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Call Of Duty: L'Ora degli Eroi
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Recensione - Call Of Duty: L'Ora degli EroiXboxGame

Bisogna ammetterlo: oramai è passato il tempo degli eroi solitari negli sparatutto, ormai quello che va di moda è la squadra, i commilitoni. Basta pensare a giochi come Rainbow Six o Full Spectrum Warrior o tutti i giochi sul Vietnam prodotti negli ultimi tempi. Di solito sono squadre di quattro persone, ma cosa ne pensate di battaglie dalle proporzioni epiche dove voi siete solo uno dei tanti che combattono per un obbiettivo comune contro orde di nemici? Direi spettacolare. Così devono aver pensato quelli della Spark Unlimited, e anche ai piani alti della Activision siccome hanno deciso di creare uno sparatutto in prima persona caratterizzato da conflitti su larga scala.


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Full War Immersion
Per trasmetterci l'idea di essere "persone normali in circostanze straordinarie" tutto, a partire dal background dei personaggi che impersoneremo durante l'avventura fino a arrivare alla riproduzione delle armi è stato molto curato. I personaggi che potremo utilizzare saranno ben sei; dall'orologiaio, al guidatore di trattori, all'ex insegnante di chimica fino al diciottenne arruolatosi appena dopo il matrimonio. Il problema principale è che appena ci si affeziona a uno dei protagonisti bisogna subito passare all'altro non potendo così conoscere a fondo nessuno dei nostri alter ego e non riuscendo ad adattarsi al suo ruolo prima di quello dopo. Il gioco inizia subito in grande stile, siete su una barca e vi dirigete verso Stalingrado. Dopo aver seguito al posto un sergente vi danno la vostra prima arma e appena girate il muro vedete quello che non vi sareste mai aspettato. Decine di uomini appostati insieme dietro una barricata, un capitano che fa un bel discorsetto e all'improvviso tutti che si lanciano a testa bassa all'assalto contro la postazione nemica. Intorno a voi vedete il vosti compagni cadere per colpa del fuoco delle mitragliatrici pesanti ( che siano maledette) e i proiettili, sopratutto se avete un bel Dolby 5.1, che vi sibilano a pochi centimetri dalla testa facendovi immergere nella battaglia come in nessun altro gioco prima d'ora.

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World War II
Non potremo guidare una nostra squadra ma potremo dare solo degli ordini agli uomini come apri una porta o muoviti. Ma come? Non possiamo dare ordini ma possiamo dire a un commilitone di muoversi? Si, dal momento che i nostri compagni, aiutati da un'intelligenza artificiale ai minimi storici riescono a incastrarsi in ogni luogo possibile e immaginabile non lasciandovi passare per un corridoio stretto o lasciandosi uccidere dai nemici, provare l'ultima missione della campagna di Tunisia per credere. L'intelligenza dei nemici invece è discreta, non brillando nè in positivo che in negativo; i tedeschi fanno il loro sporco lavoro ma non si preoccupano di correrci incontro ad arma spianata solo per farsi uccidere.
Il gioco è diviso in 3 campagne principali, qulla del 1942, a Stalingrado, quella del 1943 in Tunisia e la Liberazione del Belgio nel 1944 tutte introdotte da interessanti filmati storici rigorosamente in bianco e nero dell'epoca, per accentuare il senso di realismo storico. Le tre campagne sono formate in tutto da 19 missioni che nonstante la grande linearità sono sempre molto varie dal momento che oltre ai normali"vai dal punto A al punto B" a piedi ci saranno anche delle parti in cui si potrà guidare un carroarmato, che occuperanno circa il 30% del gioco. Il sistema di controllo, sia per il personaggio che per il carroarmato è ottimo, molto intuitivo e semplice da usare anche se dare al nascosto tasto nero la funzione di tasto "azione" è sicuramente poco usuale. Per il resto, nonostante non sia ai livelli di giochi come Halo, non dovrete mai preoccuparvi di cercare il bottone per fare questo o quell'altro anche per il carroarmato, guidabile con una visuale sia in prima che in terza persona e con controlli distinti per il mezzo vero e proprio e per le torrette.

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Non solo gameplay
Graficamente il gioco compie il suo dovere, tutto va fluido a 60fps, e sopratutto le missioni su carroarmato e sulla torretta di una jeep ( veramente una goduria per gli occhi ) rendono bene la drammaticità della guerra in tutti i suoi aspetti, il livello di dettaglio è molto buono. Gli effetti di fumo e di polvere poi sono veramente ottimi, come anche le esplosioni. Ma questo gioco non è esente da errori grafici e sarebbe stato puù realistico e immersivo, vedere i medikit, le armi e i cadaveri, poggiati per terra e non sospesi a mezz'aria.
Anche il sonoro è in tema con tutto quello raccontato prima, le musiche sono epiche, i proiettili sibilano e le esplosioni ti assordano durante tutta la durata della battaglia: in questo campo il gioco è veramente il top. Su un vero terreno di guerra difatti, non credo nessuno abbia mai sentito delle musiche indimenticabili ma solo urla, boati, imprecazioni e silenzio. Molto buona anche la localizzazione completamente in italiano.
Sfortunatamente le 19 coinvolgenti missioni che compongono la storia durano meno di 10 ore, lasciando al giocatore l'amaro in bocca, sapendo che si sarebbe potuto fare di più.

Il gioco in se è di buona qualità, l'atmosfera e la drammaticità della guerra sono tutte lì, sfortunatamente non porta nulla di nuovo rispetto alla versione pc, che era tra l'altro molto migliore. Inoltre la longevità scarsissima, la poca caratterizzazione dei personaggi e l'IA, risaltano ancora la poca cura riposta in alcune parti del gioco.
7.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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