivolo con i migliori agenti dell'organizzazione, capitanati dal comandante Jaxon (interpretato dall'attore americano ed ex-giocatore di football Terry Crews), si muove quindi alla volta di New Providence, solo per… finire completamente carbonizzati da una potente onda d'urto, lanciata da quello che sul radar appare come un enorme serpente volante! Ma non tutto è perduto: l'Agenzia dispone di una tecnologia per ricostruire i corpi dei propri agenti a partire da pochi frammenti di DNA, ed è quindi il momento del riscatto!Dopo questa premessa, raccontata tramite una divertente sequenza in computer grafica seguita poi da una serie di animazioni disegnate come fumetti animati (stile che caratterizza tutte le cut-scene del gioco ad eccezione della sequenza iniziale), Crackdown 3 ci immerge subito a New Providence, mettendoci nei panni di uno a scelta tra i sei agenti il cui DNA è stato recuperato e clonato dopo l'attacco al velivolo dell'Agenzia, con altri che si potranno poi aggiungere man mano che ne scoviamo i frammenti di DNA in giro per la città. La scelta tra un agente e l'altro è puramente estetica: le loro abilità non variano anche se ognuno di essi offre bonus diversi nell'esperienza guadagnata nel corso del gioco. Il titolo di Sumo Digital ci offre infatti un sistema di progresso del personaggio analogo a quello del primo Crackdown: abbiamo a disposizione le cinque abilità di Agilità, Forza, Armi da fuoco, Esplosivi e Guida che guadagnano punti, salendo progressivamente di livello, man mano che facciamo delle azioni ad esse collegate. Abbattendo i nemici a mani nude o lanciandogli degli oggetti si ottengono punti Forza, saltando tra i tetti e raccogliendo le sfere Agilità sparse nei punti più alti della città si diventa più agili e veloci e lo stesso dicasi utilizzando armi da fuoco, esplosivi o guidando in automobile. Man mano che si sale di livello in ogni abilità si ottengono nuove capacità come il doppio salto, il pugno volante o, nel caso della guida, auto speciali particolarmente potenziate per la velocità o le acrobazie. A seconda delle abilità che vogliamo far crescere di più, possiamo quindi scegliere l'agente che ci offre i relativi bonus di crescita, ma non temete: la scelta non è definitiva. New providence è infatti disseminata di "punti rifornimento" inizialmente bloccati ma che possiamo sbloccare semplicemente trovandoli, e dai quali - oltre che cambiare le armi equipaggiate ed usarli come stazioni di viaggio rapido - possiamo anche scegliere un altro agente che si ritroverà con tutte le abilità già sbloccate fino a quel momento.
MX Video - Crackdown 3
Una volta messo piede a New Providence, il nostro scopo principale è quello di abbattere Elizabeth Niemand ed il suo impero; per farla uscire allo scoperto dobbiamo però puntare prima ai suoi sottoposti e relativi scagnozzi, che si occupano di tutte le attività della città come la sicurezza, i trasporti, l'estrazione di Chimera e altro. Man mano che esploriamo la città scoviamo nuove attività che possiamo attaccare e smantellare; una volta abbattute un certo numero di attività dello stesso tipo (impianti estrattivi, stazioni della metro, impianti detentivi, ecc.) costringeremo il loro responsabile ad uscire allo scoperto dando vita ad una boss battle che, una volta vinta, renderà maggiormente vulnerabile il suo superiore fino ad arrivare alla Niemand. Spesso raggiungere un boss comporta la salita all'interno di edifici molto alti dove, di piano in piano, dobbiamo combattere orde di scagnozzi ma anche capire come arrivare ai livelli superiori; Crackdown 3 è infatti in primo luogo un action-platformer, e salti e scalate occupano un posto molto importante nel gameplay. L'intera città è disegnata per poter essere raggiungibile dal primo all'ultimo tetto, sia utilizzando i nostri poderosi salti e sfruttando i molti appigli sulle pareti dei palazzi, sia sfruttando sfiatatoi di potenti getti d'aria capaci di proiettarci più in alto. Migliorare la nostra Agilità raccogliendo le sfere sparse ovunque è quindi estremamente importante, perché ci permette di muoverci più velocemente ed agevolmente nel mondo di gioco.
E se il platforming è una parte importante del titolo, ovviamente ancor più rilevante è la componente action, cuore pulsante dei combattimenti con scagnozzi e boss. Questi sono basati sia sull'uso di armi da fuoco o esplosivi che arrecano danni di vario tipo (esplosivi, incendiari, shock elettrico) che della forza bruta, con la possibilità di prendere a pugni i nemici o colpirli con i molti oggetti (di grandezza variabile a seconda del nostro livello Forza) che possiamo afferrare e scagliargli contro. Per quanto riguarda l'uso di armi da fuoco ed esplosivi, la meccanica è semplice e fa il paio con il platforming: come per Sunset Overdrive, altro titolo che ci vedeva sparare mentre eseguivamo evoluzioni aeree, la mira avviene tramite un sistema di lock-on che ci permette di tenere nel mirino un nemico anche mentre saltiamo da un tetto all'altro. Una volta lockato il nostro bersaglio, a seconda dell'arma utilizzata possiamo decidere se focalizzare la mira su busto, testa o arti, dopo di che non rimane che riversargli addosso tutta la nostra potenza. Ovviamente il tipo di arma scelta influisce molto nel risultato: non solo nei danni arrecati ma anche nella gittata e nel tipo di danno inflitto. Alcuni nemici sono infatti più sensibili ai danni elettrici o a quelli da fuoco, quindi conviene sempre avere la giusta combinazione di armi che ci permetta di affrontare tutte le situazioni, senza contare che ai livelli più alti ci vengono rese disponibili delle armi "esagerate" come un cannone spara-buchi neri o un lazo energetico capace di legare tra loro due oggetti, entrambe in grado di mostrare bene le capacità del motore fisico del gioco. I nemici hanno una barra dell'energia stile RPG, e quando li colpiamo vediamo la quantità di danno che hanno subito così da capire se il nostro attacco sia stato realmente efficace.
Le scazzottate, invece, non hanno bisogno del lock-on: basta trovarsi vicino ad un gruppo di nemici e premendo consecutivamente il tasto di attacco il nostro agente passerà da uno all'altro dispensando distruzione in punta di nocche; oppure, mentre saltiamo sulle loro teste, dà molta soddisfazione abbattersi a terra con un pugnone (una volta sbloccata la relativa abilità) per farli fuori tutti in un colpo solo. Il lock torna invece utile quando si vogliono lanciare oggetti o granate, permettendoci di mirare con precisione il nostro bersaglio. Ed a proposito di granate, non è un caso se lo slot a loro dedicato si chiami "gadget": oltre alle normali granate di vari tipi, possiamo infatti decidere di equipaggiare dei gadget che ci offrono altri aiuti, non necessariamente di combattimento. Utilissima ad esempio la piattaforma trampolino, che possiamo piazzare dove vogliamo e che ci permette di lanciarci verso altezze che con il normale salto non riusciremmo a raggiungere: essenziale durante le scalate degli edifici più impervi!
Non crediate però che sia così facile liberarsi di scagnozzi e boss: in alcune missioni ne troviamo letteralmente decine che ci attaccano da tutti i lati con mitra, lanciarazzi, granate a grappolo, laser incendiari e addirittura robottoni giganti, e solo se abbiamo potenziato adeguatamente il nostro agente avremo una chance di uscirne vincitori. Per capire quando una missione è alla nostra portata, selezionandola sulla mappa ci viene mostrata la "probabilità di sopravvivenza": in genere se è sopra il 70% potrete farcela, ma se è più bassa sarebbe meglio dedicarvi prima ad attività più alla vostra portata, così da potenziare ulteriormente l'agente.
Crackdown 3 non è comunque solo missioni di distruzione e combattimento: New Providence ci offre anche diverse sfide per migliorare le nostre abilità, soprattutto l'Agilità tramite delle apposite Torri sempre più difficili da scalare a causa di piattaforme mobili e barriere laser che bloccano i nostri salti, e tramite dei percorsi a tempo che mettono a dura prova la nostra velocità ed agilità; ma anche le nostre doti di piloti sono messe alla prova tramite dei punti acrobazia disseminati per la mappa e che dobbiamo attraversare in folli salti con la nostra auto.
Tra missioni, esplorazione e sfide varie, la Campagna del gioco vi terrà occupati intorno alle 15 ore a seconda della difficoltà che avete selezionato. Non mancano però, per i completisti, le occasioni di tornare a New Providence: una interessante peculiarità del titolo è infatti quella di offrire salvataggi separati per il progresso nel mondo di gioco e quello del personaggio, cosa che ci permette ad esempio, una volta completata la storia, di ricominciarla in un nuovo mondo ma usando il personaggio precedente, mantenendone tutte le caratteristiche ed implementando di fatto una sorta di modalità Nuovo Gioco+, o viceversa continuare un mondo già iniziato con un personaggio nuovo di zecca che parte da zero, rendendo quindi il tutto più complesso e difficile. E questo vale sia per la Campagna in singolo che quella in co-op online, con la possibilità di continuare con un amico un mondo già iniziato oppure avviarne insieme uno nuovo riservando quello specifico salvataggio solo a quando giocheremo col nostro amico, ma utilizzando lo stesso personaggio fatto crescere nella campagna in singolo. Per calibrare al meglio il livello di sfida sono inoltre presenti quattro diversi livelli di difficoltà.
Crackdown 3 non si riduce però alla sola Campagna: un client separato ci offre infatti l'accesso a Zona Demolizione, il comparto multigiocatore del titolo. Questa è sicuramente un'esperienza meno usuale rispetto alla storia principale, per diversi motivi: per prima cosa c'è la famosa distruzione simulata dal cloud Azure, che permette a 10 giocatori divisi in due squadre da 5 di distruggere completamente ogni edificio, con gli effetti di ogni colpo ed esplosione calcolati dal cloud e visualizzati in tempo reale da tutti i giocatori. C'è poi il particolare gameplay basato sul lock-on, che trasforma l'azione di gioco un un continuo e frenetico gioco del nascondino: una volta che abbiamo lockato un nemico, potremo sparargli anche se si sta muovendo, e l'unico modo che lui ha per sfuggire (ci accorgiamo di essere lockati perché una o più linee di mira bianca si estendono dai nostri avversari verso di noi) è di ripararsi dietro gli edifici o irrompere all'interno di essi sfondandone le pareti. Le tre mappe disponibili - una industriale, una cittadina ed una "sala degli eroi" simile ad un tempio - sono infatti disseminate di giganteschi edifici che possiamo letteralmente crivellare di colpi, fino a farli collassare quando ne distruggiamo appropriatamente le fondamenta. Per il combattimento possiamo scegliere tra 5 armi principali e 4 secondarie, che si differenziano oltre che per le caratteristiche di fuoco e gittata anche per il tipo di danno che possono infliggere, che può essere maggiore sugli edifici, sugli avversari o bilanciato tra i due. Possiamo inoltre equipaggiare uno tra due poteri speciali, che ci permettono di spiccare salti più alti oppure di attivare uno scudo di breve durata. Tutto questo in due modalità: Caccia all'Agente, che ci vede uccidere gli agenti avversari confermando però l'uccisione raccogliendo il loro distintivo, e Territori, una sorta di modalità Conquista in cui vince chi controlla per più tempo delle aree di mappa in continuo spostamento. Non ci sono invece differenze tra i personaggi utilizzabili: il gioco ce ne presenta una ventina, ma le differenze sono unicamente estetiche.
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