Recensione - Assassin's Creed: Origins
Il Gioco
Egitto, circa 50 A.C.: è l'era tolemaica, durante la quale il faraone Tolomeo regnava insieme alla sorella maggiore, nonché sposa, Cleopatra. Siamo molto distanti dall'era dei grandi faraoni-dèi, quelli che circa 2.500 anni prima eressero le grandi piramidi, imponenti strutture che sono ora viste come misteriose reliquie dell'antichità. La civiltà egizia subisce ora l'influenza di altre culture, come la vicina Grecia ma soprattutto quella romana, con la quale l'impero ha stretto una forte alleanza che ha dato vita a sfarzose città romane come Alessandria e Cirene. Ci troviamo inoltre in un momento di forti conflitti interni: Tolomeo, preoccupato dalla crescente popolarità di Cleopatra, cerca di deporla costringendola all'esilio, ma l'ambiziosa regina non se ne sta certo con le mani in mano e lotta per tornare sul trono d'Egitto, minando gli sforzi del fratello e cercando aiuto negli alleati romani.In questo contesto facciamo la conoscenza del protagonista di Assassin's Creed: Origins: Bayek, il Medjay della città di Siwa. I Medjay erano una sorta di protettori ed aiutanti del popolo, che ascoltavano i problemi della gente per raddrizzare i torti o aiutare le persone con i loro problemi. All'inizio del gioco troviamo però il nostro eroe impegnato in affari ben più personali: un gruppo di misteriosi individui mascherati ha infatti assassinato il figlio che Bayek ha avuto con la bella ed agguerrita moglie Aya, ed i due sono ora più determinati che mai nello scoprire e vendicarsi degli autori del delitto: Bayek seguendo indizi e piste fino all'individuare i vari responsabili, Aya invece mettendosi al servizio di Cleopatra per ottenere i favori necessari a smascherare i misteriosi assassini. Questo li porterà un po' alla volta a scoprire una cospirazione ben più ampia, che minaccia l'intero Egitto.
Il gioco ci pone quindi nei panni di Bayek immergendoci in un vastissimo mondo liberamente (o quasi, ed il motivo di ciò lo capirete a breve) esplorabile, dove affrontare missioni principali e secondarie fino alla conclusione della storia tra esplorazione, dialoghi e combattimenti. Messa così, potrebbe sembrare che siamo di fronte ad un classico Assassin's Creed non diverso da quelli che l'hanno preceduto, ma questo non potrebbe essere più lontano dalla realtà. Certo, Assassin's Creed: Origins mantiene elementi importanti del franchise come la "sincronizzazione" con il territorio circostante in apposite torri da scalare con successivo salto della fede, ma bastano i primi minuti di gioco per renderci conto che molto è cambiato rispetto al passato. Una delle prime cose che noterete, ad esempio, è che accedendo alla mappa del mondo di gioco e zoomando tutto indietro, non solo questa risulta essere vastissima e con tantissimi territori diversi, ma anche che questi sono marcati da un indicatore di livello: alcuni sono adatti a personaggi con livello 1-5, altri richiedono livello 6-8 fino ad arrivare a territori che indicano come livello ideale 37-40.
MX Video - Assassin's Creed: Origins
Questo si ricollega direttamente alla nuova natura action-RPG del titolo, un'assoluta novità per la serie: Bayek dispone infatti di un livello d'esperienza che va da 1 a 40, aumentabile ottenendo punti XP svolgendo missioni, scoprendo nuovi luoghi e battendo i nemici. Non è però l'unico ad avere un livello: anche i nemici sono rappresentati da un livello che ne indica la letalità, e mentre non è un gran problema (almeno a difficoltà normale) affrontare nemici di 1-2 livelli più alti di noi, già oltre i 3 livelli in più iniziano a diventare quasi impossibili da far fuori, perché li danneggiamo molto poco e loro, in contrario, riescono ad abbatterci con un paio di colpi. I valori associati alle varie aree sulla mappa indicano quindi il livello dei nemici che vi incontreremo all'interno, ed è una chiara indicazione che ci suggerisce "se non sei del livello adatto, non ti avvicinare".
Ovviamente la scoperta di nuove aree della mappa è "pilotata" dalla progressione delle missioni principali: man mano che le completiamo ci elargiscono XP che ci aiuteranno a raggiungere nuovi livelli, ed un po' alla volta, di missione in missione, ci inoltreremo in territori di livello sempre più alto. Ma, a differenza degli altri AC, qui non basterà seguire solo le missioni principali per completare la storia: le missioni stesse hanno infatti un livello consigliato per essere svolte, e potrà capitare ad esempio che finiate una missione a livello 10 che sblocca la successiva di livello 14. Questo significa che, prima di poter procedere con la storia, dovrete darvi da fare in altre attività per poter raggranellare XP e raggiungere il livello desiderato, o almeno avvicinarvici maggiormente.
Le attività accessorie possono essere di diversi tipi: troviamo ovviamente le missioni secondarie, che fortunatamente stavolta sono molto più interessanti che in passato, dando vita a delle vere e proprie sotto-trame che ci fanno esplorare diversi lati della storia dell'Egitto, ma oltre a queste ci sono anche le attività di completamento di luoghi presidiati dai nemici (accampamenti, fortini, navi) in ognuno dei quali dobbiamo trovare delle casse di bottino e uccidere uno o più capi; raggiunti questi obiettivi, la location è completata e riceviamo un premio in XP. Inoltre ci troviamo pur sempre nell'antico Egitto, ed un'ulteriore attività molto interessante è l'esplorazione di tombe e piramidi: qui non dovremo vedercela con nessun nemico, ma dovremo cercare di trovare la strada per la stanza del tesoro di ognuna di queste strutture arrampicandoci, esplorando e risolvendo enigmi più o meno complessi basati sullo spostamento di pesi ed azionamento di meccanismi.
Per scovare tutte queste attività, ed anche per individuare e marcare i nemici presenti nei vari luoghi scoprendone posizione e livello, arriva in nostro aiuto un'ulteriore novità del gioco: l'aquila Senu. Bayek ha sempre con sé questo compagno col quale condivide un rapporto simbiotico, e se ne serve per perlustrare le nuove aree o i luoghi delle missioni. In qualunque momento basta premere in alto sul d-pad per controllare direttamente Senu e farlo volare entro una certa distanza dal protagonista; quando vogliamo poi analizzare tutto quello che c'è in una certa area, basta premere il grilletto sinistro per attivare una modalità in cui il tempo rallenta e possiamo inquadrare i vari edifici, rivelando nemici (con relativa indicazione di livello), scrigni ed oggetti vari. Di fatto Senu sostituisce la rivelazione degli oggetti che in passato si faceva con la sincronizzazione sui punti d'avvistamento, che ora serve solo a creare nuovi punti di salvataggio e potenziare i sensi del rapace, ma risulta anche fondamentale per pianificare le missioni rivelando la posizione dei nemici. Qualora però ci avventurassimo in un'area senza aver fatto prima una perlustrazione (o irraggiungibile da Senu, come l'interno di una piramide), è possibile utilizzare una particolare abilità, l'impulso dell'Animus, per evidenziare gli oggetti più importanti nell'area intorno a noi, ma non i nemici.
Ovviamente gran parte dell'esperienza di gioco è costituita dai combattimenti, ed anche qui troviamo importanti novità. Assassin's Creed: Origins si basa su un nuovo sistema di combattimento che dà molta importanza a parate e schivate: con uno scudo ed una spada equipaggiati, è possibile mettersi in posizione di difesa ed attendere il momento giusto in cui un nemico sta sferrando il suo colpo per deviarlo e contrattaccare velocemente, oppure è possibile effettuare veloci schivate per poi prendere i nemici da dietro. Unito ai molti tipi di armi da mischia (spade, lance, asce, bastoni e martelli) ed archi equipaggiabili, questo rende i combattimenti molto più dinamici e "fisici", soprattutto se ci scontriamo con nemici di livello superiore al nostro. I nemici non si fanno problemi ad attaccarci in gruppo, e dobbiamo quindi cercare di non farci sopraffare schivandoli e disimpegnandoci quando ne abbiamo troppi addosso. Dopo aver portato a segno un certo numero di colpi, si riempie inoltre la barra della concentrazione che ci permette di sferrare un attacco speciale, diverso a seconda della tipologia di arma impugnata, che arreca molti danni ai nemici.
In un Assassin's Creed non può ovviamente mancare la Lama Celata, la caratteristica arma degli Assassini, e qui ne troviamo una versione molto rudimentale, l'antenata di quella che abbiamo visto usare da Altair nel primo gioco della serie (e della quale conserva un particolare inconveniente che vi verrà ricordato molto presto), che non può essere però usata in combattimento ma solo nelle uccisioni stealth.
Ulteriore varietà è aggiunta, nei combattimenti, dai molti potenziamenti di cui possiamo dotare Bayek ed anche dalle molte armi e scudi che troveremo nel corso dell'avventura. Ad ogni passaggio di livello, infatti, ci viene fornito un punto che potremo spendere su un albero di abilità diviso in tre aree: Guerriero, Cacciatore, Veggente. Qui possiamo sbloccare abilità di combattimento oppure la possibilità di usare veleno, bombe fumogene o fuoco (è possibile incendiare la vegetazione per bruciare i soldati che vi si trovano in mezzo, o addirittura usare frecce incendiarie), o anche potenziare le nostre doti di tiro con l'arco, a seconda del tipo di approccio al gameplay che vogliamo adottare. Una delle prime abilità sbloccabili è anche la possibilità di far passare velocemente il tempo passando da giorno a notte e viceversa, utile per affrontare gli accampamenti nemici col favore delle tenebre, quando alcuni soldati dormono e la guardia è più bassa. Man mano che sconfiggiamo nemici e deprediamo tesori, otteniamo inoltre diverse armi dotate di statistiche e livello minimo necessario per utilizzarle: possiamo così potenziarci costantemente con armi capaci di arrecare sempre più danni e di livelli di rarità diversi. Ma come fare se siamo particolarmente affezionati ad un'arma che non vogliamo lasciare anche se ha un livello molto più basso del nostro? Semplice, basta recarsi presso un fabbro che, oltre a vendere armi, può potenziare ed alzare di livello quelle già in nostro possesso, purché possiamo permetterci la spesa con le monete guadagnate giocando. E' possibile anche acquistare nuovi capi d'abbigliamento presso le sarte presenti nelle varie città, ma in questo caso si tratta unicamente di migliorie estetiche.
Come già accennato, ritroviamo in Assassin's Creed: Origins anche la componente stealth: i livelli sono ricchi di aree con erba alta in cui nasconderci ed avvicinarci di soppiatto ai nemici, ma è anche possibile sorprenderli da dietro i ripari, attaccarli dall'alto o nasconderci nei carretti di fieno tipici della serie. Completare intere missioni unicamente in maniera stealth può dare molte soddisfazioni; attenzione però anche in questo caso al livello dei nemici, perché mentre è possibile assassinare alle spalle un nemico di livello pari al nostro, quelli che hanno un livello molto superiore riceveranno solo una piccola quantità di danno anche dagli attacchi stealth, costringendoci poi a fronteggiarli apertamente. Ed ovviamente, ma questo era scontato, ritroviamo nel gioco anche il sistema di corsa acrobatica che ci permette di arrampicarci e correre tra i tetti delle città, anche se qui gli spazi aperti sono molto più frequenti e quindi spesso dovremo spostarci a cavallo, sul cammello (con la possibilità anche di poter usare una specie di "pilota automatico" che ci evita di dover controllare la cavalcatura per lunghi tratti) oppure in barca solcando le acque del Nilo che costeggiano gran parte dei territori del gioco. Ed a proposito di Nilo, Bayek è in grado anche di nuotare sott'acqua, cosa che verrà sfruttata in alcune missioni che hanno a che fare con relitti sommersi o tunnel allagati dall'acqua.
E se questo è quanto c'è da sapere sulle attività nei panni di Bayek, che fine ha fatto la componente del gioco ambientata ai giorni nostri, con la guerra tra Assassini e Abstergo/Templari? Avrete notato che ho accennato in precedenza all'impulso dell'Animus, segno che anche stavolta viviamo le avventure del protagonista tramite il sistema di ricostruzione dei ricordi ancestrali messo a punto dall'Abstergo. E lo facciamo nei panni di una nuova protagonista, la ribelle ricercatrice dell'Abstergo Layla, la quale soffocata dalle imposizioni della corporazione si è recata in Egitto per indagare personalmente su una mummia appena ritrovata. Le fasi nei panni di Layla (vissute nuovamente in terza persona e non in prima come accaduto negli ultimi episodi della serie) non sono tantissime e si rivelano piuttosto brevi, ma pongono delle ottime basi per il futuro della serie rendendo sin d'ora la nuova protagonista interessante quanto lo era Desmond in passato, con una sorpresa finale che farà sussultare i fan della serie.
Prima di passare ai consueti punti di amore/odio della recensione, chiudo con due note: la prima è relativa alla localizzazione, completamente in italiano (da scaricare al primo avvio del gioco, quindi vi servirà la connessione almeno all'inizio), molto ben fatta e convincente. La seconda è relativa al tanto chiacchierato argomento delle microtransazioni: Assassin's Creed: Origins dispone di un sistema di microtransazioni chiamato "Salvatempo" che permette di usare valuta reale per acquisire Dracme (per l'acquisto di oggetti presso i mercanti), materiali vari oppure di comprare Crediti Helix impiegabili poi per comprare costumi, armi o addirittura aumenti di livello. Sono comunque arrivato alla fine della storia senza mai sentire la necessità di "barare" spendendo soldi per potenziamenti o simili: il sistema di progressione nel gioco è molto ben bilanciato e quindi le microtransazioni rimangono solo un modo per velocizzare le cose per i giocatori più pigri (e danarosi). Ma se c'è qualcuno che vuole spendere i propri soldi per potenziarsi e salire di livello più velocemente o per comprare oggetti particolari, affari suoi; l'importante è che questo non rovini l'esperienza a tutti gli altri, e non lo fa.
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