Recensione - Tacoma
Il Gioco
Tacoma è una base spaziale turistica posta a metà strada fra la Terra e la Luna: si tratta di una stazione di trasferimento per tutte quelle persone che hanno deciso di passare qualche piacevole giornata di riposo sui bungalow lunari. Si tratta di strutture ancora ai primi passi: le pubblicità sparse per la stazione fanno riferimento a strutture di prossima apertura, e la gestione del tutto è ancora in fase di test.Tutto questo si mostra agli occhi della protagonista di Tacoma, Amyitjyoti Ferrier, Amy per gli amici e tutti quelli che non riescono a pronunciarne il nome, una volta salita a bordo della stazione spaziale; la donna è stata ingaggiata dalla multinazionale proprietaria della base orbitante per il recupero dell’intelligenza artificiale di bordo, ODIN, dopo che un grave incidente strutturale ha costretto l’equipaggio alla fuga.
Il recupero di ODIN è però subordinato alla raccolta dei dati registrati durante la permanenza dell’equipaggio su Tacoma. Tale operazione viene compiuta da Amy con l’ausilio di due speciali auricolari (si tratta in realtà di una specie di bottone da applicare sulle tempie) per la realtà aumentata. Una volta indossati, la protagonista e il giocatore che la controlla possono accedere agli eventi avvenuti all’interno della base sotto forma di ologrammi. Ogni membro dell’equipaggio ha un suo ologramma che ne traccia sommariamente la fisionomia. Quando Amy raggiunge un’area dove sono presenti dei dati da raccogliere, può avviare la riproduzione della registrazione ed osservare quanto è accaduto in quella stanza prima del suo arrivo.
MX Video - Tacoma
Le registrazioni possono essere fermate e riavvolte, un meccanismo indispensabile in quanto le persone parlano, camminano e si separano rendendo necessario seguirle per poi tornare indietro e ascoltare i discorsi fatti dagli altri. Un esempio molto chiaro è dato dalla scena di una festa: il supervisore del gruppo è nell’ufficio a sbrigare gli ultimi compiti prima del brindisi, il medico sta completando una partita a biliardo, tecnico e ingegnere chiacchierano seduti a tavola in attesa degli altri, lo stesso fanno botanico e sistemista in cucina. Tutto questo avviene contemporaneamente, e per poter ascoltare tutte le conversazioni Amy deve riavvolgere più volte il nastro e spostarsi all’interno della stanza.
Questo meccanismo ci permette di ricostruire gli eventi che hanno causato l’evacuazione d’emergenza dell’equipaggio e, in misura minore, di prendere parte alle vite dei sei occupanti di Tacoma nel corso dell’anno trascorso a bordo. Non tutto è indispensabile, molti degli ologrammi che si trovano sparsi nei diversi moduli abitativi risultano vecchi e totalmente avulsi dalla trama principale, ma aiutano ad empatizzare con i diversi personaggi coinvolti nelle ultime 72 ore della Tacoma. Il filone narrativo principale, di fatto, copre un arco di circa quattro giorni, arrivando fino a “solo” dieci ore prima dell’arrivo di Amy. Non si tratta comunque di un compito completamente passivo: in alcuni rari casi le porte risultano chiuse da codici di sicurezza, e solamente l’osservazione delle registrazioni permetterà ad Amy di recuperare la sequenza numerica per procedere.
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