Recensione - Rainbow Six: Siege
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Rainbow Six: Siege è un FPS tattico creato con il multiplayer in mente, e come tale è il primo della serie a non presentare una campagna. Chi non apprezzase i giochi competitivi o fosse sprovvisto di un abbonamento Live Gold, ha comunque a disposizione diverse modalità giocabili contro dei bot, anche se chiaramente è un'esperienza molto più limitata e certamente meno appagante che affrontare sfide contro avversari in carne ed ossa. Prima di affrontare in dettaglio i vari aspetti del titolo è quindi bene avere in mente che siamo di fronte ad un gioco pensato per un'esperienza multiplayer, e che l'acquisto dovrebbe essere fatto con questa consapevolezza onde evitare spiacevoli sorprese.Ribadito ciò, passiamo al gioco vero e proprio. Il fulcro del titolo è il multiplayer in matchmaking, che vede due squadre da 5 giocatori ciascuno affrontarsi in scenari di vario tipo. Che sia un ostaggio da salvare, bombe da disinnescare o attacchi chimici da evitare, da una parte ci sono sempre 5 terroristi di diverse classi a difendere i propri obiettivi, e dall'altra altrettante unità delle forze speciali con l'obiettivo di fermarli - eventualmente evacuando l'ostaggio o disarmando le bombe. Non ci sono vaste arene o campi di battaglia, ma soltanto centri abitati, ville o comunque edifici dove si svolgono le irruzioni e le sparatorie. Muri in gran parte distruttibili, porte e finestre dove irrompere, trappole ed aggeggi di ogni tipo, ma anche classiche sparatorie: tutto è permesso, e combinare al meglio gli strumenti tattici e le abilità delle varie classi è la chiave per la vittoria.
Ogni incontro infatti inizia ben prima di scendere in campo, con la selezione e la personalizzazione delle classi. Assalitori (le forze speciali) e difensori (i terroristi) sono tutti chiamati a scegliersi uno dei 20 operatori disponibili, 10 per parte, tutti con abilità e caratteristiche molto diverse tra loro. I vari operatori hanno mobilità, velocità e resistenza diversa, nonché diversi tipi di equipaggiamenti: c'è chi è dotato di mitra leggeri, chi di scudi e pistole, ma la varietà la si nota anche negli accessori come granate o esplosivi per le interruzioni. La differenza principale tra gli operatori però sta nell'abilità speciale di ciascuno. Tra gli assalitori spiccano IQ con la sua capacità di individuare equipaggiamenti nemici, Fuze con le sue granate a grappolo che vanno a trapanare un muro ed esplodere dall'altra parte, o Montagne con il suo scudo posizionabile capace di coprire sé stesso e i suoi compagni. Anche i difensori però hanno frecce ai loro archi, come Kapkan con le sue trappole posizionabili su porte e finestre, Mute capace di piazzare dei jammer capaci di rendere inutilizzabili i dispositivi nemici, o Jäger col suo dispositivo capace di individuare e disinnescare le granate prima dello scoppio. In un team non ci possono essere due classi uguali, perciò conviene saper utilizzare al meglio più di un operatore per non trovarsi nei guai se il proprio personaggio preferito è già stato preso da qualcun altro. E' anche possibile variare gli equipaggiamenti e le armi, scegliendo tra una selezione abbastanza ridotta per ogni operatore, nonché aggiungere mimetiche ed accessori alle proprie armi.
Dopo essersi preparati è tempo di scendere in campo. Gli assalitori hanno meno di un minuto per scovare gli obiettivi e i terroristi nella casa usando dei veicoli telecomandati dotati di telecamera, altrimenti dopo dovranno perdere del tempo prezioso per individuarli. Nel frattempo, i terroristi dovranno impegnarsi per barricarsi e prepararsi al meglio per l'inevitabile assalto, cercando anche di distruggere le "macchinine" in tempo. Che sia una situazione di ostaggi o di bombe, infatti, gli assalitori hanno pochi minuti per fare irruzione ed eliminare ogni contatto ostile, per mettere in sicurezza l'ostaggio o disinnescare le bombe. La struttura del gioco è molto simile a Cerca & Distruggi di Call of Duty nonché a Counter-Strike, ed è infatti suddivisa in round. I vari team, alternandosi nei ruoli di assalitori e difensori, dovranno vincere 3 round per aggiudicarsi la partita. I livelli sono sempre ambientati in qualche edificio/casa, ma c'è una gran quantità di porte e finestre nonché muri distruttibili, vicoli, scale, piani multipli... non si è mai al sicuro, ma l'alta distruttibilità non deve ingannare i giocatori: Rainbow Six: Siege non è uno sparatutto frenetico dove si spara all'impazzata, perché tra trappole, fuoco amico e il rischio di colpire l'ostaggio (perdendo immediatamente il round), ogni passo e ogni colpo sono da considerare attentamente. Ancora più importante delle sparatorie è saper mappare al meglio il territorio: che si attacchi o si difenda, è possibile utilizzare una serie di dispositivi (nonché le telecamere a circuito chiuso) per scovare i nemici e segnalarli ai propri compagni, sia sulla mappa che in microfono.
A proposito di microfono, è consigliatissimo utilizzarne uno poiché il contatto costante coi propri compagni è indispensabile per non farsi cogliere impreparati. E' ancora meglio giocare con un proprio gruppo e farsi le proprie strategie, ma se ci si ritrova con giocatori competenti (possibilmente che parlino la propria lingua), i risultati comunque tendono ad arrivare. Le opzioni tattiche sono infatti veramente molte. I difensori per esempio possono erigere muri potenziati su quelli esistenti per renderli pressoché impossibili da abbattere, ma un assalitore di classe Thermite può far esplodere anche quelli. Le forze dell'ordine possono mandare i propri veicoli radiocomandati per sondare il terreno, ma un terrorista di classe Mute può renderli inutilizzabili. C'è in pratica un sistema scacchistico dove ogni operatore ha punti forti e punti deboli e nessuna tattica risulta imbattibile, costringendoci sempre ad improvvisare con i nemici che potrebbero arrivare da ogni parte, persino facendo esplodere parte del soffitto e calandosi ad armi spianate! Le varie modalità di gioco hanno delle differenze, per esempio in presenza di ostaggi non basta raggiungerli ma bisogna anche evacuarli, ma il fulcro del gameplay rimane pressoché invariato, con l'elemento chiave di ogni round che è la gestione dell'irruzione nelle stanze occupate, o la loro difesa a seconda del team in cui ci si trova.
Tutta la gestione del multiplayer avviene attraverso un pratico sistema di matchmaking, che permette di essere accoppiati a vari giocatori e portarseli avanti di incontro in incontro, facilitando la collaborazione e la creazione di ruoli e strategie tra perfetti sconosciuti. E' anche possibile chiedere una rivincita contro gli avversari, e qualora ci fosse una quantità di voti sufficiente, si ricomincia con le stesse squadre della partita precedente, salvo ovviamente l'assenza di persone che decidono di abbandonare. Se questo è un evento abbastanza frequente normalmente, non lo è nelle partite classificate dove le uscite anticipate vengono punite con dei ban temporanei, e si deve cercare di giocare al meglio per avere buoni piazzamenti nelle graduatorie. Qui chi fa il troll viene punito pesantemente insomma, e può anche essere buttato fuori dalle partite dopo una votazione. Per chi invece vuole giocare al suo ritmo, senza il peso della competizione agguerrita, ci sono le partite personalizzate dove con amici o sconosciuti è possibile immergersi in qualunque modalità di gioco anche con regole cambiate, cosa utile per dilettarsi con strategie ed esperimenti nonché per imparare al meglio le basi senza rischiare di rovinare partite o abbassare le proprie statistiche.
Per imparare le basi ci sono anche 3 tutorial, utili per capire soprattutto alcune meccaniche di base come la distruzione di barricate e muri, nonché dieci scenari di difficoltà crescente e con obiettivi secondari dove, contro i bot controllati dall'IA, si devono mettere in pratica tutte le proprie conoscenze per risolvere situazioni ad alto rischio. Da soli o in compagnia è possibile affrontare anche Caccia ai Terroristi, che è quasi una simulazione del multiplayer con nemici di difficoltà selezionabile dove è possibile usare tutto l'equipaggiamento sbloccato in multiplayer. A tal proposito, persino queste modalità fanno guadagnare crediti per lo sblocco dei contenuti, pertanto tutto ciò che si fa vale ai fini della nostra evoluzione nel gioco in un modo o nell'altro. Certo, queste modalità non sono corpose come una campagna, ma comunque chi volesse giocare da solo ha una serie di contenuti a disposizione anche se come già detto è lontano come esperienza dai picchi che offre il vero multiplayer. Infine, come succede per la stramaggioranza dei titoli Ubisoft, Rainbow Six: Siege è interamente tradotto in italiano, sia per quel che riguarda i testi a video che i (pochi) dialoghi audio.
Commenti