Recensione - The Long Dark
Il Gioco
Dopo ben tre anni in Early Access e due in Game Preview su Xbox One, la versione finale di The Long Dark è finalmente disponibile al download sulle nostre console e porta con sé tutte le avanzate meccaniche survival che il gioco ha mostrato finora oltre ad una inedita modalità storia, o almeno i primi due capitoli di essa visto che i restanti tre capitoli saranno rilasciati gratuitamente tra fine 2017 e 2018.Prima di affrontare la storia, però, vediamo di capire di cosa si tratta: The Long Dark è un gioco di sopravvivenza puro, che non accompagna la parola "survival" a non-morti o altri pericoli di fantasia ma che cerca l'approccio più realistico possibile (pur con qualche licenza videoludica) mettendoci di fronte alla gelida e selvaggia natura delle montagne canadesi dove freddo, mancanza di nutrimento e lupi rappresentano i pericoli maggiori. Tutto questo è testabile nel Survival Mode del gioco, una vera e propria modalità sandbox nella quale, dopo aver scelto uno degli scenari di partenza (ci sono 8 vaste regioni, con altre in arrivo in futuro) e la difficoltà più o meno alta, veniamo immersi nell'ambiente con il solo scopo di sopravvivere più a lungo possibile. Le ambientazioni disponibili spaziano da picchi montuosi ad autostrade montane abbandonate fino ad aree costiere, ma tutte presentano alcune costanti: il clima glaciale, una natura sconfinata e la desolazione dei luoghi, con pochi rifugi o altre costruzioni sparsi per l'ambiente in cui ripararsi dalle intemperie.
Il sistema di sopravvivenza del gioco si basa su quattro parametri base del nostro personaggio: temperatura corporea, fatica, sazietà ed idratazione. Attorno a questi, indicati nella parte inferiore dello schermo da quattro icone che possono essere più o meno piene, ruotano tutti i sistemi di simulazione della nostra sopravvivenza, e basta che solo uno di questi parametri rimanga a zero per tempi prolungati per causare la nostra morte o, come menziona il gioco stesso, la nostra deriva nella lunga oscurità. Ecco quindi che, quando l'indicatore di fatica è quasi vuoto, dobbiamo trovare un riparo per dormire e recuperare energia, mentre se quello della sazietà o dell'idratazione si svuotano significa che dobbiamo mangiare o bere qualcosa, ed allo stesso modo se diminuisce quello della temperatura corporea dobbiamo cercare un riparo più caldo, magari accendendo un fuoco. Quando uno di questi indicatori si svuota completamente, assume un contorno rosso ad indicare che tale stato sta comportando una lenta erosione della nostra salute complessiva, indicata da un'apposita barra: se non facciamo qualcosa per correre ai ripari, la nostra fine sarà inesorabile.
MX Video - The Long Dark
Inutile dire che questi "parametri di sopravvivenza" sono strettamente legati tra loro: spesso mangiare cibi salati causa una diminuzione del nostro livello d'idratazione, mentre se andiamo a dormire in un posto gelido oppure con lo stomaco vuoto, le ore di sonno rischiano di farci andare a rischio ipotermia oppure farci morire di fame, per cui è sempre bene tenere d'occhio tutti gli indicatori e far sì che siamo sempre opportunamente equipaggiati e con sufficienti scorte per far fronte a tutte le necessità. E questo obiettivo si raggiunge tramite i meccanismi di raccolta e crafting delle scorte. Il mondo di The Long Dark è ricco di risorse, che vanno però individuate e sapute trattare; per accendere il fuoco necessario per potersi riscaldare, ad esempio, è necessario avere sia una base da accendere (zeppetti, fogli di giornale o altro), sia il "carburante" vero e proprio, fatto di rami e tronchi; tutti questi elementi vanno cercati esplorando gli ambienti, spezzando rami e rametti e la durata ed intensità del fuoco dipenderà anche da quanto e che tipo di carburante abbiamo utilizzato. Per mangiare poi si può cercare negli edifici abbandonati sparsi per la mappa, sperando di trovare scatolette o carne secca, ma anche questi prima o poi finiranno e dovremo quindi dedicarci alla caccia o alla pesca. Ovviamente, anche per portare avanti queste attività dovremo prima trovare o fabbricarci gli strumenti adatti, come fucili (dalle munizioni sempre scarsissime), fili e ami da pesca. Fortunatamente i lupi che abitano il mondo di The Long Dark lasciamo spesso in giro carcasse di cervi parzialmente smembrate, che ci vengono segnalate da gruppi di corvi che volano su di esse: da queste possiamo ottenere carne fresca che andrà però cucinata presso un fuoco, per evitare di contrarre malattie intestinali mangiandola cruda.
Alla nostra salute possono attentare anche varie malattie e danni più o meno profondi, causati dall'attacco di lupi (che possiamo evitare sventolandogli davanti torce o altre fonti di luce, qualora ne disponiamo); una volta che finiamo vittima di ferite o malattie, dobbiamo curarle al più presto utilizzando bende (ricavabili anche distruggendo indumenti o raccogliendo pezzi di tessuto), antibiotici, antidolorifici ed antisettici. E se non disponiamo di questo tipo di medicine? Il mondo del gioco è parco di bacche, funghi e altri vegetali che, se bolliti con acqua, possono creare tisane dagli effetti antibiotici e lenitivi. Gli stessi vestiti che indossiamo, che possiamo cambiare con altri più caldi e validi nel corso delle nostre esplorazioni, possono rovinarsi col tempo e necessitano di cura (troveremo in giro dei kit di ago e filo per le riparazioni) per non trovarli irrimediabilmente distrutti, cosa che ci esporrebbe al pericolo del gelo.
Questi sono solo alcuni esempi dei molti elementi che in The Long Dark concorrono a fornirci una simulazione di sopravvivenza estremamente realistica e che richiede una nostra costante attenzione sia al nostro stato di salute che a quello del nostro equipaggiamento e degli oggetti che trasportiamo. Ma se mentre nella modalità Survival lo scopo è cercare di sopravvivere il più a lungo possibile, ovviamente sbloccando i vari obiettivi e traguardi che possiamo raggiungere man mano che i giorni passano, la modalità Storia del gioco, intitolata "Wintermute", ci offre dei veri obiettivi man mano che seguiamo le vicende di un pilota d'aereo schiantatosi tra le montagne di un'isola al largo delle coste canadesi, mentre cerca di sopravvivere all'ambiente ostile e di seguire le tracce della sua passeggera dispersa dopo lo schianto. Questo ci porterà a visitare diverse aree del mondo di gioco ed incontrare alcuni personaggi che, in cambio del loro aiuto, ci chiederanno di svolgere alcuni compiti per loro; il tutto comunque sulla base dei meccanismi survival illustrati finora, ma applicati ad un'esperienza narrativa con obiettivi specifici. Troviamo quindi diversi dialoghi ed anche molti testi da leggere. Purtroppo per i meno anglofoni, però, segnalo che il tutto è completamente in inglese; gli sviluppatori ci hanno però confermato che la traduzione italiana arriverà nelle prossime settimane, quindi probabilmente nel corso di settembre il gioco sarà tradotto.
Al lancio il gioco include i capitoli 1 e 2 della storia, mentre i rimanenti tre arriveranno gratuitamente tra fine anno e nel corso del 2018; non pensiate però che così ci offra un'esperienza troppo breve, perché completare entrambi i capitoli vi richiederà tra le 15 e le 20 ore a seconda della vostra familiarità con le meccaniche di sopravvivenza del gioco. Oltre a questo troviamo la già menzionata modalità Survival ed inoltre c'è anche una modalità aggiuntiva "Challenges" che ci propone cinque missioni diverse con obiettivi specifici, ognuna delle quali vi terrà occupati per diverse ore. Insomma, contenuti e longevità non sono assolutamente un problema, ed il piano di rilasci dei prossimi capitoli della storia ci garantisce di avere sempre novità da giocare fino all'anno prossimo.
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