Recensione - Song of the Deep
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Song of the Deep inizia con un filmato molto toccante disegnato a mano, dove veniamo a scoprire della fantastica relazione tra un padre pescatore e la sua affettuosa e fedele figlia, che ogni mattina andava sulle scogliere a salutare il padre che partiva per il mare e ogni sera lo aspettava nello stesso punto. L'uomo raccontava alla bimba fantasiose storie di creature sottomarine per farla addormentare: lei sapeva bene che erano invenzioni, ma era comunque affascinata. Hanno solo l'uno per l'altro, e quando una sera il padre non torna, la figlia lo aspetta invano sulla scogliera per due giorni senza nemmeno mangiare. Sa che deve essere successo qualcosa di grave, pertanto torna a casa, mette insieme tutti i pezzi di metallo e legno che trova, crea un'artigianalissimo sottomarino e si mette alla ricerca del padre.Ben presto però, la ragazza scopre che i racconti del padre non erano assolutamente finzione e il mondo subacqueo è davvero come l'ha descritto lui. La vegetazione è viva e luminosa, le correnti sballottano il suo sottomarino ovunque e ci sono bizzarre creature a ogni angolo. Il giocatore è quindi chiamato ad esplorare diverse zone subacquee interconnesse tra di loro, cercando sempre una via d'uscita per proseguire e trovare, si spera, il padre perduto della ragazza. Per farlo, alla base del tutto c'è alla un sistema di movimenti estremamente semplice, con il solo analogico sinistro richiesto per muoversi tra i fondali marini con agilità, rendendo quest'avventura a scorrimento laterale davvero intuitiva.
MX Video - Song of the Deep
Naturalmente, però, questo è solo l'inizio. Come in tutti i metroidvania che si rispettino, nel corso dell'avventura si acquisiscono sempre più poteri o abilità che ci permettono di esplorare parti precedentemente inaccessibili del mondo di gioco. Si parte con un comodissimo gancio, utile per potersi aggrappare agli oggetti e per aprire porte o trasportare elementi, ma che risulta utile anche nei combattimenti, passando per strumenti come un sonar per rilevare cosa circonda il nostro sottomarino. Queste abilità, nonché le statistiche generali come per esempio la salute, sono a loro volta potenziabili da appositi venditori, dove si vanno a spendere le numerose monete che si trovano esplorando al meglio le vaste aree di gioco piene di bivi, passaggi secondari, scorciatoie e segreti. Spesso peraltro troviamo anche complicati enigmi abbastanza complicati da risolvere per riuscire a passare oltre, quindi preparatevi anche a scervellarvi un po'.
Prima ho accennato al combattimento, perché anche quello fa la sua parte nell'esperienza di Song of the Deep. Per combattere è possibile usare e combinare le numerose abilità del sottomarino, come per esempio lanciare gli oggetti contro di loro o fermare i loro proiettili col gancio, ma grazie al sistema di movimenti semplice e dinamico molto sta anche nel manovrare al meglio per schivare gli attacchi e aggirare i nemici, che a loro volta sono di molti tipi: a partire da classiche meduse, fino a bizzarre creature di stampo mitologico o statue che prendono vita sparando bombe. Per non parlare dei boss... la creatività non manca assolutamente insomma.
Questo aspetto vale anche per lo stile artistico del gioco, che risulta essere piuttosto azzeccato. I fondali marini risultano colorati, movimentati, vivi, con tante decorazioni a più strati, alcune addirittura davanti al piano dove si muove il sottomarino. Il look è molto pieno e dettagliato, tanto che a volte può risultare confusionario, ma nessun problema, perché è disponibile anche una comoda e pratica mappa, consultabile in qualunque momento delle 6 ore di campagna circa. Non ci sono altre modalità, ma essendo il mondo di gioco pieno di segreti, è sempre possibile tornare indietro (anche durante la campagna stessa con un po' di backtracking) alla ricerca di quanto si fosse perso. Infine, Song of the Deep è tradotto in italiano per quel che riguarda i numerosi testi a video ed i sottotitoli dei dialoghi.
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