Recensione - Kill the Bad Guy
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Kill the Bad Guy ha una premessa incredibilmente semplice con ben poche distrazioni: il gioco ci presenta una serie di scenari solitamente urbani nei quali ogni volta troviamo un "cattivo" che, ignaro del pericolo incombente, gironzola spensierato tra palazzi e strade. Ed il giocatore, che può agire dall'alto quasi fosse una divinità, ha il compito di manomettere, spostare, azionare elementi presenti sul suo percorso per farlo fuori. Nessuna trama, nessuna cut-scene tranne che per una descrizione generica (e umoristica) dei crimini commessi dal cattivo di turno; persino lo stile artistico completamente 3D, è molto semplice e minimalista. L'unico risultato da raggiungere è la morte della nostra vittima, purché avvenga però senza essere scoperti e possibilmente anche senza testimoni.Lo stile grafico molto semplice: i livelli si presentano come un mondo tridimensionale bianco, dove soltanto il cattivo e gli elementi con i quali è possibile interagire sono dotati di colori. Ognuno dei 60 livelli presenta uno scenario specifico con una sola soluzione di omicidio (al limite si può fare qualche piccola variante) e sta al giocatore sperimentare con gli elementi a disposizione per trovare l'omicidio perfetto. La creatività non manca: elettrificare una pozzanghera, manomettere un'auto per farlo investire, fargli cadere addosso un pianoforte... alcuni elementi si ripetono, ma quasi ogni livello è abbastanza diverso dai precedenti e le soluzioni a volte sono davvero complicate, richiedendo una buona dose di ingegno. Siamo quindi di fronte ad un vero e proprio puzzle game.
MX Video - Kill the Bad Guy
Una volta intuita la soluzione metterla in pratica può richiedere anche solo pochi secondi, ma bisogna assicurarsi che il diretto interessato non si accorga dei nostri piani o che non ci siano testimoni, altrimenti la missione fallirà. Ogni livello presenta inoltre una serie di sfide secondarie opzionali, come trovare alcuni oggetti sparsi per il livello (o addirittura raccogliere il dente caduto del malcapitato), o degli obiettivi di tempo o di metodo per i più esperti.
Kill the Bad Guy è peraltro un gioco piuttosto violento: il sangue non manca, con tanto di schizzi e parti del corpo che saltano in caso di omicidi brutali. Nulla di troppo esplicito, ma ci ricorda giustamente che stiamo uccidendo brutalmente qualcuno e non certo tirando palle di neve. I 60 livelli di gioco vanno via quindi abbastanza velocemente tra brutalità di ogni genere, seppur con comandi un po' cervellotici dove alternare gli stick, i grilletti e i vari pulsanti. Infine è bene notare che Kill the Bad Guy è interamente in inglese: i testi non sono tanti, ma buona parte dell'umorismo del titolo è legato al background dei cattivi da eliminare, quindi se il gameplay è abbondantemente comprensibile senza capire la lingua, sicuramente si perde una parte del fascino del gioco se non si è in grado di comprendere i testi.
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