Recensione - ONRUSH
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Niente storie strappalacrime di carriere dove ci si gioca la vita in una gara. Niente rivalità all'ultima sgommata. Scordatevi lotte tra gang, storie di macchine manomesse o tradimenti. ONRUSH è un racer arcade con un solo obiettivo: divertire, e infatti non si fa in tempo a capire cosa dovrebbe significare il titolo o se ci sia un qualche tipo di contesto che si viene immediatamente catapultati nelle adrenaliniche sfide del gioco. Il tutorial mette giù le basi: si tratta di un gioco di guida arcade affrontabile unicamente con visuale da dietro la macchina (capirete presto che la visuale soggettiva non sarebbe stata una buona idea), dove non conta essere il più veloce: non c'è infatti un traguardo da raggiungere o record sul giro da battere, contano solo gli obiettivi per favorire la propria squadra. Un approccio davvero insolito per un racer, se così lo si può chiamare, dato che non si partecipa in gare ma in vere e proprie sfide a obiettivi su piste di ogni tipo.Alla base, si potrebbe descrivere l'esperienza di guida in ONRUSH come un misto tra TrackMania e Burnout: macchine velocissime che mangiano turbo a colazione, ma con una guida arcade molto facile e reattiva (con tanto di cambio automatico, ovviamente). Le gare hanno luogo su piste molto larghe con poche curve strette o strettoie, mentre troviamo tanti bivi, salti, ostacoli che costringono i giocatori ad essere estremamente dinamici nella scelta delle traiettorie e nel calcolare i rischi che esse comportano. Come dicevo, non si corre mai contro il cronometro o per raggiungere il traguardo (che nemmeno esiste), ma si lavora sempre e comunque verso l'obiettivo che ciascuna delle due squadre di 6 macchine dovrà raggiungere. Che siate online o in single player, non sarete mai da soli: dove non arrivano i giocatori umani ci pensa un'IA piuttosto competente.
Ci sono sostanzialmente quattro modi per giocare a ONRUSH al momento. Il fulcro è l'online con un matchmaking rapidissimo, dove 12 giocatori si sfidano nelle appassionanti modalità del titolo. Come avviene in Rocket League, i giocatori mancanti vengono sostituiti dalla già citata IA ben progettata. Ci sarà presto anche una modalità competitiva con tanto di ranking, ma al momento della recensione non è ancora disponibile. Si può quindi giocare partite personalizzate in privato dove modificare regole, clima e altro. E, infine, c'è la modalità campagna, giocabile sia da soli che in cooperativa coi propri amici online (lo split screen è assente). La storia altro non è che la nascita e l'ascesa degli eventi ONRUSH, con qualche filmato a spiegarne le origini e il percorso, attraverso sfide che simulano abbastanza bene le esperienze che si vanno ad incontrare online, ma con delle sfide opzionali aggiuntive a rendere le partite più interessanti: un tot di tempo da sopravvivere consecutivamente, un certo numero di eliminazioni da affrontare, determinate acrobazie da completare, e così via.
MX Video - ONRUSH
Il gioco presenta quattro modalità distinte, anche se il loro gameplay di base cambia abbastanza poco; è più l'approccio tattico ad ognuna di esse che varia. Countdown propone dei checkpoint sparsi lungo il terreno da attraversare per guadagnare tempo extra: prima li si superano e più compagni li seguono, più tempo aggiuntivo si ottiene su un countdown in continua diminuzione; perde il round la squadra che arriva prima a 0. Lockdown è praticamente una modalità Controllo, ma su ruote e in movimento: c'è infatti un'area in movimento da conquistare di volta in volta facendo attenzione a non rimanere troppo indietro né tantomeno a superarla con scariche di turbo, esponendosi però così a chi arriva da dietro a sportellare. Overdrive è poi l'essenza di ONRUSH: si generano punti usando il turbo, facendo acrobazie e distruggendo altre macchine, vince la squadra che arriva prima al punteggio obiettivo. Infine c'è Switch, dove si inizia con la prima classe di veicoli, le moto, per poi passare a mezzi sempre più pesanti ad ogni morte: ogni giocatore ha solo 3 morti a disposizione, e perde la squadra che finisce le vite per prima.
La varietà dei veicoli è fondamentale nel titolo, anche se qui le differenze maggiori non stanno nella guidabilità o velocità di punta come spesso avviene nei titoli di questo tipo: grosso modo ogni mezzo si guida in maniera simile con performance identiche. Qui le macchine sono più paragonabili ai personaggi di Overwatch o agli operatori di Rainbow Six: Siege, poiché ciò che conta sono le abilità che si portano dietro. Ci sono quattro classi di 2 veicoli ciascuno: si può quindi scegliere liberamente (senza la necessità di usare veicoli diversi tra i giocatori) tra due moto, due macchine piccole, due più robuste e due bestioni. Ognuna di queste ci permette di accedere ad abilità speciali: una ci permette di essere attratti in volo dalle macchine sotto di noi per riuscire a schiacciarle meglio, una ci permette di accecare i nemici con la scia che rilascia, un'altra ancora regala del turbo aggiuntivo quando si eseguono acrobazie. Ce n'è per ogni gusto e stile, e come accade negli sparatutto prima citati, conviene usare le diverse classi anche in base a quanto hanno selezionato i compagni di squadra, così da completarsi a vicenda. Per esempio un veicolo offre del turbo extra ai compagni vicini, ergo giocare con quello conviene se si è in gruppo, non se si va da soli verso l'orizzonte.
Tra ostacoli, schianti, sportellate ed abilità, ogni gara risulta parecchio caotica, ma per aggiungere ulteriore pepe al tutto ci sono anche i gregari, che altro non sono che piloti controllati dall'IA che corrono un po' più lentamente e non appartengono a nessuna squadra. Concetto simile a Titanfall, per intenderci. La loro unica utilità è essere colpiti per offrire turbo ai giocatori. La loro massa non permette di usarli come armi a distanza, semplicemente sono un elemento che rende le gare più ricche di veicoli, aggiungendo maggiori chance di guadagnare turbo quando magari le acrobazie o le macchine nemiche scarseggiano; normalmente, infatti, basta stare vicino a qualche avversario o alleato per guadagnare quasi costantemente il turbo. Questo serve non solo per andare più forte, e di conseguenza dare botte più potenti, ma anche a caricare l'abilità Rush, che dà una scarica di potenza e velocità surreale per pochi secondi, permettendo a chi la utilizza di ottenere un paio di eliminazioni più facili del solito. La classe del veicolo può, inoltre, aggiungere abilità aggiuntive a questa Rush, come per esempio la creazione di scie letali per chi insegue o una barra che si ricarica a ogni eliminazione.
Come avrete ormai capito, ONRUSH non è un racer qualunque; non è nemmeno un racer nel senso stretto del termine, se vogliamo dirla tutta. Sembra quasi la ricreazione delle epiche scene di Mad Max: Fury Road, con meno armi ma più sportellate e turbo. La velocità in sé non conta nulla, l'ordine in pista è indifferente, tant'è che addirittura chi rimane troppo indietro viene trasportato immediatamente al centro del gruppo. E' una partita a scacchi a 200 e passa chilometri orari dove bisogna collaborare con i propri compagni (magari coordinandosi in chat vocale o tramite i messaggi rapidi in-game), eliminare gli avversari sfruttando al meglio i dislivelli e gli ostacoli, il tutto per arrivare a completare gli obiettivi previsti nelle 4 modalità di gioco, tutte suddivise in round multipli. Cooperazione e competizione per quello che è, di fatto, un gioco d'azione su quattro (e occasionalmente due) ruote.
Non c'è granché come trama, quindi è un susseguirsi di partite online o simili all'online ma con l'IA nelle modalità disponibili. Troviamo sfide e oggetti da sbloccare, inclusi quelli di personalizzazione (look dei personaggi e delle macchine, fino addirittura alle lapidi lasciate dalle macchine distrutte) che si sbloccano con un sistema che è pressoché identico a Overwatch: a ogni livello raggiunto si ottiene un lootbox con dentro 3 oggetti, e per i doppioni otteniamo crediti spendibili poi in oggetti specifici. Essendo una produzione Codemasters, inoltre, non stupisce la valida localizzazione italiana che si estende anche ai (pochi) dialoghi. Segnaliamo, infine, anche un ottimo supporto per Xbox One X: è possibile infatti scegliere tra modalità performance e modalità grafica. La prima garantisce 60 frame al secondo abbastanza stabili con risoluzioni sempre piuttosto elevate, mentre la seconda offre spettacolari scenari in 4K ma con qualche compromesso maggiore sui fotogrammi al secondo. Vista la frenesia e la velocità del gioco consiglierei personalmente la prima opzione.
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