Recensione - Kick & Fennick
Il Gioco
Kick & Fennick racconta la storia di Kick, un bambino che si risveglia dal suo sonno criogenico in un laboratorio all’interno di una capsula difettosa. Non appena riprende i sensi, il povero biondino spaesato apprende che il mondo attorno a lui è ridotto ad un ammasso di tecnologia, completamente disabitato da qualsiasi altra forma di vita umana ed è gestito da un’intelligenza artificiale malvagia. Le uniche altre forme viventi oltre al povero Kick sembrano essere le piante: madre natura infatti ha saputo esigere prepotentemente il proprio spazio vitale attraverso il fitto dedalo di cemento, acciaio e tubature presenti negli scenari dove muoveremo i primi passi col bambino, in un tutorial che ci illustrerà le pochissime movenze a disposizione di Kick. Fin qui tutto bene, ma ricordate l’intelligenza artificiale cattiva a cui accennavo poche righe fa? Ecco, adesso immaginatela ai comandi di un gigantesco robot nero a quattro zampe che urla e strepita come un toro, il cui solo scopo è inseguire e terminare il povero Kick, trasformando così la sua anomala sveglia in un sonno eterno.Per fortuna qui entra in gioco il piccolo droide volante Fennick, che salva il biondino da morte certa donandogli un potente fucile al plasma. Scopriremo presto che il fucile in questione, oltre a fornirci un’utile abilità offensiva verso i nostri nemici, sarà il nostro inseparabile compagno per effettuare lunghi salti e raggiungere così piattaforme e sporgenze altrimenti irraggiungibili dal piccolo Kick. A questo proposito, sarà per la paura del robottone alle calcagna o forse per l’emozione di svegliarsi in un nuovo mondo, ma a dirla tutta Kick è un bimbo un po’ imbranato visto che non riesce neanche a saltare senza utilizzare la propulsione del suo fidato fucile. Ma veniamo a Fennick. Il piccolo droide volante, l’unico robottino pacifico presente in tutto il gioco, è difettoso e ha bisogno di una nuova fonte di energia per ottenere la sua piena autonomia. Sull’estremità della sua coda, infatti, c’è una sorta di cristallo energetico rotto che non gli permette di funzionare al meglio e l’unico posto in cui reperire questa peculiare fonte di energia sembra essere il palazzo dove alberga la malvagia intelligenza artificiale. Con questi semplici presupposti comincia l’avventura del piccolo umano e del suo nuovo amico robottino, braccati dal gigantesco droide infuriato che gli sarà alle costole per tutta l’avventura.
MX Video - Kick & Fennick
Kick & Fennick si dimostra fin da subito molto semplice da padroneggiare, complice una curva di apprendimento piuttosto lunga e chiara. Gli unici comandi del gioco risiedono nello spostare Kick con l’analogico sinistro e nel maneggiare il fucile con quello destro, utilizzando l’arma come trampolino per effettuare salti o come bocca da fuoco per sparare ai droidi nemici che incontreremo durante il cammino. Ogni volta che utilizzeremo il fucile per spostare Kick agendo sulla levetta analogica destra, il tempo di gioco rallenterà per qualche secondo, utile ad impostare la traiettoria desiderata per effettuare un balzo e raggiungere la sporgenza o la piattaforma che ci interessa. Avremo a disposizione fino a due colpi da sparare per utilizzare il fucile come propulsore e far balzare in alto Kick: uno per fargli spiccare un primo salto e l’altro da utilizzare invece a mezz’aria come doppio salto. Alcune volte, specie nelle fasi più avanzate di gioco, dovremo essere parsimoniosi nello sfruttare i ralenti temporali e calcolare bene le traiettorie, in modo da coprire in volo più metri possibili e atterrare al sicuro, evitando di precipitare nel vuoto o magari finire arrostiti su qualche recinzione elettrica che delimita l’area di gioco. A questo proposito entra in gioco il fedele amico Fennick che, nel caso di pericolo di morte imminente, ci tirerà fuori dai guai riportando tempestivamente Kick sull’ultima piattaforma sicura su cui avrà posato i piedini, dando fondo però alla sua esigua riserva di energia vitale. Potremo ricaricare l’energia del robottino collezionando ingranaggi volanti sparsi in quantità nelle aree di gioco: più ingranaggi raccoglieremo per Fennick, maggiori saranno gli interventi di quest’ultimo nel caso ci trovassimo nei guai. Inutile dire che una volta esaurita la già scarsa riserva energetica del robottino per via dei troppi interventi di salvataggio, questo non potrà più salvarci e dovremo ripetere l’intero livello dall’inizio.
Sulle prime, uno degli aspetti che colpisce positivamente di Kick & Fennick è la vastità delle coloratissime aree di gioco, alcune piuttosto grandi e fornite di passaggi alternativi, attraverso i quali cercare i collezionabili del gioco, ovvero speciali ingranaggi con cui sbloccheremo delle tenute aggiuntive indossabili dal piccolo protagonista umano, che purtroppo non forniscono abilità particolari ed hanno uno scopo puramente estetico. Peccato che alla lunga, la varietà strutturale dei livelli si ripeta un po’ troppo, mostrando così il fianco a una ridondanza visiva che rischia di stancare. Il ritmo di gioco è piuttosto frenetico e sa anche mettere alla prova i riflessi e la tempistica del giocatore quando serve, specie nei momenti in cui dovremo calcolare bene le distanze tra le piattaforme su cui spostarsi e sfruttare bene i tempi per dosare al meglio il doppio salto. Fortunatamente l’esperienza di gioco rimane fluida per tutta la durata dell’avventura, che non si rivela mai frustrante, neppure durante le battaglie con il boss-robottone malvagio, che torna imperterrito a dare la caccia ai protagonisti al termine di ognuno dei cinque capitoli che compongono il titolo, proponendo di volta in volta nuovi schemi sempre più complessi per neutralizzarlo e proseguire così nel gioco, fino ad arrivare all’intenso scontro finale.
Tra gli aspetti più deludenti di Kick & Fennick c’è purtroppo l’arma del bambino che, per quanto rappresenti un elemento cruciale per affrontare l’intera avventura, ha uno scarso mordente in quanto a variazioni sul tema, destinando i suoi unici potenziamenti a delle speciali camere dove potremo sbloccare temporaneamente una potenza di fuoco di maggiore intensità, che ci permetterà di far fuori nemici più distanti e di spiccare balzi ancora più alti.
Complessivamente, questa versione di Kick & Fennick per console casalinghe si dimostra un buon titolo, colorato, immediato e divertente, ma solo se considerato un passatempo mordi e fuggi destinato alle 3-4 ore necessarie a portarlo a termine. A parte gli evidenti miglioramenti approntati al sistema di controllo e gli accorgimenti cosmetici sull’interfaccia, sui menu (questi ultimi completamente tradotti in italiano) e sulla resa grafica, la versione per console casalinghe non aggiunge novità sostanziali o contenuti extra rispetto a quanto si sia già visto sulla versione per la portatile di Sony.
Commenti