MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



In Between

Recensione - In BetweenXbox One DigitalGame

Dopo l’infornata di premi vinti per la versione PC, i ragazzi del team indipendente tedesco Gentlymad portano anche su Xbox One In Between, titolo dalle tematiche struggenti destinato a far riflettere i giocatori e forse l’intera industria videoludica. I videogiochi possono essere qualcosa di più che semplice intrattenimento? Scopritelo leggendo la nostra recensione di In Between.

Il Gioco

Cercando la parola cancro sul dizionario, è possibile trovare la seguente definizione: “tumore maligno derivato da tessuti epiteliali”. Ma cosa significhi veramente questa parola lo sa solo chi con il cancro ci convive. Il tumore è un ospite indesiderato che serpeggia e prende il sopravvento sul tuo corpo fino ad annientarti fisicamente e psicologicamente. E’ subdolo e metodico e non ha quasi mai troppa fretta di compiere la sua opera letale, proteggendosi e rigenerandosi spesso in modo sorprendente dai rimedi farmacologici e prosperando nelle debolezze e nelle paure del malcapitato ospite.

Quella che ci raccontano i ragazzi del team Gentlymad è una storia tragica e autentica. E’ anche una storia comune, di una persona comune, alle prese con la diagnosi di un tumore maligno ai polmoni che raggiunge a grandi passi il suo stadio terminale, il punto di non ritorno. Il protagonista di In Between è un uomo qualsiasi, un padre e un marito che tira le somme della sua esistenza ricordando con nostalgia i traguardi raggiunti nella vita. I suoi primi pensieri vanno ai suoi genitori, alla sua infanzia e infine a Linda, la donna della sua vita con cui ha generato Clarissa, l’amore della sua vita. In Between ci mette quindi nei panni di quest’uomo comune, conducendoci in un viaggio onirico sospeso tra la vita e la morte che assume le improbabili sembianze di un videogioco di genere puzzle-platform, in cui sostanzialmente dobbiamo condurre il protagonista da un punto A a un punto B dello schermo, superando determinati ostacoli e modificando a nostro vantaggio la gravità della stanza in cui ci troviamo.

MX Video - In Between

Il nostro viaggio inizia varcando dei portali, ognuno dei quali contiene delle stanze da superare in cui sono presenti dei puzzle ambientali via via sempre più complessi. Il protagonista non è in grado né di saltare, né di interagire con gli elementi presenti negli scenari, per cui può solo spostarsi avanti e indietro mediante la levetta analogica sinistra e direzionare la gravità della stanza in quattro direzioni mediante l’analogico destro. Gli ostacoli incontrati all’interno delle stanze diventano via via sempre più numerosi richiedendo sempre più manualità e tempismo al giocatore, che fin dai primi livelli capirà che In Between, proprio come il tumore da cui è affetto il protagonista, non regala niente, neppure un checkpoint. Se si fallisce, lo schermo finisce in frantumi e si ricomincia da capo, non si fanno eccezioni.

E purtroppo il fallimento in questo titolo è davvero sempre dietro l’angolo, vista la complessità di alcuni scenari che per essere superati richiedono un discreto numero di tentativi e un altrettanto discreto numero di santi da tirar giù dal calendario. I vari stage dall’eccellente level design e dalle complesse meccaniche che fanno tornare alla memoria Braid, altra perla autoriale dello stesso genere, sono intervallati da vignette interattive che narrano la vita del protagonista, attraverso la voce di quest’ultimo che ci tiene compagnia per tutto il viaggio (completa di sottotitoli in italiano), riflettendo sulla sua esistenza e ripensando alle sue persone care.

I portali da varcare per accedere alle diaboliche stanze sono in tutto quattro, come gli stadi della terapia affrontata dal protagonista: negazione, rabbia, negoziazione e depressione. Ognuno di questi portali ci propone degli enigmi peculiari e differenti. Ad esempio, affrontando il portale della Rabbia, oltre ai vari ostacoli composti di pareti dentate, piattaforme mobili e altri elementi nocivi da evitare, dobbiamo anche tenerci alla larga da delle grosse sfere pulsanti che rappresentano l’angoscia e il livore del povero protagonista. Così come all’interno del portale Negoziazione dobbiamo condurre quest’ultimo verso il suo corrispettivo fatto di luce, attraverso un perverso percorso in cui troviamo lo stage diviso a metà e dove dobbiamo comandare ben due personaggi contemporaneamente. Il titolo propone anche dei percorsi a tempo, in cui guidare il protagonista verso il traguardo con un tempismo assoluto, scappando dall’oscurità che divora gradualmente lo schermo.

Insomma, il livello di sfida proposto da In Between è davvero alto, tanto quanto la genialità riposta dal team di sviluppo nell’architettura dei singoli scenari. Il titolo vi terrà occupati con i suoi sessanta livelli all’incirca per quattro ore, fino al suo triste e prevedibile epilogo che vi lascerà però un’insolita sensazione di speranza e leggerezza, come un battito d’ali nel cuore che prende vita dalle parole sagge di un uomo che, ormai stremato da un lungo e faticosissimo viaggio costellato da mille ostacoli, accetta la morte come parte della vita stessa.

Esperimenti di questo genere fanno molto riflettere sull’industria videoludica e su come questa possa essere sfruttata talvolta per creare ben più che semplice intrattenimento scacciapensieri. Nel caso di In Between, il merito degli sviluppatori è di aver creato un prodotto che potremmo definire addirittura sperimentale, il cui unico difetto risiede forse nell’estrema difficoltà, figlia di un sistema di controllo non sempre all’altezza del livello di sfida richiesto. Questo fattore non rende il prodotto particolarmente fruibile al grande pubblico il quale invece meriterebbe per primo di vivere questa esperienza: di fronte ad una storia come questa, raccontata con incredibile rispetto e sensibilità, è inevitabile mettere in seria discussione una volta per tutte i soliti luoghi comuni sulla violenza nei videogiochi.

Amore

La storia tragica di un uomo qualsiasi

- In Between ci propone il destino di un uomo comune, senza nome e senza particolari capacità. Il team di sviluppo ci racconta attraverso la onnipresente voce-pensiero del protagonista l’avventura onirica di un malato di cancro ai polmoni che tenta con tutte le forze di combattere il suo male e poter spendere altro tempo con la sua famiglia, pur sapendo che per lui non c’è speranza. La trama è raccontata lucidamente, in modo molto umano, senza pietismi e con una sensibilità esemplare.

Comparto artistico e level design

- Per quanto concerne il comparto estetico, In Between è davvero bellissimo. L’intera avventura è una sorta di illustrazione interattiva che prende vita tanto attraverso il racconto del protagonista quanto nell’ingegnoso level design delle stanze piene di puzzle che ci troveremo a dover superare, interagendo con la gravità per aggirare le molteplici minacce e gli enigmi ambientali (alcuni, bisogna dire, davvero machiavellici) che richiederanno fin dalle prime battute di gioco una buona dose di tempismo e di abilità.

Odio

Frustrazione ai massimi livelli

- Purtroppo, a controbilanciare la tanta decantata genialità di level design dei livelli, ci pensa un sistema di controllo che, seppur ridotto all’utilizzo delle sole levette analogiche e privo di qualsiasi altro tasto da premere, non sempre risulta commisurato all’alto tasso di sfida richiesto in alcuni momenti dal gioco. In Between non regala nulla, neppure un checkpoint intermedio, non importa quanto sia ostico o lungo un livello, per cui la frustrazione si fa spesso sentire. Molto spesso.

Tiriamo le somme

Con In Between i ragazzi di Gentlymad ci propongono una storia tragica di una persona comune, alle prese con un male silenzioso, inesorabile e letale. Una storia carica di rabbia e disperazione, ma anche di speranza e amore per la vita, che ci colpisce duro come un pugno in pieno volto e offre un motivo in più per riflettere sulla nostra vita e sulle nostre priorità. La storia dei Gentlymad, che prende vita attraverso un sogno onirico dalle improbabili sembianze di un complesso videogioco di genere puzzle-platform, è raccontata con estrema delicatezza e sensibilità, fattori che fanno ben sperare che l’industria videoludica possa prima o poi essere considerata ben più che semplice intrattenimento scacciapensieri per ragazzi.
7.0

c Commenti (1)


L'autore

autore

Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...