Recensione - Penarium
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Cos'è Penarium? Si tratta di un classico, quasi un cliché dei giochi indie: avete indovinato, un platform game bidimensionale con grafica retrò a 8bit. Ma questo in particolare punta molto sulla precisione e sulla reattività, perché è pieno di insidie e cose che cercano di eliminare il giocatore, risultando in un titolo difficile che offre un livello di sfida piuttosto alto e una giocabilità frenetica. Il paragone con Super Meat Boy è immediato, ma cambia la premessa: nel titolo di Self Made Miracle infatti un ragazzino sovrappeso viene attirato con l'inganno e intrappolato nella carovana di un circo mobile, dove le persone assistono a spettacoli sanguinolenti dove questo ragazzo dovrà schivare un'infinità di trappole all'interno di arene per sopravvivere, mentre il pubblico è palesemente venuto per vedere del sangue.Pertanto, a differenza dei platform più classici dove bisogna affrontare un percorso dalla partenza fino all'uscita dei livelli, qui il protagonista dovrà destreggiarsi in arene abbastanza piccole di una singola schermata (la telecamera non si sposta mai infatti), e il livello non si evolve, lo fanno gli ostacoli. Mentre il paffuto ragazzino dovrà distruggere barili generati casualmente in giro per l'arena (in rari casi cambia l'obiettivo primario ma non il gameplay di base), ogni 5 riusciti cambia lo strumento mortale che vuole farlo fuori. Mitra, seghe rotanti, enormi ghiaccioli, sciami di api, laser, missili, elettricità, addirittura un drago... il povero protagonista davvero non ha mai pace, e il giocatore spesso fallirà nel tentativo di capire la strategia migliore per ciascun tipo di trappola - dovendo ricominciare il livello da capo. Come se non bastasse presto iniziano ad essere combinate queste armi, dovendo quindi tenere d'occhio diversi ostacoli mortali mentre ci si destreggia a distruggere i fatidici barili.
Il gameplay è basato sulla semplicità, per dar modo al giocatore di potersi concentrare solo sulla sopravvivenza. Controlli veloci e precisi, la possibilità di saltare (con tanto di doppio salto) e... nient'altro. Nessun attacco, difesa, schivata o chissà quale stregoneria. E' una corsa eterna. Semplicità ed efficacia, in un titolo dove non è possibile fermarsi per un istante è giusto non complicare i comandi a mio parere. E' in questo modo che se ne va la campagna composta da 30 livelli su 3 arene di difficoltà crescente, che vede il protagonista sovrappeso cercare di scappare da questa serie di giochi mortali.
Oltre alla campagna, completabile in poche ore da giocatori abili, ci sono comunque diversi contenuti fortunatamente. C'è la modalità Arcade, che rimette i giocatori nelle arene già affrontate, in questo caso in una versione infinita dove si raccolgono barili finché non si viene uccisi da qualcosa. Si collezionano monete in questo caso, utili poi per sbloccare power-up di vario tipo per le partite successive. Ci sono anche modalità multiplayer locale dove 2 giocatori possono sfidarsi a chi vive più a lungo, o collaborare per la sopravvivenza comune, condividendo lo stesso schermo sull'arena piena di ostacoli mortali. Queste aggiunte, assieme alle classifiche, aggiungono certamente diverse ore di longevità aggiuntiva.
Penarium è interamente in inglese, ma la storia è ridotta ai minimi termini così come i testi a video, penalizzando poco chi non si trova a suo agio con la lungua anglosassone.
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