Recensione - Odium to the Core
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Sulle piattaforme mobile non è infrequente trovare giochi "monotasto" alla Flappy Bird, ma su console una tale semplicità è, per ovvi motivi, molto rara; eppure i macedoni Dark-1 ci provano con Odium to the Core, un titolo dalla giocabilità sulla carta incredibilmente semplice, addirittura banale. Con la pressione o meno di un tasto si decide se far salire o scendere il protagonista, un'entità di nome Odium, mentre percorre dei corridoi bidimensionali a scorrimento laterale con pavimento e soffitto pieni di ostacoli, più altre trappole e pericoli in mezzo al percorso da schivare. Niente power-up, nessuna sparatoria, niente di niente: il livello scorre da solo e bisogna solo evitare ciò che può ucciderci.Questa semplicità nasconde però diverse insidie date dal level design stesso del gioco: in primis lungo il percorso ci sono delle sfere da raccogliere, che oltre ad essere utili per il completamento al 100% del titolo di fatto tracciano spesso anche la traiettoria migliore da seguire, rivelando così la strada da seguire per schivare alcuni pericoli mobili come possono essere laser, lame rotanti o altre stranezze di questo mondo bizzarro, rappresentato in uno stile simile a Limbo e Insanely Twisted Shadow Planet, con ogni oggetto o quasi che appare solo come una silouhette nera con lo sfondo a contenere la maggior parte dei dettagli, con colori vibranti e animazioni di diverso tipo.
MX Video - Odium to the Core
Il livello scorre automaticamente, ma la velocità non è costante: segue infatti il ritmo e le melodie dell'ottima colonna sonora composta principalmente da tracce drum and bass e jungle, con qualche tocco quasi inevitabile di electro house e dubstep. Questi cambi di velocità possono confondere sicuramente le acque, dato che influiscono inevitabilmente sulla velocità di movimento del protagonista volante. Il giocatore viene inoltre premiato per uno stile di gioco rischioso, facendo discese in picchiata e salite ad alta velocità invece di accontentarsi di "passeggiare" a centro schermo ; anche questi punteggi sono poi utili per completare i livelli al 100%.
Troviamo anche percorsi segreti, indicati solitamente da un cerchio rosso su un muro che, se attraversato, rivela così un inedito passaggio spesso più difficile di quello principale ma con ricompense migliori. Il rosso è, di fatto, il colore da seguire in questo gioco, caratterizzando sia le sfere da raccogliere che i pochi oggetti interattivi, come i tasti per aprire le porte. Anche le sequenze boss aiutano a rompere un po' la monotonia di un gioco dove, bene o male, per il 90% del tempo, non facciamo altro che schivare ostacoli che si avvicinano in maniera automatica e scriptata.
Completare la storia del gioco non richiede più di un paio d'ore, anche se la difficoltà si fa pesante verso i livelli finali dove è facile morire anche dozzine di volte in qualche passaggio particolarmente ostico. I livelli hanno poi tre obiettivi secondari per i più esperti: record di punti di battere, tutti i segreti da scovare e tutte le sfere raccolte. Alcune di queste sfide sono davvero complesse, non stupisce quindi che nonostante il gioco sia uscito già da un paio di settimane alcuni obiettivi abbiano una percentuale di completamento globale vicina allo 0. La longevità è quindi garantita anche dal livello di sfida elevato, ulteriormente ampliato dalla presenza della difficoltà Incubo dove non ci sono nemmeno checkpoint o sfere da raccogliere ad indicare la via migliore.
Infine, i fan degli endless runner più classici troveranno anche una modalità a giocabilità infinita dove un livello senza fine generato casualmente ed a difficoltà crescente mette alla prova i riflessi dei giocatori, che dovranno cercare di ottenere più punti resistendo il più a lungo possibile e giocando in maniera rischiosa. Insomma, considerato il prezzo di 4,99 Euro i contenuti sembrano sicuramente adeguati.
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