Recensione - Dead Cells
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Quando un titolo unisce tra loro tanti generi è facile lasciarsi ad un elenco di similitudini con titoli classici, ma se l'identità del gioco in questione è molto forte spicca talmente da distaccarsi da qualsiasi altro titolo. E' il caso di Dead Cells, nel quale le ispirazioni ad altri generi e giochi sono davvero tante e vistose, ma nonostante ciò riesce ad essere un prodotto con un'anima tutta sua, per molti versi parecchio diverso da quanto si sia visto in precedenza. Se infatti la struttura base del gioco è molto simile ai roguelite a scorrimento laterale come Rogue Legacy, con il protagonista che si potenzia costantemente di morte in morte mentre combatte in livelli generati proceduralmente, l'effettiva realizzazione del tutto presenta diverse novità.Il gioco ci vede nei panni di un misterioso guerriero appena resuscitato, che si ritrova però al posto della testa una fiamma capace di divorare le cellule dei nemici caduti per potenziare sempre più il guerriero stesso. Il guerriero si ritrova così a combattere in castelli pieni di demoni pericolosi, con aree che ad ogni passaggio mutano nella forma e nei contenuti. I combattimenti prendono spunto da parecchi giochi: le mosse acrobatiche di Prince Of Persia, gli attacchi con armi e oggetti dei Castlevania fino alle schivate tattiche di Dark Souls. Questo atipico miscuglio crea un gameplay veloce ed estremamente tecnico nonostante l'utilizzo di pochi tasti, che richiede parecchia attenzione poiché i nemici sono in grado di farci molti danni, riducendo in pochi colpi il guerriero in un mucchietto d'ossa che poi, di nuovo, verrà rianimato dalla sua mistica fiamma.
MX Video - Dead Cells
Ad ogni morte si ricomincia da capo, ma migliorandosi sempre più: esplorando le aree, sconfiggendo i nemici e completando i livelli è possibile ottenere sia monete spendibili nei negozi per comprare oggetti più potenti, sia soprattutto le anime dei nemici. Queste servono poi per ottenere dei potenziamenti permanenti che accompagnano il protagonista ad ogni run, permettendogli di causare più danni, aumentare la salute massima, amplificare la quantità di soldi ottenuti e così via, rendendo ogni nuova partita un po' più facile della precedente. Difficile finire il gioco alle prime partite anche per via di un protagonista inizialmente abbastanza debole, ma una volta capite le regole del gioco anche diventa facile migliorare le proprie statistiche aumentando così di volta in volta le percentuali di successo.
Ciò che più contraddistingue il titolo di Motion Twin, oltre a una grafica in pixel-art incredibilmente curata, atmosferica e ricca di dettagli, è forse la profondità del sistema di combattimento che ci mette a disposizione dozzine di armi, abilità e trappole differenti. Invece di prendere tutti semplicemente a pugni o a spadate, è possibile alternare bombe, fruste, magie elementali e molto altro. Con negozi che vendono armi di diverso tipo e aree segrete che nascondono armamenti da produrre, c'è qualcosa per ogni stile: combattimenti aggressivi corpo a corpo, più tattici dalla distanza, diretti ma cauti con schivate veloci da ninja e così via. Ogni area poi, oltre ai segreti, presenta spesso anche obiettivi secondari quali nemici ultradifficili che poi offrono ricche ricompense, oltre ad aree da raggiungere entro un tempo limite, anch'esse pieni di tesori fantastici.
In pieno stile Metroidvania i livelli presentano anche vie inizialmente inaccessibili che poi, a furia di giocare, troviamo il modo di imboccare grazie a nuove mosse che permettono al giocatore, per esempio, di arrivare più in alto. Con la generazione casuale delle aree a ogni partita, tanti obiettivi secondari e dozzine di stili di combattimenti differenti non ci sono mai due partite identiche, ed dovremo ogni volta adeguarci a stili differenti e alle nuove abilità ed armi guadagnate nelle partite precedenti. Dead Cells ha molta profondità, varietà ed una difficoltà parecchio alta che si rende accessibile poco a poco grazie ai potenziamenti e alle nuove armi; contando anche tutti i contenuti secondari, c'è tranquillamente materiale per dozzine di ore di gioco, ben oltre al superamento di quello che dovrebbe essere il livello finale. Ottima notizia anche la presenza di tutti i testi a video in italiano.
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