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Trulon: The Shadow Engine

Recensione - Trulon: The Shadow EngineXbox One DigitalGame

In un mondo colorato che combina steampunk e magia, una letale malattia ha colpito la popolazione. Starà alla giovane guerriera Gladia trovare la causa di questa epidemia attraverso un gioco di ruolo con combattimenti a base di… partite a carte? Approfondiamo la conoscenza con Trulon: The Shadow Engine.

Il Gioco

Grazie alle sue origini mobile, Trulon: The Shadow Engine ci presenta visuali chiare, menu semplici ma pratici e un gameplay dove usare praticamente solo l'analogico sinistro e il tasto A. Potremmo infatti definirlo un RPG-lite, un gioco di ruolo "in miniatura" ideale per i neofiti che non vogliono perdersi tra i calcoli scientifici dei loot di Diablo 3, coi combattimenti tattici di The Witcher o con la grandezza di colossi come i Final Fantasy. Si tratta di un gioco dal look cartoonesco molto colorato e semplice, con obiettivi chiari, combattimenti non troppo complessi, loot con poche statistiche e così via.

La storia inizia con Gladia, una giovane guerriera che si rende conto che i suoi compaesani si stanno tutti ammalando di una misteriosa malattia. Non è un caso che tutto ciò è contemporaneo all'arrivo di mostri che hanno invaso le zone circostanti, rendendo complicato viaggiare o fare qualsiasi commissione fuori dalle aree urbane. Sta quindi alla giovane protagonista del titolo iniziare un viaggio per scoprire che sta succedendo, durante il quale incontrerà tante persone che vorranno affidarle delle missioni ma anche altri guerrieri tra maghi, ladri e così via che vorranno unirsi alla sua nobile causa.

MX Video - Trulon: The Shadow Engine

Il gameplay di Trulon: The Shadow Engine appare inizialmente molto classico, non troppo diverso da quanto si vede nei giochi di The Legend of Zelda o Pokémon: esploriamo le aree alla ricerca dei nostri obiettivi, e durante il percorso incontriamo numerosi nemici. E' qui che scatta la vera peculiarità del titolo: il sistema di combattimento è di fatto un gioco di carte. Che siate ancora da soli o con un team di compagni e sia che i nemici siano numerosi o uno solo, i personaggi si alternano a rotazione e ognuno potrà usare il proprio deck di carte (costruito nel corso del gioco) per superare la sfida da vincitori.

Le carte possono essere di tre tipi principali: attacco, che vanno a colpire uno o più nemici, difesa, che riducono l'effetto dei colpi successivi, e di utilità, che possono ad esempio farci evadere colpi o aggiungere poteri magici negli attacchi successivi. Molte carte si attivano nei turni seguenti alla loro attivazione, quindi bisognerà tenere presente quali sono le potenziali mosse del nemico e come combinare al meglio i poteri di ciascun personaggio, dato che esistono anche molte carte esclusive a determinati combattenti. Qualora finiscano le carte del mazzo, inoltre, ci son delle "wildcard" a garantirci attacchi classici o difese basilari. La difficoltà non è troppo alta e il sistema non è particolarmente complesso, quindi ci si fa l'abitudine in pochi minuti.

Come detto, questo sistema si applica ad ogni combattimento, sia per quelli indispensabili alla trama (come i boss) che gli incontri casuali, che sono abbastanza frequenti specie quando viaggiamo da una città all'altra. Ovviamente troviamo anche molti tesori e segreti, utili non solo come loot per potenziare i nostri personaggi ma anche - tramite apposite sfere - per aumentare l'XP guadagnato. L'esplorazione è quindi abbondantemente ricompensata, anche perché trovando più carte e più equipaggiamenti ci facilitiamo la vita nei combattimenti futuri.

Attraverso un mondo steampunk cartoonesco abbastanza anonimo ma comunque simpatico e colorato, le ore di gioco volano via piuttosto velocemente e la trama principale può essere completata in poche ore; anche esplorando ogni angolo difficilmente ci metterete più di una decina di ore ad arrivare in fondo, anche per via di una difficoltà non altissima. La trama offre personaggi simpatici ma una storia abbastanza lineare, che risulta comunque godibile a patto che sappiate l'inglese o altre lingue straniere. Sì, perché Trulon: The Shadow Engine presenta diverse lingue come inglese, tedesco e finlandese, ma purtroppo l'italiano non è incluso.

Amore

Un GdR per tutti

- Una delle prime cose che ho notato giocando a Trulon: The Shadow Engine è come sia un gioco di ruolo potenzialmente per tutti. Se molti action-RPG puntano su sistemi di loot ultracomplessi e molti di quelli a turni offrono sistemi di combattimento cervellotici, nel titolo di Kyy Games c'è qualcosa per tutti, dai neofiti agli esperti. La difficoltà non è mai esagerata, il look è colorato e simpatico il sistema di loot è molto chiaro ed i combattimenti sono originali ma alla portata di tutti: l'esperienza di gioco ha tutte le carte in regola per risultare e godibile dall'inizio alla fine per chiunque.

E' tempo di duellare!

- Ho menzionato il sistema di combattimento originale non a caso, perché qui ogni scontro è una sfida a carte: quasi come fossero le sfide di Yu-Gi-Oh!, i combattenti devono usare a turno le proprie carte per sovrastare il nemico. Nulla di troppo complesso per fortuna: oltre agli attacchi normali infatti è possibile intervenire sulla potenza degli attacchi stessi, le difese, curarsi, offrire bonus magici e così via, preoccupandosi di far combaciare al meglio deck e poteri di tutti i membri della squadra per essere realmente efficaci. Un sistema decisamente interessante.

Esplorazione ben ricompensata

- L'esplorazione non dà vita solo a molti combattimenti, ma riesce ad elargire molti frutti ai giocatori più attenti. Accettando quest secondarie e scovando tesori nascosti possiamo infatti guadagnare XP, utili per salire di livello, ma anche trovare equipaggiamenti che ci aumentano le statistiche nonché carte più potenti; più esploriamo e più abbiamo chance di potenziarci.

Odio

Dove vado?

- Sia il mondo di gioco che alcuni dei dungeon avanzati possono essere abbastanza grandi e confusi grazie a tanti bivi e percorsi alternativi, e vi capiterà anche di dover rivisitare mondi precedenti per poter aprire passaggi precedentemente bloccati o interagire con personaggi prima non presenti. Per questi motivi una minimappa, una bussola o una freccia che indicassero la direzione o seguire non avrebbero guastato per non rischiare di perdersi. Nulla di troppo grave, non parliamo certo di mondi ampi come in molti altri giochi di ruolo, ma qualche piccolo grattacapo arriva inevitabilmente.

Un mondo di cliché

- Se il sistema di combattimento è piuttosto unico, non si può dire lo stesso dello svolgimento della trama o dei personaggi. Una malattia misteriosa, dei mostri da sconfiggere! Un mondo steampunk fatto di magia! Un re e villaggi che vivono di agricoltura! Un gruppo di eroi composto da una guerriera, un mago, un ladro! Praticamente, Trulon: The Shadow Engine presenta l'ABC dei cliché dei giochi di ruolo, senza praticamente tentare di offrire idee innovative o insolite.

Realizzazione tecnica approssimativa

- Anche da un punto di vista tecnico il titolo di Kyy Games non eccelle più di tanto. Nulla di ingiocabile, ma la grafica è decisamente sempliciotta ed anche la cura per i dettagli non risulta impressionante: sprite 2D dei personaggi semplici, mondi 3D molto scialbi e poco originali, con anche tanti piccoli problemi di collisione e di compenetrazione degli elementi e degli incomprensibili cali di framerate nei momenti più inaspettati. Niente che vada ad impattare troppo la giocabilità del titolo, ma sono sicuramente piccolezze che lasciano un po' di amaro in bocca.

Poca profondità

- Il sistema di combattimenti a gioco di carte è interessante, ma non certo particolarmente profondo o complesso. L'effetto delle carte si riduce quasi sempre solo a modificare i parametri di attacco e difesa, a rendere immuni o curare i compagni, fare attacchi singoli o multipli, paralizzare i nemici e così via. Con poche carte a disposizione per volta e combattimenti abbastanza corti, non c'è né tempo né spazio per puntare a strategie avanzate. Lo stesso vale per i loot, che hanno solitamente un solo effetto su una statistica singola e finita lì. Il gioco non brilla neanche per longevità, visto che è completabile in un solo pomeriggio. Sicuramente positivo per i neofiti del genere, ma per chi vive di pane e GdR può essere un po' poco.

Tiriamo le somme

Trulon: The Shadow Engine è a tutti gli effetti un mini-RPG senza troppe ambizioni, in un mondo cartoonesco con influenze steampunk ma piuttosto stereotipato e con una trama completabile in un pomeriggio. I combattimenti a base di carte sono una bella novità ma non offrono la profondità sperata; probabilmente non adatto a chi ha già spolpato ogni gioco di ruolo in circolazione, mentre i neofiti del genere potrebbero apprezzare la semplicità del gioco.
6.5

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