Recensione - Rebel Galaxy
Il Gioco
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… era ambientato Rebel Galaxy, promettente titolo indie sviluppato da Double Damage Games che approda sulle nostre console dopo il suo arrivo su PC nel corso del 2015. Ci troviamo di fronte a un simulatore spaziale con una componente RPG molto forte. Nel gioco interpretiamo il comandante della Rasputin, una nave spaziale che ci è stata lasciata in dono da nostra zia, scomparsa da svariati decenni e ormai creduta morta. Parte da qui la linea narrativa del titolo, che risulta abbastanza godibile anche se non certo da Oscar.Le prime missioni fungono da tutorial per impratichirsi con le basi del gioco e qui scopriamo una particolarità di Rebel Galaxy: a differenza di altri simulatori spaziali, qui gli spostamenti della nostra astronave avvengono solo sul piano orizzontale, senza la possibilità di virare o cabrare. Una scelta sicuramente singolare che lo differenzia da tutta la sua concorrenza, giustificata dalla stazza stessa della nostra astronave. Si tratta di un enorme incrociatore stellare, certamente non un agile caccia in grado di destreggiarsi in serrati combattimenti, e quindi questo tipo di movimento ne simula la mancanza d'agilità. I nemici però (come anche tutto quello che ci sta intorno, oggetti inanimati compresi), si spostano su tutti gli assi, rendendo le scene di azione molto particolari. Il risultato di questa scelta stilistica è una nuova gestione delle battaglie. Gli approcci possibili sono due: la torretta in stile sparatutto oppure l’affiancamento alla piratesca. Nel primo caso la visuale si avvicina, compare un mirino che rimane più o meno agganciato al bersaglio (non è automatico, ma occorre un minimo seguirlo con il puntatore) e che ci permetre di sparare alle astronavi nemiche come negli sparatutto classici. La tecnica ad affiancamento invece è simile a quanto visto nei combattimenti navali di Assassin’s Creed, con una specie di pista luminosa a indicare la traiettoria dei colpi che andranno a segno solo in caso di allineamento perfetto.
MX Video - Rebel Galaxy
I combattimenti sono ben bilanciati e offrono un buon livello di sfida. La minaccia che il nemico porta alla nostra nave è segnalata prontamente da un colore e da un avviso che compare nel momento in cui dobbiamo ingaggiare la battaglia. In questo modo è più o meno sempre possibile darsi alla fuga evitando morte certa contro un nemico molto più forte di noi. Il combattimento non è però l’unica strada percorribile in Rebel Galaxy. Le missioni non sono tutte improntate all’azione, ma possiamo dedicarci a numerose attività: intraprendere una gloriosa carriera come ricco commerciante, oppure impersonare un inafferrabile contrabbandiere, o ancora un semplice minatore che vaga qui e lì nello spazio a spaccare asteroidi per estrarre il minerale. Ma sono solo tre esempi di quello che possiamo fare. Tutto è legato a quali missioni decidiamo di affrontare, e con quali equipaggiamenti decidiamo di potenziare la nostra nave. Accumulando il denaro ricavato dalla vendita degli oggetti ritrovati in giro, oppure dall’esecuzione delle missioni, possiamo acquistare nuove astronavi sempre più grosse (la più potente è la mastodontica Manticore, dal costo di ben 4 milioni di crediti), ed equipaggiamenti sempre più potenti. Gli equipaggiamenti disponibili spaziano un po’ in tutti gli ambiti: possiamo acquistare un’iperguida per spostarci più velocemente da un sistema all’altro, oppure un laser minerario per ottenere più risorse dalla frantumazione dei pianeti. Attraccando alle stazioni spaziali, poi, abbiamo accesso a numerose opzioni. Oltre al già citato negozio di equipaggiamento e di astronavi abbiamo la bacheca delle missioni, che diventerà fondamentale una volta che verrà completata la storia principale: qui possiamo accettare missioni di ogni tipo. Altro luogo certamente da visitare è il bar: in questo luogo malfamato possiamo assumere mercenari, leggere le voci che si rincorrono nel sistema e anche accettare qualche missione da cacciatori di taglie.
In mezzo a tutto questo trambusto sono inoltre presenti diverse fazioni. Il solo modo per ingraziarsele, piuttosto che inimicarsele, è svolgere missioni e compiti che ci forniranno o ci toglieranno punti fazione. Le fazioni non hanno un’importanza determinante in Rebel Galaxy. La loro sola funzione è determinare chi ci attaccherà e chi no, durante l’esplorazione della galassia. Il dettaglio grafico è in generale abbastanza curato, gli effetti particellari che incontriamo durante l’avvicinamento ai corpi solari è molto curato. Forse sarebbe stata più congegnale una scelta di una palette di colori più scura. D’altronde ci troviamo nello spazio, da dove arriva questa luce rossastra che è diffusa un po’ ovunque non si sa. Menzione particolare per l’audio, con pezzi rock tendenti al metal che si alternano al country, ma di questo parlerò meglio di seguito.
Amore
Un gioco alla portata di tutti
- Rebel Galaxy non è certamente un gioco complicato, come ad esempio il fratellone Elite Dangerous. La curva di apprendimento è molto bassa, occorre pochissimo tempo per impratichirsi coi comandi. L’HUD è molto intuitivo e spiega benissimo cosa serve fare per attivare un determinato comando o opzione quando ci serve. E’ poi presente, durante le primissime missioni, un esaustivo tutorial che ci accompagna passo dopo passo a scoprire tutte le caratteristiche del gioco.Musica strepitosa
- Una cosa sicuramente spicca in Rebel Galaxy: la colonna sonora. Le musiche che si possono ascoltare in gioco spaziano dal country all’hard rock fino ad arrivare a toccare il metal. Da amante di questi generi (beh, forse un po’ meno il country), non ho trovato nessuna traccia che non fosse di mio gradimento. La musica riesce a dare un tocco di Western al titolo, ricordando in alcuni frangenti l’anime Cowboy Bebop. Davvero complimenti per la scelta.Sii artefice del tuo destino
- Seppure con qualche limitazione dovuta ovviamente alla natura indie del gioco (e quindi al budget basso), Rebel Galaxy lascia una certa libertà al giocatore di plasmare la sua vita. E’ possibile scegliere la carriera del contrabbandiere, del commerciante, del combattente, del minatore, del cacciatore di taglie e così via. Naturalmente questi percorsi non sono fissi e prestabiliti, ma è possibile svolgere un po tutte le attività. Con la nave iniziale si è un po' limitati, ma appena si raggiunge un quantitativo di denaro sufficiente per acquistare una nave più grande, è possibile potenziare le varie zone per adattarla al nostro stile di gioco.Odio
Sistema di fazioni e interazioni approssimative
- Il fianco di Rebel Galaxy viene mostrato in due circostanze in un certo qual modo legate: il sistema di fazioni e il rapporto con esse. Le fazioni in un certo qual modo funzionano, ma il loro grosso limite è dato dall’approssimazione con cui sono realizzate: le poche interazioni che si hanno con i membri di queste fazioni si limitano a accordi cordiali o minacce, a seconda del nostro schieramento. Il progredire in una fazione piuttosto che in un'altra, invece, appare piuttosto casuale. Non esiste una chiara scelta come può capitare in un altro RPG alla Skyrim per esempio, ma tutto è lasciato all’ordine in cui completiamo le nostre missioni e quali decidiamo di affrontare.Tiriamo le somme
Rebel Galaxy è un ottimo gioco. Chiunque sia fan dei simulatori spaziali ma non ha troppo tempo per prendere un vero brevetto di pilota (chi ha detto Elite: Dangerous?), troverà in Rebel Galaxy pane per i suoi denti. E personalmente stra-adoro la colonna sonora: a volte lascio i menu in pausa per avere un buon sottofondo mentre faccio altro. Complimenti dunque a Double Damage Games, che ha dimostrato che non servono budget milionari per sfornare un ottimo gioco a un prezzo più che accessibile. Correte a comprarlo! 8.5Recensione realizzata grazie al supporto di Double Damage e Xbox.
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