Recensione - Reus
Il Gioco
Vi siete mai chiesti perché il nostro pianeta è continuamente in preda al cambiamento, con spaventosi variazioni morfologiche, climatiche e periodiche estinzioni di massa? Ce lo spiega Reus, secondo il quale il mondo è supervisionato da quattro giganti: il Gigante delle Rocce, il Gigante delle Foreste, il Gigante degli Oceani e il Gigante delle Paludi. Ognuno dei quattro giganti ha il suo potere e il suo elemento specifico che può sviluppare raggiungendo determinati obiettivi. Al termine della partita, i giganti si addormentano per un sonno di qualche milione di anni, e il mondo torna a essere il brullo e arido deserto dell’inizio del gioco.L’essenza di Reus è essenzialmente questa. Il primo approccio con il gioco lo abbiamo attraverso la modalità “origine”, un completissimo tutorial che ci illustra le basi del titolo fino ad arrivare alle opzioni avanzate. I controlli risultano perfetti per il pad: premendo su e giù sulla croce direzionale possiamo scegliere il gigante da controllare, mentre destra e sinistra ci permette di scegliere il potere da utilizzare per il gigante selezionato. Lo schermo ci mostra una vista in "sezione" di parte del globo, come se questo fosse un disco bidimensionale sul quale vivono gli abitanti, e possiamo ruotarlo con lo stick destro mentre con quello sinistro si può aumentare o diminuire lo zoom. E' inoltre possibile vedere le statistiche della parte di globo selezionata.
I protagonisti del gioco sono ovviamente i quattro giganti, ognuno dei quali ha caratteristiche peculiari legate al proprio elemento: il Gigante degli Oceani, ad esempio, può creare oceani e popolarli con pesci e altri animali, inoltre può dare bonus e curare gli altri giganti feriti (non sé stesso). Il Gigante delle Foreste invece crea alberi intorno agli oceani e alle fonti d'acqua. I suoi poteri secondari inoltre permettono di creare alberi da frutta e rendere più fertili i terreni. Il Gigante delle Rocce, poi, crea le montagne, che sviluppano i deserti intorno a esse (a patto di non essere a contatto dell’acqua). I suoi poteri secondari sono legati alla creazione dei minerali, oltre a possedere un ulteriore potere in grado di causare danni alle armate. Infine il Gigante delle Paludi si occupa appunto degli acquitrini. I suoi poteri secondari ruotano intorno alle erbe e agli animali esotici. Anche lui è dotato di un ulteriore potere in grado di causare danni al bersaglio.
MX Video - Reus
Tuttavia il gioco non si limita a una semplice gestione dei quattro giganti, ma fondamentale è la loro interazione: infatti mischiare i vari poteri dei giganti è la chiave per la riuscita delle missioni (i cosiddetti “progetti”, che possono essere ad esempio la costruzione di un particolare edificio entro un certo limite di tempo) e lo sviluppo della vita sul nostro piccolo pianeta. Le “simbiosi” sono il vero cuore pulsante del gameplay di Reus, e crearne il più possibile è l’unico modo di completare i progetti che ci vengono assegnati. Spiegare alla perfezione cos’è una simbiosi è un po’ complicato, perciò provo con un esempio. Scopriamo che creando un determinato frutto, questo produce 4 unità di cibo. Se però nella stessa casella del frutto aggiungiamo anche la tana di un animale selvatico, questa stessa casella produce 10 unità di cibo invece che 4. La produzione di cibo può essere essa stessa un “progetto”, o può aiutare a completarne uno.
Come si popola il mondo? Creando un oceano e sviluppando accanto ad esso una foresta, popolandola con animali e alberi da frutto, scatena la creazione di un insediamento umano, che presto diventerà un villaggio. Naturalmente il binomio foresta-acqua non è il solo modo per attirare gli abitanti, ma è possibile farlo anche con altri metodi che vi lascio scoprire. A questo punto il gioco ci chiede di completare una serie di missioni, quei famosi “progetti” di cui accennavo poco fa, che aumentano le dimensioni del villaggio e rendono i propri abitanti più o meno contenti. Completando le missioni poi, nascono dei personaggi speciali, detti Ambasciatori. Ognuno di questi personaggi può essere equipaggiato da un gigante, per sbloccare nuovi poteri e abilità secondarie. A seconda delle dimensioni del pianeta, sorgeranno due o più villaggi, i cui abitanti presto potrebbero entrare in conflitto fra loro, portando scompiglio nel pianeta, fino ad arrivare a ribellarsi iniziando ad attaccare i giganti stessi, che non sono immortali. Non è possibile interagire direttamente con gli umani, ma è possibile farlo soltanto attraverso gli elementi: se vogliamo distruggere un villaggio che sta diventando eccessivamente bellicoso o avido, non dobbiamo far altro che creare una montagna o un oceano su di esso, e questo verrà spazzato via con tutti i suoi abitanti.
Le modalità di gioco disponibili sono un po’ scarne e rappresentano il vero limite di Reus. Sono presenti solo tre modalità che si differenziano tra loro dal tempo che possiamo dedicare a ognuna di esse: ho già parlato della modalità “origine” che funge anche da tutorial e si districa attraverso tre ere che rappresentano tre partite giocabili, ognuna indipendente dall’altra. Un’altra modalità è rappresentata dal “gioco libero”, che permette di mettersi alla prova senza particolari ansie, con gran parte dei poteri dei giganti sbloccati già in partenza e senza un tempo limite per ultimare la partita. Affrontando questa modalità però, non si sbloccheranno obiettivi. La terza modalità è la modalità “era” in cui ci troviamo a sbloccare più obiettivi possibili in un determinato tempo massimo di 30, 60 o 120 minuti. Il comparto grafico è un piacere per gli occhi, non tanto per la qualità che comunque si assesta a ottimi livelli con nessun calo di frames, ma per la scelta stilistica azzeccatissima data da colori sgargianti e molto “fumettosi”. Il gioco è totalmente localizzato in italiano, seppure con qualche problema di traduzione e con qualche carattere fuori posto.
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