Recensione - Sublevel Zero Redux
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Per non conoscesse titoli come Descent e Forsaken, vediamo di spiegare rapidamente cosa sono gli FPS "a sei gradi di libertà". Si tratta di titoli che ci permettono di controllare una navicella spaziale con visuale in prima persona in aree chiuse, prive gravità e caratterizzate da un gran numero di cunicoli. Questo ci consente di ruotare a piacimento anche in verticale ed effettuare manovre di rotazione a bassa velocità, combattendo nemici che possono arrivare da tutte le parti. Come in qualsiasi simulatore spaziale, quindi? No, qui la differenza sta nel fatto che non si vola a tutta velocità ma si procede lentamente come in un FPS, e che giocando all'interno di ambienti chiusi la prospettiva può cambiare continuamente: potremmo entrare in una stanza e trovarci sottosopra, per poi dover uscire dal soffitto verso una nuova stanza. Ed i combattimenti, che sono sempre molti, seguono più le logiche di un FPS piuttosto che i duelli spaziali di un simulatore.Sublevel Zero Redux si inserisce quindi proprio in questo genere, introducendo una storia che non lascia molto spazio all'interpretazione o a considerazioni filosofiche: con la nostra navicella siamo finiti intrappolati nelle profondità di un misterioso pianeta fatto di percorsi labirintici, e dobbiamo quindi cercare l'uscita attraverso un'infinità di stanze generate proceduralmente. Ed ovviamente trovare l'uscita non è così semplice, visto che i tunnel e le aree del pianeta sono pattugliati da nemici robotici armati di laser e missili. Fortunatamente la nostra navicella non è indifesa: possiamo contare sia su un'arma primaria che una secondaria, modificabili nel tempo sia tramite il crafting che raccogliendole in giro per i livelli.
MX Video - Sublevel Zero Redux
Le armi sono reperibili sia distruggendo i nemici che in appositi "loot box" nascosti in giro per i livelli, ma oltre a queste troviamo anche dei "naniti", spendibili poi per il crafting di armi di ogni genere: laser, missili, minigun e così via, che potremo poi equipaggiare due alla volta. Anche i proiettili vanno trovati, visto che sono consumabili, ed è possibile anche aggiornare scudi, motore e altre caratteristiche della navetta.
La mappa di gioco è decisamente labirintica, e la libertà a 360 gradi rende facile perdersi; fortunatamente il titolo ci mette a disposizione una praticissima mappa in 3D che si estende in ogni direzione, mostrandoci ogni parete o cunicolo che abbiamo già visto. Attenzione però, perché in Sublevel Zero Redux non esiste un tasto di pausa: sia il crafting, la gestione dell'inventario che l'accesso alla minimappa ci rendono vulnerabili agli attacchi dei nemici dell'IA, pertanto bisogna sempre fare attenzione che siamo al sicuro prima di compiere azioni simili.
I diversi livelli del gioco possono avere look molto diversi tra loro, ma sono tutti accomunati dalla presenza di un boss finale che "nasconde" l'uscita. Lo stile generale del titolo è abbastanza "pixelloso" per precisa scelta artistica, ma gli ambienti sono caratterizzati da corridoi tecnologici, caverne misteriose, aree piene di lava e molto altro ancora. Ed attenzione che, trattandosi questo di un titolo roguelike, presenta anche il permadeath: una volta che la salute arriva a zero dobbiamo ricominciare dall'inizio con nuovi livelli generati proceduralmente. Per evitare ciò, possiamo curarci con appositi kit reperibili in giro, ma la tattica migliore è cercare di schivare i colpi nemici così da minimizzare i danni. Per fortuna, completando sfide come l'uccisione di tot nemici, è possibile sbloccare nuove navicelle ed armamenti migliori che ci rimarranno anche dopo essere morti; in questo modo ad ogni nuova run le nostre chance di arrivare fino alla fine aumenteranno sempre di più.
La difficoltà del gioco non è altissima, ma chi non è abituato alla libertà a 360 gradi potrebbe trovare difficile non farsi sorprendere dai nemici che possono arrivare letteralmente da ogni direzione. La storia è comunque completabile in 5-6 ore, ma per sbloccare ogni cosa ci vogliono numerose run portando così la longevità totale a dozzine di ore. Sono assenti modalità multiplayer o variazioni di gioco ulteriore, tranne che per la possibilità di aumentare la difficoltà. Non manca infine la localizzazione italiana, che copre abbastanza bene senza troppi errori tutto il testo del gioco.
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