Recensione - Metal Gear Survive
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Tante anticipazioni ed una recente beta non hanno fatto altro che accrescere le curiosità, ma anche i dubbi, sulla supposta continuità concettuale di Metal Gear Survive con la serie creata da Hideo Kojima. Dubbi alimentati anche dalla brutale modalità con cui Kojima ha rotto tutti i legami con la Konami, nonostante l'ottimo successo di Metal Gear Solid V. Insomma, almeno fino al lancio la strada è stata sicuramente in salita per questo videogioco, con una grossa fetta della comunità molto scettica in proposito. Ma il titolo meritava davvero tanto astio, o si è trattato solo di errati preconcetti? E' quello che ho cercato di capire analizzandolo con uno sguardo più neutro possibile.Con una lunghissima sequenza introduttiva, Konami ci immerge nella nuova storia cercando di annodare più fili possibili agli avvenimenti di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, dopo il quale il gioco ha luogo. Riviviamo così gli ultimi momenti della Mother Base quando scopriamo si aprì un wormhole, un varco spazio-temporale che risucchiò tutto ciò che era rimasto della base, uomini compresi. Questa lunga cut-scene è anche l'occasione per la creazione del nostro personaggio (uomo o donna) che, una volta definito nelle sue caratteristiche principali, sarà anche parte integrante delle sequenze video successive. Scopriamo così che impersoniamo "Il Capitano", un membro di Militaires Sans Frontières che è riuscito a sfuggire al wormhole, perdendo però al suo interno un braccio e cadendo poi in una morte apparente; ci risvegliamo mesi dopo in una struttura militare segreta del governo americano, dove un uomo di nome Goodluck ci spiega che oltre il wormhole c’è Dite, un mondo parallelo dove un’infezione ha trasformato tutti gli abitanti in zombi chiamati Vaganti ma che è anche sede del Kuban, un cristallo fonte di una potentissima energia. I militari ritengono per questo il mondo di Dite strategicamente importante, e quindi già da tempo vi spediscono unità speciali in missione; purtroppo però non c’è più traccia dell’ultimo gruppo di uomini inviati lì, chiamati i “Corpi di Caronte”. Ci viene quindi affidata la nostra missione: attraversare volontariamente un nuovo wormhole per recarci su Dite, salvare tutti i sopravvissuti, trovare una cura per l’infezione e, cosa non trascurabile, tornare a casa. Sembra una missione disperata, ma il Capitano si lascia convincere dal fatto che, quando il wormhole gli amputò il braccio, lo infettò anche col virus zombificante, e deve quindi cercare una cura prima che questo si manifesti. Eccoci quindi catapultati nell’inferno di Dite, dove muoveremo i nostri primi passi insieme a Reeve, il primo personaggio che incontriamo e che ci affianca mentre ci vengono introdotte le meccaniche base del gameplay.
MX Video - Metal Gear Survive
Metal Gear Survive è un titolo always-on, infatti anche nella sua componente single-player richiede sempre la connessione. Ci si muove in terza persona ed i dialoghi solo in inglese con localizzazione in italiano dei sottotitoli e di tutti i menu. Il genere è spietatamente survival: anche se il feeling con cui ci muoveremo si rifà alle meccaniche di Metal Gear Solid V, scordatevi il tipico stealth di Snake o quantomeno l’uso che ne facevamo per le nostre uccisioni o per muoverci nelle mappe. Qui entriamo in un altro mondo con meccaniche diverse ma profondissime, dove il nostro principale obiettivo è sopravvivere. L'avventura inizia tra i resti di una base dove troviamo Vergil, l’intelligenza artificiale che ci permetterà di gestire il nostro campo base, le missioni ed i compagni che via via faranno parte di questo luogo e che ci aiuteranno a completare alcune missioni. Una delle componenti più importanti del gioco è il crafting, che ci permette di creare tutto ciò che nel gioco potrà servirci per sopravvivere. Tramite banchi di lavoro per armi, indumenti ed accessori, questi oggetti possono essere creati o modificati/potenziati grazie a quanto riusciremo a raccogliere nel mondo di gioco, o quanto ci sarà elargito come ricompensa per le missioni.
Il nostro personaggio dovrà padroneggiare abilità di creazione base e avanzate per sopravvivere in questo scenario ostile, ma prima ancora di pensare ad armarci fino ai denti o creare barriere difensive per il nostro avamposto, dovremo affrontare le tematiche base della nostra sopravvivenza: la fame e la sete. E qui ci confronteremo con uno scoglio del gioco che alcuni potrebbero ritenere frustrante, perché dovremo investire un bel po’ di tempo per capire come calibrare la ricerca del cibo e dell’acqua prima di decidere di affrontare qualsiasi altra missione. Non è qualcosa che rischieremo di dimenticare, perché i livelli di Vita e Resistenza sono tra i pochi indicatori a schermo sempre visibili. L’ossigeno è la terza importante componente che non dovremo mai farci mancare. Ci servirà per muoverci nella parte più importante di questo mondo alternativo, avvolta da una nebbia estremamente pericolosa ed affrontabile solo con un respiratore, per cui dovremo fare particolare attenzione alla quantità di ossigeno rimasta nella nostra bombola. Ovviamente quest'area è quella più ricca di oggetti da raccogliere, quindi trovare le risorse per creare equipaggiamento ed armi, nonché cibo, non sarà mai una passeggiata. Una volta dentro bisogna armarsi di pazienza e raccogliete veramente tutto ciò che troviamo perché per creare ciò di cui abbiamo bisogno bisognerà anche trovare le ricette e spesso saranno necessari più componenti simultaneamente, ed facile non riuscire a completare una missione per la mancanza di acqua o di un pezzo di ferro.
Le prime missioni del gioco serviranno come un immenso tutorial e per prendere le misure sulle tante attività ricorrenti da svolgere per sopravvivere. Per spostarci utilizzeremo una mappa richiamabile dal menu sulla quale potremo posizionare non solo gli obiettivi ma anche dei segnalatori che ci indicheranno dove trovare elementi importanti per il gioco, quali fonti d’acqua, animali, materiali utili e altro ancora. Le missioni principali si dividono in due categorie: missioni di recupero di un oggetto o di una persona, e missioni di tipo "tower defense" per attivare gli escavatori elettronici. In tutti casi dovremo vedercela con i Vaganti che, pur essendo lenti e ciechi, riusciranno a farci molto male se affrontati in maniera diretta. Ma diamo tempo al tempo, perché il nostro personaggio seguirà uno sviluppo basato sulla quantità di Kuban che otterremo uccidendo i nemici, e che ci farà salire di livello permettendoci di accedere a potenziamenti fisici o abilità nel combattimento. A questo punto potremo disporre armi più efficaci e di mosse di combattimento evolute che ci semplificheranno molto la vita quando dovremo affrontare i Vaganti.
Molte ore passeranno in missioni primarie e secondarie dal sapore un po’ ripetitivo facendovi addirittura pensare ad una totale assenza di storia, ma ad un certo punto arriverete una vera e propria seconda fase che, grazie anche a punti più movimentati e sequenze video accattivanti, vi risveglierà da un po’ di monotonia vissuta in precedenza. La presenza di nuovi nemici e strane creature, l’accesso a nuove strutture difensive ed offensive, ma soprattutto il vostro personaggio ormai maturo nella sua evoluzione, daranno nuova vita al gioco consentendogli di riscattarsi nella sua componente giocatore singolo.
Metal Gear Survive ci propone anche una modalità multiplayer cooperativa in cui possiamo essere raggiunti da un massimo di altri tre giocatori per completare le diverse missioni. Interessante il fatto che tutta l’esperienza, i progressi e gli obiettivi raggiunti nella modalità giocatore singolo saranno conservati e applicati al nostro personaggio anche in questa modalità. Nota sicuramente positiva, in questo caso, è l’assenza delle problematiche associate alla fame e alla sete. Le missioni non sono molte e le poche presenti richiamano fortemente quelle della modalità giocatore singolo. Al centro c'è la difesa dei nostri escavatori tramite posizionamento di torrette, di trappole e fuoco a volontà sulle ondate dei nemici molto diversificati tra loro. Tra un’esplosione e uno scontro avremo anche il tempo per missioni secondarie che ci daranno ricompense molto allettanti ed energia Kuban che, come già detto, potremo utilizzare per potenziare il nostro livello conservandole anche tornando nella modalità giocatore singolo.
Il mondo di Metal Gear Survive è un open world in cui Konami, non volendo farci troppo soffrire di nostalgia, ripropone volutamente alcuni scenari tratti dagli ultimi episodi di Metal Gear Solid V. Ed anche qui il buon vecchio Fox Engine fa il suo ottimo lavoro non deludendo né facendoci spalancare la bocca in meraviglia. Tutto sommato il prodotto finale è di buona fattura, con qualche imprecisione grafica assolutamente tollerabile.
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