Recensione - Life is Strange 2
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Iniziamo con una domanda che sicuramente alcuni si staranno facendo: non è necessario aver giocato il primo Life is Strange né il prequel Before the Storm per potersi godere appieno Life is Strange 2. A parte alcune citazioni e riferimenti espliciti, la storia del nuovo lavoro di Dontnod Entertainment non è collegata in alcun modo a quella di Maxine e Chloe, così come non vi ritroviamo il torbido mondo dei teeneager americani di cui era infarcito il primo titolo della serie.Stavolta la storia parte da Seattle: è il 28 ottobre 2016 e dalla dash cam di un’auto della Polizia siamo testimoni di un evento quantomeno inspiegabile: il poliziotto accosta vicino ad un'abitazione per intervenire in quella che sembra essere una lite, ma sembra essere qualcosa di grave, tanto da convincerlo a chiamare i rinforzi. La telecamera inquadra solo la strada davanti alla volante e quello che avviene vicino alla casa: il poliziotto scende, si avvia sul cortile… sentiamo un vociare, l'esplosione di un colpo di arma da fuoco e subito dopo il corpo del poliziotto vola davanti al parabrezza dell'auto, mentre la vettura stessa si ribalta come colpita da una potente onda d'urto. Il messaggio è chiaro: il filo conduttore che lega Life is Strange 2 al gioco originale sono i poteri soprannaturali, anche se stavolta sembra trattarsi di qualcosa di molto più violento rispetto ai poteri temporali di Max.
Conclusa questa scena, un breve salto indietro nel tempo ci introduce alla storia di Life is Strange 2; qui veniamo a conoscenza di Sean e Daniel, due fratelli rispettivamente di 16 e 9 anni che vivono a Seattle con il padre. I due hanno una vita tutto sommato normale, sono affezionati al padre che si fa in quattro per farli vivere decentemente e cercano di non dargli problemi, frequentando compagni di scuola ed amici/amiche. Qui veniamo anche in contatto con il sistema di gioco del titolo, che ricorda molto quello del primo gioco: possiamo esplorare la casa, parlare con il papà ed altri amici ed interagire con numerosi oggetti, che ci rivelano molti dettagli sulla vita di questa famiglia di immigrati. Dopo che ci siamo ambientati, però, ha luogo un evento che sconvolgerà per sempre la vita dei due ragazzi: mentre sta chattando al PC con una sua amica, Sean vede il fratellino litigare con un altro ragazzo, un vicino più grande, a causa di uno scherzo di Halloween che gli ha imbrattato la maglietta. Il fratello maggiore esce quindi fuori per difendere Daniel, ma la situazione degenera proprio mentre arriva un poliziotto in auto dal fondo della strada. E' proprio la scena vista all'inizio: non vi rivelerò quello che succede, ma l'esito è talmente drammatico che i due ragazzi si trovano a scappare, diretti verso Puerto Lobos, in Messico, dove loro padre ha un appezzamento di terreno e dove forse ritroveranno le loro origini, e costretti a nascondersi a causa di violenti poteri telecinetici che Daniel ha dimostrato nell'incontro col poliziotto.
MX Video - Life is Strange 2
Non è un caso che questo episodio si intitoli “Roads”, perché da qui in avanti la storia dei due fratelli li vedrà attraversare strade, città e campagne mentre fuggono dalle autorità e si dirigono verso il confine: sarà la strada la protagonista in tutti i sensi della loro vita. Una strada intesa non solo in senso fisico, ma come percorso di crescita e speranza di un futuro migliore. In questo viaggio Sean si trova a ricoprire il ruolo di un padre ed indicare, con il giusto equilibrio che si deve usare verso un ragazzino di 9 anni, quello che è buono e ciò che è cattivo. Sean stesso, le cui azioni guideremo noi direttamente, si trova a dover crescere più velocemente del previsto per potersi far carico delle decisioni importanti da prendere durante il viaggio. In mezzo tanta strada da percorrere e, perché no, forse un inatteso passaggio da Arcadia Bay.
Ma l’obiettivo di Life is Strange 2 è più ambizioso: il gioco da subito affronta argomenti più politici e odierni. Già a Seattle appaiono alcune sfumature razziste come quando un vicino chiede se il loro padre capisca come vanno ora le cose in America, riferendosi al clima di odio razziale che si è creato negli anni. Con i loro temi profondamente attuali, i dialoghi sembrano prendere il sopravvento nel gameplay e così gli insulti razziali e gli espliciti riferimenti a temi graditi al futuro presidente degli Stati Uniti diventano più palesi una volta fuori dalla grande città. Contemporaneamente, a complicare il tutto, c'è la comparsa sempre più frequente dei poteri psichici di Daniel. Ma in questo episodio i suoi poteri hanno un ruolo marginale rispetto alle scelte etiche che verranno proposte e che imprimeranno una direzione alla storia e alla crescita morale di Sean e Daniel.
Come già accennato poc'anzi, dal punto di vista del gameplay le meccaniche d'esplorazione e di interazione col mondo e con gli altri personaggi sono le stesse del primo gioco della serie: per chi non l'avesse mai giocato è basilarmente una sorta di avventura punta e clicca, con libertà d'esplorazione degli ambienti e gli oggetti interattivi ben marcati con indicazioni come “guarda l’oggetto” o “leggi il cartello”. I momenti migliori rimangono comunque quelli nei quali dobbiamo prendere decisioni importanti, che daranno un’impronta marcata al senso delle “Strade” che ci faranno crescere. Dal punto di vista tecnico, infine, Dontnod si è superata rispetto alla prima stagione: il look rimane sempre stilizzato, ma i colori pastello che caratterizzano il gioco godono di effetti luce più precisi e nitidi. E, ma non ci aspettavamo di meno, svetta il comparto audio con una colonna sonora strepitosa.
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