Recensione - The Mummy Demastered
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Inizio con una considerazione molto personale: secondo me il film de La Mummia non era affatto malvagio, il suo crimine più grave è stato semmai associarsi a un franchise in passato abbastanza apprezzato di cui però non ha mantenuto molti elementi. Si fosse chiamato in un altro modo, credo che il film avrebbe avuto un maggiore apprezzamento, pur con i suoi difetti. Come inizio dell'universo cinematografico Dark Universe, però, pone alcuni mattoni interessanti per la costruzione di un mondo di mostri e di déi, con i risultati ai box office europei che dovrebbero garantire una certa sicurezza per i prossimi film del nuovo mondo di Universal.Stupisce non poco quindi l'arrivo del gioco su licenza The Mummy Demastered. Annunciato diversi mesi dopo l'uscita del film quando l'hype ormai si era drasticamente abbassato, il gioco di WayForward si propone come un vero e proprio esperimento retrò che ricorda molto i giochi su licenza di qualche decennio fa, ma con diverse scelte di design moderne che mantengono fresco il gameplay. Qui vediamo protagonista un soldato dell'unità speciale Prodigium, l'organizzazione capitanata nel film da Russell Crowe nei panni del Dr. Jekyll e che ha qui lo scopo di cacciare mostri e scovare tesori dalle caverne egizie fino alle strade di Londra, alla ricerca della dea egizia Ahmanet. Il gameplay potrebbe essere, in maniera piuttosto semplificativa, riassunto come la summa dei classici Metroidvania con un tocco di Contra. I livelli aperti con sezioni platform, esplorazione, backtracking e ricerca di potenziamenti e tesori si uniscono con gli shoot 'em up tosti e violenti alla Contra e Metal Slug, dando al giocatore un ampio arsenale per sbarazzarsi di tantissimi mostri e creature bizzarre, da piccoli insetti fino a veri e propri mutanti.
MX Video - The Mummy Demastered
La giocabilità è abbastanza simile a quanto ci si può aspettare dai titoli del genere a 16-bit. In un nugolo di livelli bidimensionali connessi tra loro si corre, si salta, si spara in 8 direzioni. C'è anche la possibilità di bloccarsi in un punto per mirare con maggiore precisione senza rischiare di spostarsi, similmente a quanto visto in Cuphead. L'area di gioco è suddivisa in schermate distinte, ricche di mostri che respawnano a ogni passaggio come in molti Metroidvania. Non c'è però il rischio di finire i proiettili: l'arma di base ne ha infiniti, quelle più forti sono limitate ma i nemici ci lasciano spesso munizioni quando uccisi, oltre ad altri equipaggiamenti come granate utili non solo ad eliminare nemici ma anche per aprire nuovi varchi laddove il level design lo prevede, per esempio in caso di strade sbarrate da assi di legno.
Prevedibilmente l'esplorazione è una parte molto importante di The Mummy Demastered, con la possibilità di scovare aree con oggetti parecchio utili per il proseguimento: boost alla salute massima, armi più potenti come il fucile a pompa e il distruttivo lanciafiamme, ma anche una mappa, utilissima per scovare le aree inesplorate della zona interessata. Ci sono anche ben 50 reliquie nascoste in giro per il gioco, forse unico vero endgame una volta completata la storia di 5-6 ore che passa attraverso molte aree e anche diversi boss. Ci sono però alcune meccaniche davvero uniche nel gioco, una su tutte la zombificazione.
Dark Souls ha insegnato a molti giocatori che la morte è un passaggio quasi inevitabile, e per non rischiare di perdere quanto guadagnato dall'ultimo checkpoint è bene poter ritrovare il proprio cadavere. The Mummy Demastered porta questo concetto più in là, perché alla morte del personaggio si perde ogni cosa: armi, potenziamenti, oggetti, tutto, e si riparte dal checkpoint più vicino nei panni di un nuovo soldato. L'unico modo che abbiamo di recuperare tutti gli oggetti è di eliminare la reincarnazione del nostro soldato precedente, ormai zombizzato ed in grado di attaccarci con le armi che avevamo al momento della morte. Se dovessimo morire ancora, dovremo ora affrontare ben due soldati zombizzati, assieme ai mostri già presenti nell'area. Una punizione severissima, ma il gioco non è troppo difficile e con un po' di attenzione si può sopravvivere all'intero gioco, specie perché i bonus di salute sono facili da trovare e si nascondono spesso anche dietro a casse o lampadari distruttibili, che come per i mostri respawnano a ogni accesso in un'area.
Come già accennato, il vero endgame del gioco è al limite la ricerca degli oggetti mancanti, comprese le 50 reliquie segrete, alcune delle quali davvero ben nascoste. Non ci sono difficoltà aggiuntive, una modalità new game+ o varianti multiplayer, e in questo senso sicuramente il prezzo di lancio di 19,99 Euro può far storcere il naso ad alcuni dato che può bastare un lungo pomeriggio per arrivare a sconfiggere l'ultimo boss. C'è comunque abbastanza materiale per gli appassionati dei videogiochi retrò, con sprite curati, aree affascinanti in 16-bit e una colonna sonora d'epoca davvero molto riuscita. Non manca nemmeno la localizzazione italiana, che traduce egregiamente ogni testo presente nel titolo, con i dialoghi rigorosamente a testo come nei giochi d'epoca.
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