Recensione - Everspace
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
La storia di Everspace inizia senza troppe spiegazioni, mettendoci nei panni di un pilota di caccia spaziale che ha perso la memoria e che deve svolgere una serie di missioni per capire chi è realmente e qual è il suo scopo; la trama del titolo si compone così organicamente, mentre esploriamo le immensità spaziali, raccogliamo informazioni e scopriamo complotti politici e guerra tra fazioni. In realtà il protagonista non è un pilota normale ma un clone, uno di tanti: quando muore, la sua coscienza viene trasferita ad un altro clone che continuerà dalla base di partenza la sua esperienza. A parte il (forse involontario) richiamo ai Cylon di Battlestar Galactica, questo elemento è centrale nel gameplay: siamo infatti alle prese con un incrocio tra un titolo di combattimenti spaziali ed un roguelike, basato quindi sul reiterarsi della nostra morte come strumento per procedere nel gioco.Il "loop di gameplay" di Everspace, sulla carta, è molto semplice. In base alle risorse disponibili si sceglie una navicella più o meno forte, impostando eventuali potenziamenti ed abilità. Fatto ciò ci si butta nello spazio scegliendosi un percorso su una mappa, superando sempre più aree piene di minerali e loot da estrarre, mentre si cerca di non morire sotto i colpi dei numerosi nemici. La morte arriverà inevitabilmente prima o poi, ed a quel punto rinasciamo nei panni di un nuovo clone dalla base di partenza, utilizzando le risorse acquisite fino a quel momento per potenziarci ulteriormente e portare avanti una nuova run in nuove aree generate casualmente, cercando di avvicinarci maggiormente alla fine dell'avventura.
MX Video - Everspace
A questa struttura tipicamente roguelike si affianca una giocabilità da "simulatore" alla Elite: Dangerous inizialmente, con la possibilità di guidare la navetta sia con visuale dall'abitacolo che in terza persona; ho virgolettato "simulatore" perché in realtà il titolo di Rockfish Games è molto più semplice ed immediato. Non dobbiamo infatti settare manualmente la velocità o perdere mezz'ora per capire come atterrare: ci basta usare gli analogici e poco altro per destreggiarci al meglio, con la possibilità di eseguire giravolte e manovre avanzate con una discreta facilità.
I nemici sono generalmente navicelle di fazioni nemiche che combattiamo con un arsenale composto da armi di ogni genere che presentano vantaggi e svantaggi come laser, mitra o missili a ricerca; tra un combattimento e l'altro scopriamo inoltre una lore nascosta tra relitti, eventi secondari e così via: un po' alla Dark Souls, per intenderci.
Anche i potenziamenti alla nave sono molti e parecchio personalizzabili: è possibile migliorare pressoché ogni statistica come in un gioco di ruolo, dalla velocità ai danni passando per gli scudi e i danni critici, tutti con una percentuale di probabilità di successo. Insomma, sia durante una partita che tra una run e l'altra è possibile potenziarsi parecchio, riuscendo così ad arrivare sempre più lontano nel percorso e avvicinandoci alla fine del gioco.
Fine che, come solitamente accade nei roguelike, non è certo lo scopo unico del titolo: tra obiettivi secondari con premi in denaro, sblocchi e potenziamenti da ottenere, c'è tanto da fare anche oltre i tentativi di completamento. Ciò che manca sono modalità di gioco aggiuntive o una componente multiplayer: Everspace è un gioco interamente single player con la sola modalità storia, che però tra molti contenuti e una difficoltà piuttosto alta vi terrà occupati per molte se ambite al completamento di tutto. Infine il titolo di Rockfish Games è tradotto in italiano per quel che riguarda testi, sottotitoli e menu.
Commenti