Recensione - MotoGP 18
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Lo scorso anno avevo chiuso la mia recensione di MotoGP 17 augurandomi per il 2018 di vedere completato il percorso di transizione dal motore grafico proprietario di Milestone al nuovo Unreal Engine. Non era una scommessa impossibile ed infatti ecco che, nei comunicati stampa di Milestone, appare in bella evidenza che MotoGP 18 è un reboot completo della loro serie di punta, partendo proprio dall’adozione totale del motore di Epic Games. MotoGP 18 ci viene presentato come un vero e proprio punto di rottura rispetto al passato. E non è difficile crederlo, perché, se da un lato, l’adozione di un nuovo engine significa un salto in avanti in termini di innovazione tecnologica, dall’altro, il lavoro di migrazione di un prodotto consolidato come questo non lo si ottiene in maniera automatica ed indolore, ma grazie all’olio di gomito e a tanto, duro lavoro. MotoGP 18 è infatti un gioco completamente ripensato e costruito da zero. Nuovo gioco significa nuova grafica, nuova fisica e, quindi, nuovo gameplay. Solo un esempio: per ricreare piloti e moto in maniera fotorealistica è stata utilizzata la tecnologia del 3D Scan, mentre per riprodurre fedelmente i tracciati è stato usato il Drone Scanning.Viste queste premesse, non ci resta che lanciare il gioco per vedere come realmente si presenta MotoGP 18. Il tempo di scorrere i titoli iniziali e subito appare una novità che avevamo caldeggiato anche noi, la reintroduzione del Tutorial. A onor del vero si dovrebbe parlare al plurale, vista la presenza di ben tre sezioni che metteranno alla prova la nostra predisposizione ad una guida più o meno professionale. A fronte di questa gradevole aggiunta, ecco sparire completamente la precedente Carriera Manageriale, che sicuramente ha avuto il valore di aumentare i termini contenutistici del precedente MotoGP 17.
MX Video - MotoGP 18
Oltre ovviamente alla Carriera, le altre modalità Veloci classiche dei giochi MotoGP sono tutte presenti, partendo dal Gran Premio per arrivare al Campionato, senza dimenticare le sfide a tempo Time Attack. Novità per i giocatori Xbox, ma già presente lo scorso anno su PlayStation, ecco arrivare la modalità a premi MotoGP eSport Championship. Al momento questa opzione non è ancora disponibile, ma viene annunciata come una versione più grande e strutturata rispetto al 2017. Parliamo di un torneo online aperto a tutti i giocatori che prevede, a partire dal 18 luglio, una serie di sfide su circuiti internazionali di Austin, Sachsenring, Qatar e Austria. I 12 concorrenti più veloci accederanno alla prima semifinale che si svolgerà a settembre nel Misano World Circuit Marco Simoncelli. Successivamente si passerà ad un’altra selezione che si svolgerà sui circuiti di Phillip Island, Mugello, Sepang e Tailandia. Anche qui i migliori passeranno ad una seconda semifinale che si terrà il 2 novembre presso il Movistar eSport Center di Madrid. Come lo scorso anno, la finale si terrà a Valencia il 16 novembre, in concomitanza con la conclusione della stagione di MotoGP e avrà come montepremi una BMW M240i Coupé per il vincitore, una KTM RC 390 per il secondo qualificato e altri premi esclusivi per gli altri partecipanti.
Questa modalità online ci dà lo spunto per parlare del MotoGP ID, una nuova sezione del gioco che rappresenta la nostra carta d’identità motociclistica verso gli altri giocatori. Conterrà infatti tutte le nostre statistiche relative a MotoGP 18; dalle ore giocate alle gare disputate, dalle vittorie alle pole. Una scheda dettagliatissima che ci darà la possibilità di compararci con quelle degli altri giocatori e, si spera, non permetterà a nessuno di barare online.
Come per lo scorso anno, si entra nella modalità Carriera partendo dalla Red Bull Rookies Cup, punto soft per iniziare e metterci nelle condizioni di scalare gradualmente verso le categorie motociclistiche più nobili. Il primo impatto con la nuova grafica l’avremo scegliendo il nostro avatar e vedendo le nuove sequenze video che introducono alla gara. Passi per il nostro inespressivo viso, ma le nuove sequenze come l’introduzione alla gara presentata dalla voce di Guido Meda e la griglia di partenza con le Ombrelline sono esempi di grafica del passato, quasi bidimensionale e spigolosa: da dimenticare! Bisogna attendere l’inizio gara per apprezzare il lavoro fatto con le moto ed i circuiti, tutta un’altra storia. Luci, shader, colori sono tutti ben dosati e ci fanno tirare un respiro di sollievo per il pericolo che la delusione totale fosse dietro l’angolo.
Ma le moto non sono solamente esteticamente ben realizzate, il loro modello di guida è cambiato radicalmente nella fisica. Sin dalle prime curve o nelle prime brusche decelerazioni dovremo riprogrammare il nostro sistema di guida a cui i precedenti MotoGP ci avevano abituati. Che si usino tutti gli aiuti o si sia già provetti motociclisti, il risultato non cambierà, dovremo trovare il giusto set-up per domare il bolide in curva o affrontare correttamente la staccata dopo il rettilineo a manetta. Ma tutto questo sarà più facilmente realizzabile solo quando, dopo aver superato il primo giro di gare, potremo ottenere un posto in un team Moto3 ed iniziare a sfruttare una delle novità di MotoGP 18, lo Sviluppo delle moto.
Sì, perché se da un lato è sparita la Carriera Manageriale, dall’altro è stata introdotta la possibilità di costruirci, a suon di vittorie e risultati, una vera e propria strategia evolutiva per il nostro mezzo. I punti sviluppo che otterremo ci serviranno per modificare Motore, Freni, Sospensioni, Telaio e Aereodinamica. Il loro miglioramento evolutivo dovrà essere pianificato attraverso cinque passaggi incrementali al fine di ottenere il giusto set-up da applicare prima della partenza. Ma se la guidabilità sarà un piacevole obiettivo per ottenere le migliori soddisfazioni dalla nostra moto, dovremo purtroppo vedercela con l’imponderabile variabile dell’IA dei nostri avversari che, anche quest’anno, è un po’ ballerina. Prima di prendere la mano con le entrate da dietro o i tagli degli avversari, avremo modo di cadere molte volte e così verificare il sistema dei danni generati dal nuovo motore grafico che è migliorato ma non ancora veramente realistico.
Infine, come nei precedenti capitoli, MotoGP 18 ci mette a disposizione come modalità online multigiocatore la Partita Privata oppure il Matchmaking. Per gareggiare in privato con i nostri amici avremo le opzioni Gran Premio e Campionato, dove potremo scegliere qualsiasi categoria e qualsiasi circuito, mentre Matchmaking sarà del tutto casuale. Quest’ultimo ci consente di entrare in una gara già iniziata con una modalità Spettatore permettendoci di spostarci da un pilota all’altro vivendo il loro stile di guida sino al termine della gara, per poi entrare in prima persona nella competizione successiva. Nella prova fatta il funzionamento è stato decisamente buono e soprattutto, tutte le volte, ho trovato un numero medio di giocatori online superiore rispetto al passato.
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