Recensione - The Deer God
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Un cacciatore spara a un cucciolo di cervo, ma lui a sua volta finisce preda di un lupo, perdendo la vita. Così incontra la dea dei cervi che decide di farlo tornare in vita proprio come un cervo, così che possa capire cosa si prova e possa redimersi facendo buone azioni. E' con questa premessa che inizia The Deer God di Crescent Moon Games, un titolo che a primo impatto si mostra come un omaggio alla grafica retrò a 8-bit, ma che presenta una realizzazione molto più complessa: il gioco infatti sfoggia un sapiente mix di pixel e voxel per creare un mondo di gioco che unisce elementi bidimensionali a uno scenario in 3D, abbellito ulteriormente da una serie di effetti di luce, di ombre, di sfumature e filtri che lo rendono davvero impressionante da vedere. Ed è in questo stile grafico che osserviamo il breve filmato iniziale che porta poi al gameplay vero e proprio.La dea dei cervi non scherzava quando parlava di resurrezione, infatti il cacciatore si ritrova a rinascere come cervo ed è ancora un cucciolo. Se vorrà uscire da questa situazione si dovrà sbrigare e iniziare a fare buone azioni, ed è così che il giocatore si trova finalmente a giocare e capire i meccanismi del titolo. The Deer God è un platform game bidimensionale piuttosto veloce e preciso con elementi di combattimento, survival, roguelike, puzzle game, gioco di ruolo e molto altro, creando un mix davvero particolare. Il protagonista, che col tempo cresce fino a diventare adulto, vaga in questo mondo infinito generato casualmente da una serie di zone predefinite, incontrando alberi da aggirare, cespugli da distruggere in cerca di power-up, animali ostili e neutrali, cacciatori, trappole... il cervo dovrà valutare di volta in volta chi conviene affrontare e quali parti vale la pena rischiare di completare, perché c'è un forte elemento di sopravvivenza. Morire, infatti, provoca la perdita del proprio personaggio e la ripartenza dal proprio discendente (se ce n'è uno), dovendo nuovamente crescere e recuperare le abilità. Ma il gioco non è troppo duro da questo punto di vista, perché offre un paio di rigenerazioni gratuite alla difficoltà Normale, nonché la possibilità di ritornare in vita sul posto con un determinato (e abbastanza raro) power-up.
La sopravvivenza non passa soltanto per gli incontri con trappole o animali selvaggi, ma anche per la gestione di un sistema (non complicatissimo) di energia e fame: il giocatore dovrà trovare cibo in continuazione per potersi rigenerare la vita e non morire di fame, dovendo fare delle scelte e valutare bene la gestione dei tempi, perché se una attività richiede troppo tempo rischia di mettere il cervo in punto di morte una volta esaurito il cibo. Infatti, le ambientazioni di The Deer God giocano un ruolo fondamentale nella gestione del cibo (ma non solo di quello, a dire il vero), poiché si vanno ad incontrare aree di foresta, di giungla fitta, di deserto, di ghiacciai, di sotterranei e così via, e il tipo di animali, la quantità di cibo e la pericolosità generale della zona cambiano radicalmente da un posto all'altro; inoltre essendo tutto generato casualmente non si può mai sapere cosa aspettarsi. C'è da gestire anche la stamina, che però influenza soltanto gli attacchi e i poteri che si vanno a sbloccare man mano e non intaccano movimenti o velocità del protagonista.
Ai sistemi di gestione della sopravvivenza va aggiunto un altro elemento particolare, l'aspetto morale. Il mondo di The Deer God è pieno di esseri viventi: animali ostili e amichevoli, persone o animali bisognosi di aiuto (la dea ha chiesto al cacciatore di redimersi, perciò quale occasione migliore?) e molto altro, e qui entra in gioco il bene e il male. Uccidere (o lasciar morire) animali indifesi e amichevoli comporterà un karma negativo, mentre liberare la natura dai selvaggi (che siano animali o umani assassini) varrà punti in più, ma a livello pratico cambia abbastanza poco tra le valutazioni ricevute, se non in qualche contenuto secondario. In ogni caso il cervo dovrà completare una serie di quest, dalla banale distruzione di qualche cespuglio per ritrovare un oggetto fino ad arrivare a sconfiggere pericolosi mostri che terrorizzano l'area, il tutto mentre si seguono le istruzioni di un cervo che si offre di guidare il giocatore nel suo percorso di redenzione, convinto che questo umano tramutato in animale sarà colui che farà avverare la profezia narrata dall'antichità nel mondo dei cervi.
Completare le missioni farà guadagnare al protagonista degli amuleti, da inserire in apposite statue. Al completamento di tutte le richieste finisce il percorso (se il giocatore riesce ad arrivarci vivo, si intende), e arriva la resa dei conti che, ovviamente, non dettaglierò. Ma se la campagna può essere completata in meno di 2 ore se si va di fretta, va detto che c'è molto altro da fare. Ci sono ben 10 poteri da sbloccare che vanno da classiche palle di fuoco a un richiamo che convince gli animali ostili a non attaccare, nonché una serie di oggetti da trovare che risultano molto utili nel percorso verso il completamento. I poteri si sbloccano completando alcuni enigmi, alcuni dei quali piuttosto difficili che richiederanno un uso sapiente dei comandi e dei poteri per attuare le giuste strategie. Il titolo offre diversi boss nel corso della storia, ma il mondo di gioco ne presenta molti altri nascosti in giro, e per chi ha la pazienza di continuare ore e ore dopo aver assistito per la prima volta ai titoli di coda, si sbloccheranno contenuti inaspettati e novità molto intriganti.
The Deer God è in vendita sullo store di Xbox One al prezzo di 14,99 Euro dal primo settembre 2015, ma per tutto il mese sarà scaricabile gratuitamente per gli abbonati Gold attraverso il programma Games With Gold. Il titolo è interamente in inglese, e se il gameplay va capito giocando con ben pochi tutorial, per capire le sfumature della trama (comunque non complicatissima) è consigliato un livello di conoscenza basilare della lingua anglosassone.
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