Recensione - Iron Wings
Il Gioco
Jack e Amelia sono due amici d’infanzia con la passione per il volo. Nati all’inizio del secolo scorso, si trovano in età d’arruolamento quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale e decidono quindi di dare il loro contributo entrando a far parte di un’unità speciale creata per fermare l'Ahnenerbe, un corpo dell’esercito nazista con il pallino per l’archeologia e i reperti misteriosi. I due piloti si trovano così a sorvolare gli scenari dell’Europa devastata dal Terzo Reich potendo contare su un ampio spettro di armi e sofisticati strumenti per volgere le sorti della guerra a loro favore.Iron Wings infatti non punta tutte le sue fiches sui combattimenti aerei o sui bombardamenti dei convogli nemici, ma porta a bordo dei velivoli macchine fotografiche, sistemi di intercettazione, decriptazione e osservazione. Il sistema di volo fortemente improntato all’arcade permette così ai giocatori di passare da uno strumento all’altro a seconda dell’esigenza del momento ed in base agli obiettivi assegnati. Se gli scontri a fuoco seguono un po’ le regole classiche dei titoli del genere (chi ha giocato Blazing Angels di Ubisoft durante la scorsa generazione, può già farsi un'idea), la scelta di ampliare i compiti del giocatore permette ad Iron Wings di dar vita a missioni più lunghe e articolate.
Una volta fatti i necessari test prima del decollo, il giocatore si trova a controllare il velivolo in tutte le sue parti, sfruttando i tasti per aumentare o diminuire la velocità, gli stick per effettuare le manovre del timone e i dorsali per i flap delle ali, per compiere curve strette o per scambiare di posto cielo e suolo. Vi sono poi delle combinazioni di tasti che permettono di compiere manovre evasive alquanto spettacolari, che se ben inserite in uno scontro diretto si risolvono in una scena “hollywoodiana” dove la preda diventa predatore o dove si sfiora la punta degli alberi prima di sfuggire ad uno schianto sicuro.
MX Video - Iron Wings
Durante la partita è inoltre possibile passare istantaneamente fra Jack e Amelia, duplicando di fatto le combinazioni possibili in merito alla strumentazione a disposizione. Si può, ad esempio, dotare Jack di mitragliatrici pesanti e macchina fotografica a lungo raggio, mentre Amelia volerà su un bombardiere dotato di un apparato per intercettare le trasmissioni radio. Inoltre, mentre si controlla uno dei due piloti, è possibile impartire semplici ordini all'altro così da avere un pensiero in meno (che spesso si traduce in un nemico in meno attaccato alla propria coda).
Sia i sistemi di fuoco che quelli più inoffensivi hanno delle regole proprie per l’utilizzo. La mitragliatrice, ad esempio, dev’essere portata in linea con il bersaglio così da agganciare la visuale e poter far fuoco con efficacia, mentre il sistema di bombardamento richiede una giusta calibrazione fra altezza e velocità per permettere ai ai cerchi dell’area di impatto proiettati al suolo di allinearsi.
Le missioni di Iron Wings, dal canto loro, sono abbastanza lunghe e segmentate tra diversi obiettivi principali e secondari. Se i primi permettono di proseguire con la trama, quelli secondari sono facoltativi e servono per accumulare verdi dollaroni da spendere nell’hangar prima di ogni missione. Con quel denaro è infatti possibile comprare velivoli migliori, armamenti più pesanti e anche livree mimetiche per risultare meno visibili al nemico una volta in volo. Chi non volesse dedicarsi alle missioni secondarie potrà sempre portare a termine gli obiettivi principali e terminare la missione, rinunciando all’ampliamento della propria potenza di fuoco e trovandosi, di conseguenza, ad affrontare il gioco con un pizzico extra di difficoltà.
Commenti