Recensione - Siegecraft Commander
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Al primo impatto Siegecraft Commander ha qualcosa di molto familiare: ci propone infatti l'ormai abbastanza solita visuale dall'alto tipica di molti titoli strategici e con una vena fantasy piuttosto classica ma non dark, puntando su un look più cartoonesco e godibile. E come in molti titoli strategici, il titolo di Blowfish Studios ci vede costruire edifici di vari tipi, come quelli per la ricerca di nuove tecnologie o la creazione di nuove unità, purché però riusciamo ad estrarre abbastanza materie prime (legna, minerali, cibo e così via) per poterci permettere la produzione di tali risorse. Ovviamente il tutto con lo scopo di sconfiggere il nemico di turno.Siegecraft Commander presenta però un elemento attorno estremamente originale attorno al quale ruota l'intero gameplay e che caratterizza in maniera unica il gioco: invece di piazzare liberamente gli edifici sul campo di battaglia, questi vanno "lanciati" dalle postazioni già in nostro possesso tramite dei colpi di catapulta. E' proprio questo il bizzarro "twist" che il gameplay del titolo ci propone: tutti i nostri edifici sul campo di battaglia devono necessariamente essere collegati da delle mura, e per costruirli non dobbiamo far altro che decidere da quale edificio far partire una nuova muraglia e poi lanciare, scegliendone la direzione, il nuovo edificio che verrà immediatamente messo in costruzione dopo che un forte muro è stato costruito a terra lungo la sua traiettoria. Un meccanismo insolito che mette alla prova la nostra mira e capacità d'osservazione del terreno di gioco, perché se dovessimo scegliere una traiettoria con degli ostacoli a terra, il muro non verrebbe costruito e così neanche l'edificio collegato; qualora la costruzione vada a buon fine, invece, ci troveremo con un nuovo edificio interconnesso a tutti gli altri tramite la muraglia appena eretta.
MX Video - Siegecraft Commander
E questo ci porta ad un altro elemento base nella strategia di Siegecraft Commander: gli edifici devono essere necessariamente collegati tra loro. Qualora un edificio debba perdere il collegamento agli altri, verrà automaticamente demolito. Questo è un elemento che va tenuto in considerazione durante la nostra costruzione, perché una serie di edifici connessi a "stella" tutui allo stesso edificio: se il nemico dovesse riuscire a distruggere l'edificio centrale, tutti gli altri edifici si troveranno istantaneamente scollegati e verranno abbattuti anch'essi. Questa meccanica ci costringe quindi a valutare bene la posizione di ogni cosa, offrendo protezioni adeguate. Mettiamo caso che vogliate costruire una serie di edifici mirati alla costruzione di unità di combattimento (che, per la cronaca, andranno poi a combattere automaticamente il nemico, a noi tocca solo la gestione degli edifici). Se perdeste tutta questa potenza di fuoco in un colpo solo, sarebbe la fine. Come agire quindi? Si possono magari creare percorsi di edifici multipli in modo da non rendere tutta la struttura vulnerabile in un solo punto. O perché non mettere delle torrette difensive tutto intorno per scoraggiare i nemici?
Per il resto, aspettatevi i soliti "cliché" dei giochi di strategia: tecnologie da ricercare per sbloccare unità avanzate, materiali da estrarre in giro per la mappa e così via. A dire il vero, grazie anche a molti elementi automatizzati, Siegecraft Commander non ha certo la profondità tattica dei classici del genere, ma si difende bene grazie alla notevole varietà di elementi proposti tra torrette, unità, scudi e bizzarrie di ogni genere. L'utilizzo di tutto ciò si può imparare affrontando la lunga campagna, che con una serie di scenari predefiniti dove il nemico tende ad avere molta pazienza (o a non attaccare affatto) funge di fatto da lungo tutorial e che ci rende dei veri esperti per quando decideremo di puntare al multiplayer.
Ovviamente questa componente tende ad essere un problema non di poco conto per i titoli indie che lo propongono: tutti i buoni propositi di un netcode valido (che Siegecraft Commander ha) vanno a farsi benedire se i server sono vuoti. A parziale risoluzione di questo problema, qui abbiamo la possibilità di attivare il cross-play con la versione PC discretamente popolata, che ci dà così maggiori chance di trovare partite online. E se non trovaste nessuno, potete persino cimentarvi in una curiosa modalità multiplayer locale a turni. Ciò che manca però è la localizzazione italiana: il gioco è abbastanza scarno per quel che riguarda i testi a video e di trama c'è ben poca, ma comunque sicuramente una traduzione non avrebbe guastato.
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