Recensione - The Fall Part 2: Unbound
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Inizio subito con una premessa importante: leggendo questa recensione troverete degli spoiler importanti sul finale del primo The Fall, perché la storia segue direttamente un'importante rivelazione avvenuta alla fine del gioco. Se avete intenzione di giocarci o dovete ancora finirlo, vi sconsiglio quindi di continuare a leggere e godervi prima il titolo originale, comunque molto meritevole. Se invece avete già completato il primo gioco o non temete spoiler, procediamo pure.Fatta questa doverosa premessa, partiamo subito con un piccolo reminder: cos'è successo nel primo capitolo di The Fall? Nel gioco seguivamo la storia di A.R.I.D., la tuta robotica che su una navicella spaziale cercava disperatamente di trovare le cure per l'astronauta al suo interno, privo di sensi. Per il bene del suo ospite, l'IA della tuta era costretta a riscrivere ripetutamente le proprie regole, così da superare le barriere della propria programmazione e poter garantire la salvezza dell'umano al suo interno. E da qui il colpo di scena alla fine del gioco: all'interno della tuta non c'era mai stato nessuno, una rivelazione che mette in dubbio l'esistenza stessa dell'IA.
The Fall Part 2: Unbound riparte da qui, mostrandoci un'A.R.I.D. in condizioni abbastanza critiche, con il suo corpo robotico praticamente distrutto. La sua mente artificiale è però ancora intatta e riesce quindi ad intrufolarsi nella rete, rendendo superflua la necessità di legarsi ad un corpo fisico. Da qui il sottotiolo "Unbound", traducibile come "senza catene" o "senza vincoli". Il gioco ci vede quindi controllare l'IA all'interno di una rete globale rappresentata in maniera molto stilizzata, mentre è alla ricerca di un senso per la sua stessa esistenza.
Questo avviene con una struttura che si può definire come un bizzarro mix di puzzle e metroidvania, tra aree digitali a scorrimento laterale da esplorare con tanto di ampi salti, porte da aprire e spostamenti rapidi tra torri virtuali, il tutto per cercare di andare più avanti possibile nel mainframe. Ovviamente non mancano i pericoli, rappresentati da dei virus che andranno affrontati con un sistema di combattimento piuttosto semplice basato su schivate dei colpi nemici e sparatorie con aggancio automatico dei bersagli.
MX Video - The Fall Part 2: Unbound
Come prevedibile, comunque, non sono i combattimenti il punto focale di The Fall Part 2: Unbound ma l'esplorazione all'interno del sistema alla ricerca di una via d'uscita mirata alla sopravvivenza, ed anche stavolta per farlo A.R.I.D. dovrà riprogrammare i propri parametri, ma non solo questi: ci imbattiamo infatti anche in dei robot dei quali possiamo assumere il controllo per tornare a camminare nel mondo reale. Si inizia con un androide maggiordomo rimasto incastrato nel suo loop che gli vede serve i propri padroni anche quando questi non ci sono più, passando poi per un robot esperto di arti classiche che è convinto di essere unico ed inimitabile nonostante ci siano migliaia di altri robot del suo stesso modello, per poi passare ad una escort robotica che per tutta la sua esistenza altro non ha fatto che soddisfare gli umani nello spazio e che ora inizia a constatare quanto sia degradante la propria esistenza.
Queste storie, di cui vi ho volutamente rivelato il meno possibile, sono l'aspetto più affascinante di tutto il gioco. Le sequenze nel mondo digitale con relativi combattimenti sono praticamente solo dei ponti di collegamento tra queste storie, e lo sviluppo delle storie di questi robot assieme a quella della protagonista rappresenta il vero cuore del gioco insieme ad esplorazione, sperimentazione ed enigmi. Si esplora, si dialoga con i personaggi, si interagisce con l'ambiente e si risolvono rompicapo in stile punta e clicca.
Rispetto al primo capitolo la durata del gioco subisce un notevole salto passando a circa 6-7 ore per vedere la fine del gioco, anche se la seconda metà si è trascinata un po' riciclando qualche idea di troppo e offendo un finale un po' improvviso e non molto risolutivo. Il nuovo titolo di Over The Moon è dispone inoltre della localizzazione italiana per menu e sottotitoli.
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