Recensione - iO
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Come molti altri platform bidimensionali di stampo indipendente, anche iO punta a uno stile decisamente minimalista: sfondi quasi interamente neri, percorsi sospesi a mezz'aria fatti da linee colorate con la sfumatura che indica il tipo di elemento (l'azzurro sono i muri classici, il rosso quelli mortali, i gialli quelli mobili, e così via) ed un portale verde da raggiungere con un disco controllato dal giocatore. iO, però, non è un platform game come tutti gli altri, perché il protagonista non salta, non fa schivate, non combatte. Semplicemente rotola, sfruttando le forme dei livelli pieni di salite e discese, cambiando a piacimento la sua grandezza.Oltre a poter indirizzare la rotazione del protagonista infatti, il giocatore può, con l'utilizzo della levetta analogica destra, ingrandirlo o rimpicciolirlo in qualunque momento. In primis questo serve per evitare gli ostacoli: se il passaggio è molto stretto per esempio bisognerà forzatamente diventare più piccoli, mentre se ci sono delle buche meglio ingrandirsi per non caderci dentro. Ma c'è ben altro: iO è basato sulla velocità che si riesce ad imprimere al disco, dando all'azione un ritmo sostenuto tra salite, discese, giri della morte e salti, e la stazza del disco ne aumenta anche la massa, influendo in queste azioni. Ad esempio più siamo grandi e più diventiamo veloci in discesa, mentre per correre in salita è bene rimpicciolirsi e si atterra più velocemente dopo un salto diventando di nuovo grandi.
MX Video - iO
E' una meccanica semplice ma allo stesso tempo piuttosto innovativa, che il giocatore dovrà utilizzare per ben 225 livelli di difficoltà rapidamente crescente. I livelli avanzati introducono elementi nuovi di volta in volta, come per esempio dei portali da attraversare, delle sfere gialle da utilizzare come oggetti dinamici o delle superfici rosse istantaneamente mortali al contatto. Ciò che traspare è però la notevole creatività nei livelli, capaci di offrire anche dopo dozzine di aree superate idee innovative coi pochi elementi di gioco offerti. Per essere un disco che può solo rotolare in diverse misure e nemmeno saltare o sparare, se ne fanno di cose diverse!
Pur proponendo uno stile decisamente minimalista, iO è ben lontano dall'essere un gioco scialbo o spiacevole da vedere, grazie agli ottimi effetti speciali. Gli elementi di gioco non sono propriamente monocolore ma propongono diverse sfumature, con colorazioni tendenti al neon che spiccano subito. Anche il protagonista discoidale assume diverse colorazioni, ottenendo un look "incandescente" all'aumentare di velocità; per non parlare dei portali di fine livello che sono un vero trip! Da menzionare anche l'atmosferica e interessante colonna sonora di stampo elettronico, che non prende mai il sopravvento ma non passa nemmeno inosservato.
Tutorial a parte, iO offre ben 225 livelli tra percorsi classici e difficili nonché sfide ultratoste nei livelli Irresistiball, da affrontare e riaffrontare anche per le medaglie: ogni area infatti offre dei tempi "par" da battere, con l'oro che solitamente richiede una run abbastanza vicina alla perfezione. Insomma, per puntare in alto non basta arrivare alla fine dei percorsi, ma anche capire dove si può passare velocemente e trovare anche eventuali scorciatoie. Questa è, comunque, l'unica cosa che rimane da fare in iO, non essendoci opzioni multiplayer o modalità di gioco alternative. E' invece presente, tra le altre lingue, anche l'italiano, utile per i pochi testi presenti nel gioco.
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