Recensione - Hard Reset Redux
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Com'è giusto che sia, Hard Reset Redux non perde tempo a dare troppi pretesti. Siamo in un futuro distopico nel quale la tecnologia domina le vite della popolazione, e delle brevi cut-scene in stile fumetto interattivo presentano il protagonista dal testosterone a mille, chiamato a contenere un incidente dove sono morti diversi civili per mano di robot. Il nostro scopo è semplice: eliminare tutti i robot assassini, senza andare troppo per il sottile. Niente stealth o tatticismi esagerati, qui: si tratta solo di tirare fuori armi sempre più potenti ed eliminare robot sempre più grandi e pericolosi dall'inizio alla fine del gioco. Insomma, una vera esperienza da FPS old school.Gran parte del gioco si svolge in oscure ambientazioni futuristiche: pensate a Blade Runner o Deus Ex, e bene o male sapete cosa aspettarvi. Il giocatore si muove (abbastanza lentamente in realtà, ma in questa versione è stata introdotta anche una funzione sprint) per strade buie illuminate dai neon delle pubblicità e con elementi olografici ovunque, mentre viene costantemente preso di mira dai robot. Questi variano da piccole e veloci macchine che si lanciano in massa addosso al protagonista, passando per quelli di media stazza con tanto di attacchi a distanza o potentissimi colpi da vicino, arrivando a bestioni grandi quanto piccoli palazzi. Più sono grossi, più sono pericolosi, e la poca ispirazione nel design dei robot viene compensata dalle differenze di taglia, che fanno capire al volo con quale tipo di pericolo si ha a che fare.
MX Video - Hard Reset Redux
Per contrastare i nemici abbiamo a disposizione principalmente tre armi: un'arma laser, una classica a proiettili ed una spada cibernetica (introdotta per l'occasione in questa versione Redux), personalizzabili però in maniera tale da avere una decina di varianti anche molto diverse tra loro. Ad esempio, se in partenza l'arma laser spara solo minuscole sfere d'energia, con un aggiornamento è possibile caricare il colpo, consumando più colpi ma facendo nettamente più danni. Similmente, con le opportune modifiche quella a proiettili può diventare un fucile a pompa per gli scontri ravvicinati ma anche un lanciagranate, utilissimo contro i nemici più massicci, ancora una volta con una "penalità" di proiettili da pagare. Questi aggiornamenti sono applicabili in appositi terminali interattivi in cambio di punti guadagnati massacrando i robot cattivi ed utilizzando i power-up, proiettili, vita e scudo reperiti nell'ambiente. Nonostante la frenesia del gioco, insomma, viene premiatata anche l'esplorazione degli ambienti.
Per questo, ma anche per aiutare il giocatore nei combattimenti, i livelli presentano anche una gran quantità di oggetti distruttibili o comunque spostabili: non solo oggetti scenici come casse, muri o scatoloni, ma anche barili esplosivi e terminali elettronici che se vengono distrutti scatenano potenti fulmini contro chi vi sta intorno. Il tutto mette in mostra al meglio il potentissimo motore fisico Havok, con gestioni molto realistiche (seppur spettacolarizzate) della gravità, dei rimbalzi, del rotolamento, delle collisioni tra oggetti multipli e così via. Il resto a livello tecnico si attesta su livelli abbastanza buoni seppur datati, ma il look generale migliora grazie agli effetti speciali, come quelli particellari. Soprattutto il fuoco e le esplosioni rendono davvero bene, ma anche le ombre e le luci animano bene un look sci-fi per il resto piuttosto generico che fa solo da cornice alle sparatorie. Ma per chi vuole esplorare ogni angolo di queste ambientazioni, ci sono anche tanti segreti ed obiettivi opzionali per aumentare il livello di sfida e portare il giocatore a provare strategie inedite.
La campagna, come detto, non bada troppo alla trama e offre scontri sempre più difficili in un arco di circa 6 ore, su ben 4 difficoltà diverse. Sembra scontato, ma già a Difficile il livello di sfida aumenta a dismisura, con ogni nemico che richiede molti più colpi per essere abbattuto costringendo così il giocatore a ragionare più che mai anche sulle munizioni. Chi già conosce a memoria Hard Reset per averlo giocato su PC, troverà comunque novità: a parte le novità già menzionate, infatti, anche la difficoltà è stata ricalibrata, così come lo spawn dei nemici e il bilanciamento generale. Una bella novità è anche il quick save, che permette al giocatore di salvare il gioco in qualunque momento, potendo quindi ripartire da qualunque punto del gioco e non solo ai vari checkpoint.
Troviamo anche una modalità New Game+, che come da tradizione ci permette di ricominciare il gioco con tutti gli aggiornamenti alle armi e al personaggio fatti in precedenza, così da partire nettamente potenziati per affrontare meglio i livelli più difficili. Il gioco ci propone inoltre una modalità sopravvivenza su 4 arene, dove bisogna cercare di restare in vita più a lungo possibile contro orde di nemici sempre più numerosi e potenti, mentre non esistono modalità cooperative e competitive: il gioco è squisitamente single player. Infine c'è da sottolineare che Hard Reset Redux presenta diverse lingue impostabili dalle opzioni, ma l'italiano è assente: visto il gameplay semplice e la trama ridotta all'osso, però, questo non dovrebbe costituire un problema per nessuno.
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