Recensione - PlayerUnknown's Battlegrounds
Il Gioco
Sviluppato da PUBG Corp, PlayerUnknown's Battlegrounds raggiunge Xbox One dopo una lunga fase di testing su PC, culminata a dicembre 2017 con la versione 1.0. Più o meno contemporaneamente usciva sulla console Microsoft la versione Game Preview del gioco, con il suo relativo strascico di polemiche dovuto a un prodotto che, inizialmente, aveva una bella quantità di problemi. Il lungo testing, durato quasi un anno, è però servito per limare e rifinire il titolo che ha finalmente raggiunto anche su Xbox la versione “finale” 1.0, e possiamo così valutarlo come un "pacchetto completo". Che poi completo non è, perché il gioco è in continua evoluzione sia su PC che Xbox, con molte novità in arrivo di settimana in settimana.Che cos’è PlayerUnknown's Battlegrounds? Si tratta di uno shooter Battle Royale, genere che ha visto i suoi albori nelle mod di Minecraft e ha raggiunto la maturità presso il grande pubblico proprio con questo titolo. Le regole sono molto semplici: 100 giocatori, tre mappe con dimensioni e conformazioni diverse, meccaniche survival con la ricerca di armi e risorse, nessun respawn in caso di morte ed un'area di gioco che si restringe man mano che il tempo passa. L'ultimo giocatore o team a sopravvivere è il vincitore, premiato virtualmente con l’agognato "Chicken Dinner".
Le mappe a disposizione sono oggi tre: Erangel, la mappa disponibile sin dall’inizio della Game Preview, ad ambientazione urbana/campagnola. Le sue dimensioni sono 8 km per 8 km ed è ambientata su un’isola russa abbandonata su cui venivano svolti test militari. La seconda mappa in ordine di uscita è Miramar: in questa ambientazione totalmente desertica è possibile destreggiarsi tra collinette, sterminati campi aperti e parecchie città anche dall’estensione notevole. Anche questa mappa è di 8km per 8km, e possiede alcuni oggetti e veicoli che non sono reperibili su Erangel, come il fucile a canne mozze utilizzabile al posto della pistola, o la rumorosissima Mirado, un’autovettura cabriolet che vi garantirà di essere notati da distanze siderali. La terza e ultima mappa, novità di questa versione 1.0, è Sanhok. L’ambientazione è quella dei campi vietnamiti e lo spazio disponibile è molto ridotto rispetto alle altre: "solo" 4km per 4km, ma per contro ha una quantità di loot tre volte superiore alle altre due mappe. Questa ambientazione è infatti inclusa in una modalità apposita chiamata “Mini Royale”, perché le partite sono molto più rapide (il cerchio si stringe molto più velocemente) e, date le minori dimensioni, è molto più facile incontrare nemici durante la partita.
MX Video - PlayerUnknown's Battlegrounds
Lo scopo del gioco è sopravvivere fino a rimanere l’ultimo vivo. Per fare ciò, dopo esserci lanciati dall’aereo che sorvola l'isola atterrando in un qualsiasi punto della mappa attuale, dobbiamo recuperare l’equipaggiamento necessario a permetterci di rimanere vivi più di qualche secondo. PlayerUnknown's Battlegrounds offre una vasta varietà di armi reali: andiamo dalla pistola al classico AK-47 (che è il fucile d’assalto più potente del gioco, a patto di saperne controllare il rinculo), ai fucili a distanza come lo “storico” Kar98k, fino al potentissimo fucile da cecchino AWM. Ogni arma ha i suoi pro e i suoi contro: solitamente le armi più potenti sono quelle che soffrono di parecchio rinculo, di un tempo di ricarica lungo o di un caricatore scarso. Per cercare di limitare questi difetti, sono presenti un sacco di innesti che trasformano letteralmente le armi che equipaggiamo: caricatore esteso/rapido, silenziatori, coprifiamma e impugnature extra sono solo una piccola parte di quello che possiamo montare. Gli innesti diventano fondamentali per proseguire nel gioco, perché PlayerUnknown's Battlegrounds non è un gioco semplice. La balistica viene presa in prestito da quell’ArmA (di cui PlayerUnknown's Battlegrounds nasce come mod), che viene da tutti indicato come lo sparatutto più simulativo mai creato, perciò padroneggiare al meglio le armi è un’impresa che richiede tanto allenamento. Parlando di armi, menzione speciale va fatta alla padella, che è letteralmente a prova di proiettile. Equipaggiarla può salvarci il deretano in più di un’occasione. Non sottovalutatela!
Sono poi presenti diversi potenziamenti difensivi: tre livelli di giubbino antiproiettile, di elmo e di zaino che modificano la quantità di danni che è possibile ricevere e la quantità di oggetti che possiamo portare. In una patch recente, l’elmetto di terzo livello è stato rimosso dal loot di gioco ed è disponibile esclusivamente nelle casse di rifornimenti che vengono lanciate dall’aereo durante la partita. Troviamo sette tipi di mirini, dal classico red dot fino al 15x che permette di effettuare azioni sniper da distanze siderali. Quest’ultimo è presente unicamente nelle casse di rifornimenti, mentre il mirino 8x non è presente nel loot globale su Sanhok ma anch’esso solo nelle casse. Infine, immancabili sono gli oggetti che permettono di curare le ferite: due medkit, uno che cura solo tre quarti di vita, l’altro che la cura tutta; una bibita, un antidolorifico e la siringa di adrenalina.
Il gioco è alla base un survival, quindi l’approccio “normale” è quello stealth: si cerca il meno possibile il contatto visivo con i nemici e si spara solo quando si ha un tiro sicuro. In questo modo è molto probabile sopravvivere fino almeno alla top 20, ma da lì in poi, considerata la dimensione sempre più ridotta del cerchio mortale che circoscrive l'area di gioco, saltano un po’ gli schemi e diventa una caccia all’uomo a tutti gli effetti. Naturalmente ognuno è libero di giocare come meglio ritiene, un giocatore abbastanza bravo può anche dedicarsi all’approccio alla “Call of Duty” e andare a cercare il contatto fisico per incrementare il numero delle sue kills. Personalmente preferisco la prima soluzione. E' importantissimo poi un concetto: tutte le armi e i potenziamenti non estetici recuperati sono disponibili solo all'interno del singolo match, così che tutti i giocatori possano iniziare ogni partita alla pari per quanto riguarda l'equipaggiamento. Abilità e conoscenza delle mappe sono quindi caratteristiche fondamentali per arrivare alla fine da vincitori.
Tecnicamente, rispetto alla Game Preview, ci troviamo di fronte a un gioco totalmente differente. Molti dei problemi di frame-rate sono stati completamente risolti, anche se in alcune occasioni questo cala preoccupantemente sotto i 30 fps. E’ ancora presente, anche se anche questo è stato parecchio limitato, un fastidiosissimo pop-up delle textures soprattutto nelle fasi iniziali del gioco, oppure quando ci si sposta rapidamente in zone non ancora esplorate e molto lontane (il gioco precarica l’ambiente in un raggio di circa 500 metri intorno al nostro giocatore, il resto non viene renderizzato. Non è un problema della versione Xbox One, ma è concepito così il motore grafico). Il dettaglio grafico ha subìto una ripulita generale, e ora anche l’HDR funziona correttamente, non facendo risultare lo schermo troppo scuro. Con l’uscita della 1.0, PUBG Corp ha poi inserito un piccolo store che permette di acquistare oggetti in cambio di valuta reale. Gli oggetti acquistabili sono unicamente estetici, e in nessun modo influenzano il gameplay. Perciò se non siete interessati alle skin delle armi, potete direttamente aprire le casse premio che è possibile acquistare con la moneta di gioco (che continua a non essere acquistabile con denaro reale, ma solo sbloccabile giocando).
Il gioco è disponibile completamente in italiano, anche se io consiglio di giocarlo in inglese, visto che l'esultanza in caso di vittoria “Vi ho purgato ancora” non è nemmeno lontanamente paragonabile al “Winner Winner Chicken Dinner” della versione anglosassone. Grandissima importanza è poi data al comparto audio: per giocare al meglio a PlayerUnknown's Battlegrounds è obbligatorio (senza scherzare) avere un paio di cuffie surround di buona fattura oppure un impianto home theater almeno 5.1. Non che il gioco sia ingiocabile con l’audio della TV, ma capire velocemente da quale direzione ci stanno sparando può fare la differenza fra la vita e la morte.
E, pur nascendo come un multiplayer cooperativo, PlayerUnknown's Battlegrounds è divertentissimo e giocabilissimo anche nella modalità in solo. Il meglio però viene raggiunto quando abbiamo tre o quattro amici che giocano con noi. È possibile giocare in prima o in terza persona, con modifiche al gameplay in termini di visibilità dei nemici: in terza persona è infatti possibile ruotare la visuale a 360 gradi intorno al giocatore, mentre in prima il limite è 180°. Menzioniamo poi il fatto che a fine mese verrà lanciata la War Mode, una modalità che avvicina PlayerUnknown's Battlegrounds ai classici deathmatch con respawn e armi subito disponibili, e senza il cerchio che si restringe. La War Mode sarà inizialmente disponibile come evento settimanale, per poi entrare a far parte del gioco in maniera definitiva. Rappresenta un ottimo allenamento e una variazione sul tema che permette di staccare un po’ dalla Battle Royale.
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